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La terra dei fiordi presenta la sua musica all’Auditorium

 

Musicisti norvegesi rispondono all’invito dell’Ambasciata Norvegese e dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per ricordare Ole Bull

Musicisti di diverse tendenze saranno riuniti lunedì sera all’Auditorium di Viale Pietro de Coubertin per ricordare il violinista norvegese Ole Bull, che nel corso del milleottocento fece conoscere al continente il livello raggiunto dalla cultura nel suo paese. L’Ambasciata di Norvegia a Roma e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in occasione dei duecento anni trascorsi dalla nascita dell’artista, hanno invitato nella capitale la violinista Susanne Lundeng e l’ensemble norvegese MiNensemblet.

Ole Bull, portò in tutta Europa i suoi concerti, dove suonava anche il tipico Hardingfele, strumento affine al violino. Henrik Ibsen, all’epoca molto giovane, fu chiamato da Ole Bull per curare i testi nel teatro che Bull aveva voluto a Bergen, sua città natale. Sempre a Ole Bull si deve la scoperta del talento di Edward Grieg, allotra quindicenne, una apertura al nuovo che gli organizzatori hanno voluto trasmettere con l’evento all’Auditorium di Roma.

Il MiNensemblet è una formazione da camera che sperimenta espressioni musicali contemporanee, ma che negli ultimi anni ha eseguito anche musica antica su strumenti d’epoca. Susanne Lundeng invece rielabora la tradizione norvegese con l’inserto di sonorità jazz, rock, un incontro apprezzato dal Regno Unito alla Corea del Sud, passando per la Germania: riconosciuta come la maggiore artista fra i giovani violinisti in Norvegia, Lundeng lavora molto sul connubio di sonorità celtiche e contemporanee.

Nella serata presso l’Accademia di Santa Cecilia si esibirà anche Matteo Helfer, conosciuto in Europa e negli Stati Uniti e direttore della DMf Chamber Orchestra del Trentino. Matteo Helfer insegna organo e composizione organistica al conservatorio Bellini di Palermo. Con Chiara Di Dino invece il pubblico conoscerà una giovane soprano lirico che ha imparato molto con Leone Magiera e che si esibisce spesso nel nostro continente e negli Usa. Chiara Di Dino ha anche fondato, con Helfer e con Quirino Principe, una formazione specializzata nell’esecuzione del repertorio liederistico, il Trio Telos.

La scelta dell’Ambasciata norvegese e dell’Accademia di Santa Cecilia non è casuale, Ole Bull ebbe intensi rapporti con l’Italia ed anzi il suo riconoscimento internazionale iniziò a Bologna nel 1834, quando il violinista norvegese accompagnò Maria Malibran, che soprano molto famoso in quel periodo. Ole Bull venne ricordato a lungo in Italia per un concerto unico sotto il Colosseo e per aver trovato ispirazione in Campania nell’eruzione del Vesuvio cui ebbe la possibilità di assistere. Un legame con il nostro paese sottolineato ora attraverso una iniziativa che offre la possibilità di avere un’idea del panorama musicale attuale in Norvegia, con le sue sperimentazioni in equilibrio tra recupero della tradizione e sviluppo delle nuove tendenze.

Lo spettacolo avrà luogo al Teatro Studio dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Auditorium Parco della Musica Viale Pietro De Coubertin, suoneranno oltre alle persone citate anche Bjorn Andor Drage, pianoforte e direzione artistica e musicale, Oivind Nussle e Tor Johan Boen, violino e viola, Hans-Urban Andersson, violoncello, Jon Sjoen, contrabbasso, Inge Rolland, flauto, Ole Kristoffersen, clarinetto, Jonathan Williams, corno, Anton Biehe, fagotto, Arnfinn Bergrabb, percussioni. L’evento si intitola “Stravaganza e tradizione, concerto in omaggio del Paganini del Nord”.

Aldo Ciummo