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Pavlos Yieroulanos: “tutti i mezzi di trasporto, i luoghi di cultura, dello sport e gli aspetti della vita quotidiana sono tornati alla normalità”

La dichiarazione del Ministro della Cultura e del Turismo Pavolos Yieroulanos (rilasciata il 30 giugno 2011)

“La Grecia sta voltando pagina verso la stabilità finanziaria e la crescita. In questo ambito, un piano di austerità è stato votato ieri dal Parlamento Ellenico, innescando dimostrazioni temporanee e disagi nel centro della città di Atene.

Questi eventi, anche se deplorevoli, avevano carattere locale e non rispecchiano in alcun modo la vita quotidiana della città. I visitatori, ad Atene continuano ad essere sicuri, in un ambiente tranquillo ed a vivere una esperienza culturale molto intensa.

Tutti i mezzi di trasporto, i luoghi di cultura, dello sport e gli aspetto della vita quotidiana sono tornati alla normalità ed i visitatori possono godere l’esperienza auspicata.

Nessuna altra città o luogo della Grecia è stata toccata da questi disagi”.

Un passo avanti nella Ue: il codice dei visti

 

Dal 5 aprile sarà applicabile l’insieme delle norme sui visti. Aumenta così la trasparenza nel trattamento dei richiedenti nell’area degli accordi di Schengen.

Dal 5 aprile le condizioni per il rilascio dei visti per lo spazio Schengen che in Europa riunisce 22 stati, più tre che sono associati, diventeranno molto più chiare. Sarà applicabile infatti il codice dei visti comprendente tutte le disposizioni vigenti e verranno introdotte norme comuni su condizioni e procedure di rilascio.

Le leggi in materia, con questo corpus normativo, si avviano ad una armonizzazione che era difficile pensare di rimandare nel tempo. Per fare un esempio, il modulo uniforme di domanda di visto è stato snellito ed il suo contenuto reso più chiaro, a vantaggio dei richiedenti.

I cittadini che richiedono l’ingresso nell’area Schengen e lo ottengono pagheranno sempre sessanta euro, alcune categorie (tra i sei e i dodici anni) 35, così come i richiedenti provenienti da paesi con cui l’Unione ha concluso accordi appositi. Viene introdotto l’obbligo di motivare il rifiuto di visto e si riconosce il ricorso contro le decisioni negative.

L’armonizzazione delle procedure è accelerata anche dal rafforzamento del ruolo delle delegazioni della Unione Europea nel coordinamento degli stati membri nella cooperazione con i paesi terzi.

Aldo Ciummo

Norvegia, il turismo punta sulla varietà architettonica

 

Innovasjonnorway, che si occupa della promozione della Norvegia in Italia, individua nelle opere d’arte disseminate nel paese scandinavo un fattore per attirare visitatori e appassionati di architettura. La capitale Oslo negli ultimi anni è diventata un punto di riferimento in questo ambito.

 

Recentemente Pia Bodhal di Norsk Form, Fondazione per il Design e l’Architettura in Norvegia, ha elaborato un elenco di opere che hanno caratterizzato in profondità la fisionomia di Oslo.

Il Parco Vigeland, il Museo Munch, quello delle Navi Vichinghe e la Galleria Nazionale sono diventati percorsi privilegiati per la scoperta di questa capitale. La parte del leone la fa l’Opera House, che è stata nominata all’Architectural World Festival 2008 di Barcellona “il miglior edificio culturale”. Studio di architetti internazionali, il teatro in marmo bianco e vetro ha attirato molti appassionati di musica.

C’è poi il Centro Nazionale di Danza Contemporanea, Dansens Hus, edificio industriale ristrutturato con effetti artistici di contrasto tra novità e continuità architettonica. Molto apprezzata dalle riviste specializzate è stata anche la Chiesa di Mortensrud, nata nel 2002 con la sovrapposizione di pietre e di mattoni senza l’uso della malta, con il risultato di lasciare spazi al passaggio della luce ed ai suoi effetti estetici.

Riguardo all’arte Oslo vanta un nuovo polo museale che riunisce musei dell’arte, del design e dell’architettura nel National Museum of Art, Architecture and Design. Per chi si concentra sulla capitale Oslo, occorre menzionare il nuovo quartiere, Tjuvholmen, estensione costiera della zona di Aker Brygge, un’area destinata a quanto pare ad un rapido sviluppo.

