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Iniziativa legislativa dei cittadini europei in arrivo

 

Ecco come le innovazioni previste dal Trattato di Lisbona cominciano a modificare la struttura istituzionale della comunità europea in direzione della partecipazione popolare.

 

Dovranno essere almeno un milione, appartenenti ad almeno un terzo degli stati membri, i cittadini promotori di nuove leggi nell’Unione Europea. Si tratterà di inviti alla Commissione Europea a presentare proposte legislative nei settori di sua competenza. Il documento che introduce questa novità è stato presentato dalla Commissione il 25 marzo e fissa un limite di tempo di un anno per raccogliere le firme e di quattro mesi nei quali la Commissione esaminerà le iniziative e deciderà quali norme trarne. Consiglio dell’Unione Europea e Parlamento Europeo dovrebbero raggiungere un accordo definitivo sulla iniziativa dei cittadini europei prima del termine dell’anno in corso, così che nel 2011 le prime iniziative legislative possano essere presentate.

Maros Sefcovic, vicepresidente della Commissione Europea e Commissario per le Relazioni Interistituzionali, ha affermato che l’iniziativa dei cittadini introdurrà nella UE una forma di democrazia partecipativa del tutto nuova. “Ritengo che ne scaturirà un dibattito sulle attività svolte a Bruxelles – ha dichiarato Sefcovic – la Commissione dovrà prendere in seria considerazione le richieste avanzate con le iniziative dei cittadini”. Anche una altra vicepresidente della Commissione, Viviane Reding (Commissario UE alla Cittadinanza) ha valutato molto positivamente la novità istituzionale, sottolineando che permangono salvaguardie a garanzia dei valori e diritti fondamentali dell’Unione Europea.

Le iniziative legislative saranno iscritte su un registro on line messo a disposizione dalla Commissione. La registrazione può essere rifiutata se in aperto contrasto con i valori fondamentali della UE. Una volta che gli organizzatori di una proposta avranno raccolto 300.000 firme in tre stati membri, dovranno chiedere alla Commissione di verificare l’ammissibilità dell’iniziativa. In due mesi, la Commissione è tenuta a decidere se la proposta rientra nelle sue competenze e nelle materie sulle quali si può legiferare a livello comunitario. Invece saranno quattro i mesi per esaminare l’iniziativa in sè. La Commissione ha diverse strade a sua disposizione, ossia elaborare una proposta legislativa, effettuare uno studio, oppure non intraprendere azioni. Le decisioni dovranno essere motivate in un documento pubblico.

Come si vede, pur importante perchè introduce nella UE elementi di partecipazione e democratizzazione di cui si sente bisogno, la novità introdotta dal Trattato di Lisbona in questo campo non altera in maniera decisiva i rapporti di forza, caratterizzati da un ruolo di indirizzo preponderante da parte della Commissione, da un potere esecutivo che di fatto rimane agli stati nel Consiglio dei Ministri della Unione Europea o Consiglio dell’Unione Europea se si preferisce ed un Parlamento che ha un crescente ma indeterminato peso politico. L’intenzione comunque è consentire iniziative dei cittadini accessibili a tutti e che non inceppino le singole “macchine” degli stati.

Aldo Ciummo

Europa: il dibattito è aperto

 

Ad eleggere la nuova Commissione oggi è stato un Parlamento Europeo il cui peso è stato accresciuto dal Trattato di Lisbona. La sfida adesso è assicurare all’Unione un peso ed una incisività corrispondente alle sue potenzialità

 

E’ stata resa nota oggi la composizione della Commissione Europea che resterà in carica fino al 31 ottobre 2014 e che guiderà la UE in un periodo doppiamente cruciale, perchè caratterizzato dalla crisi economica e sociale e e e dalla presenza di un nuovo soggetto politico nel mondo, l’Europa uscita dal Trattato di Lisbona con un profilo più forte e definito.

Partito Popolare Europeo (Centrodestra), Socialisti e Democratici e l’ALDE (Liberali) avevano annunciato il sostegno all’ esecutivo ed hanno ottenuto 488 voti favorevoli, mentre Verdi-Alleanza Libera Europea, la GUE/NGL (Sinistra Europea Unita e sinistra verde nordica) e l’Europe of Freedom and Democracy (gruppo di destra che unisce gli ex gruppi di IND-DEM cioè Indipendenza e Democrazia e di Unione per una Europa delle Nazioni o UEN) avevano detto no ed hanno raggruppato 137 contrari. Le astensioni sono state 72, riferibili all’ECR  (Conservatori e Riformisti Europei).

José Manuel Durao Barroso, Presidente della Commissione Europea, ha commentato il debutto del nuovo esecutivo affermando che adesso l’Unione Europea è chiamata dal momento storico impegnativo che ci troviamo di fronte a dimostrare di non essere soltanto la somma delle sue parti.

Joseph Daul, deputato francese del PPE (Centrodestra), durante il suo intervento ha sottolineato la deludente presenza europea in diversi momenti di difficoltà importanti, mentre il tedesco Martin Schultz (S&D, Centrosinistra) ha criticato l’assenza di dibattito da parte dei Commissari, designati in base ad un compromesso politico voluto dal presidente della Commissione, Barroso.

Il liberale belga Guy Verhofstadt ha auspicato un’Europa sempre più indipendente dalle pressioni dei singoli stati membri, in forza delle nuove regole introdotte dal Trattato, che saranno anche  approfondite, nelle prossime settimane su queste pagine web.

Daniel Cohn-Bendit, per i Verdi, ha attaccato la prassi di votare in base ad accordi tra i maggiori gruppi rappresentati a Strasburgo (PPE, S&D, Alde, N.d.R) ed ha sottolineato che chi vota contro le proposte maggioritarie in assemblea non è, per questo, contro l’Europa.

L’elezione della Commissione, preceduta dalle valutazioni delle Commissioni parlamentari europee e dalla Conferenza dei Presidenti, comprendente Jerzy Buzek (Presidente del Parlamento Europeo) ed i presidenti dei diversi gruppi politici, segue di pochi mesi l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, che rafforza il ruolo di controllo e di proposta del Parlamento e (anche in forza di questa garanzia democratica) affida un più forte mandato alla Commissione Europea, l’esecutivo, nella formulazione delle politiche comunitarie.

Aldo Ciummo