Per il Consiglio d’Europa i Rom rappresentano l’unica vera minoranza europea, ma anche quella più colpita da fenomeni di discriminazione ed emarginazione socio-economica
Articolo di Aneta Carreri (Redattore Sociale)
ROMA – Pensiamo di sapere chi sono, da dove vengono e come vivono, li chiamiamo zingari o rom e per noi sono solo i brutti, gli sporchi e i cattivi. E’ così che, comunemente, definiamo la più numerosa minoranza etnico-culturale in Europa, suddivisa in centinaia di gruppi che si differenziano in relazione al periodo di permanenza nel paese, alle regioni di provenienza, alla lingua e all’appartenenza religiosa e presente in tutti i paesi europei dal Portogallo alla Russia. Da sempre i rom continuano a soffrire delle conseguenze di una discriminazione endemica che si riflette in condizioni di vita carenti e nella quasi totale esclusione sociale.
Oggi si stima che i Rom che vivono in Europa siano12/15 milioni di cui la maggior parte risiede nei paesi dell’Europa centro orientale, con punte di quasi 2 milioni in Romania, circa 800 mila in Bulgaria, 700 mila in Ungheria e quasi mezzo milione in Serbia e Slovacchia. L’unico paese dell’Europa occidentale con un numero simile è la Spagna, con circa 700 mila presenze, in Italia ci sono circa 150mila Rom e Sinti, una delle presenze più basse dell’intera Ue.
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