Le informazioni base sono state tratte da materiale gentilmente concesso da Innovasjonnorway.

Anno di progettazione per i licei

 

Le scuole superiori cambiano completamente con la riduzione degli indirizzi e l’aggiunta di nuove scuole, transizione che richiederà la partecipazione di studenti ed insegnanti, solleva nuove istanze di adeguamento alla società da parte dei fruitori dell’offerta scolastica e comporta l’avvicinamento alle esigenze formative di generazioni alle prese con un mondo del lavoro molto diverso da quello che circondava le scuole nate dal vecchio impianto legislativo.

Entra nel vivo il cambiamento della scuola italiana, una riforma che va a intervenire sul nucleo vitale del sistema dell’istruzione e cioè le scuole superiori, l’insieme delle classi che esce ormai dalla scolarità di base delle fasce d’età precedenti e precede l’attività universitaria orientata in senso specialistico. Nelle scuole superiori coesistono un indirizzo definito ma ancora aperto a opzioni professionali e anche di scelta universitaria molto differenti e una formazione generale che si intende rivolta al cittadino e non soltanto al destinatario di una particolare disciplina teorica o tecnica.

I nuovi licei, di cui si è parlato già moltissimo sui mass media sono il Liceo Musicale e quello delle Scienze Umane, mentre al Classico la lingua straniera si insedierà definitivamente per tutti e cinque gli anni, così come allo scientifico quell’indirizzo tecnologico di cui si era visto qualcosa a livello sperimentale.

I cambiamenti sono qualche cosa di più di novità decorative, anche se negli attacchi all’impianto delle riforme proposte in questi anni – questa inclusa – è presente un elemento di fatto non trascurabile e cioè che il mancato investimento di fondi maggiori e anzi la sottrazione di risorse alla promozione delle iniziative di studenti ed insegnanti nella scuola superiore e della ricerca nelle università vanifica in gran parte lo sforzo di introdurre novità. E altre contraddizioni ancora riguardano lo scarso peso assegnato alla storia, specialmente contemporanea, all’economia ed all’Europa.

Ma è importante la ricerca di un adeguamento della formazione alle esigenze di crescita professionale degli studenti e di ore facoltative, ad esempio di diritto e di scienze audiovisive, che potrebbero essere un vero laboratorio di partecipazione degli studenti alla definizione della scuola ed infatti il sito sarà presente nella preparazione di alcune scuole superiori di Roma a queste novità.

Il numero degli istituti tecnici e di quelli professionali si è ridotto vistosamente e nelle intenzioni la ripartizione risponde a criteri di chiarezza nell’avviamento a ambiti professionali concreti della società italiana ed europea del presente: gli istituti tecnici sono raggruppati in due soli settori, economico e tecnologico, divisi al loro interno in due specializzazioni il primo e in nove il secondo; gli istituti professionali a loro volta comprendono due settori, servizi ed industria ed artigianato.

Aldo Ciummo

REGIONE LAZIO|Targa obbligatoria per i bed&breakfast

Passa il documento di applicazione dei regolamenti applicativi alla Legge sulle strutture ricettive della Regione Lazio.

Un’autorizzazione e una targa da esporre obbligatoriamente all’esterno dell’edificio. Questi saranno i requisiti che dovranno avere i Bed & Breakfast del Lazio dopo che ieri la Giunta Regionale ha approvato il “Regolamento di disciplina delle strutture extralberghiere”. Il documento rientra nella categoria di quei regolamenti attuativi della legge 13, del 2007, che fissano i criteri per la classificazione e la gestione di strutture ricettive, agenzie di viaggi e stabilimenti balneari.

È la prima volta che la Regione Lazio predispone dei regolamenti che stabiliscono criteri omogenei e validi su tutto il territorio regionale e dopo quelli relativi alle strutture alberghiere e le agenzie di viaggi quello di ieri è il terzo licenziato dalla Giunta Regionale. Chi vorrà iniziare un’attività di bed & breakfast, quindi, dovrà presentare al Comune tutta la documentazione prevista dalle nuove regole e affiggere una targa che riporti gli estremi dell’autorizzazione. Soddisfatto l’assessore allo Sviluppo Economico, Claudio Mancini: «Stiamo andando avanti con il lavoro normativo che punta a fissare regole certe e a mettere in grado le amministrazioni locali di farle rispettare».

Simone Di Stefano – articolo scritto su L’Unità del 24-05-2008