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Norvegia, equilibrio tra le coalizioni

L’alleggerimento della pressione fiscale è una delle proposte che hanno permesso al Centrodestra di superare i Laburisti, ma formare l’esecutivo sarà complesso
La popolarità di Jens Stoltenberg non è riuscita a superare la tendenza, parzialmente registrata anche prima delle elezioni, ad un cambio di governo in Norvegia, l’opposizione ha puntato su proposte come l’alleggerimento della pressione fiscale e sempre più persone hanno attribuito la prosperità goduta durante le due recenti legislature a guida laburista ad eventi come le nuove estrazioni di petrolio nel Mare di Barents o ai nuovi giacimenti nel Mare del Nord.
Dopo otto anni in cui Det Norske Arbeiderparti, il partito Laburista, che è tuttora primo col trentuno per cento del voti,  sembrava di nuovo identificarsi con lo stato, come nei quindici anni del secondo dopo guerra, all’inizio di questa settimana i Conservatori (Høyre) a conquistare il governo. Erna Solberg, che sarà in base al risultato elettorale il nuovo premier, ha assicurato che le caratteristiche del sistema inclusivo non verranno toccate: “siamo un partito liberale, non facciamo rivoluzioni”.

In un paese che mantiene una crescita al 2,5 per cento e una disoccupazione limitata al 3 per cento, tutti ritengono che salute e scuola debbano rimanere pubblici, ma cresce l’insofferenza sul vincolo che permette di spendere annualmente solo il 4 per cento del ritorno economico proveniente dal fondo sovrano alimentato dalle risorse petrolifere, che ammonta ormai a 750 miliardi di dollari ed è finalizzato a consentire alle future generazioni un welfare simile a quello attuale). Con diversi gradi di cautela, i partiti che formeranno il nuovo governo vogliono usare parte maggiore dei ricavi annuali del fondo per migliorare infrastrutture, sanità, servizi, istruzione.

Aldo Ciummo

UE: decisa oggi inchiesta sulla raccolta dei dati

 

 L’indagine sarà portata avanti dalla Commissione Libertà Civili dopo la vicenda del monitoraggio Usa sulle informazioni in Europa

Una inchiesta a tutto campo per chiarire le implicazioni dei programmi statunitensi di sorveglianza, che hanno messo in allarme le cancellerie europee, soprattutto per quanto riguarda Germania e Francia. L’Europarlamento ha votato oggi, giovedì 4 luglio (approvando con 483 voti favorevoli, 98 contrari e 65 astensioni), una risoluzione che esprime serie preoccupazioni sul cosidetto “Prism” e su altre attività di monitoraggio portate avanti in Europa dalle autorità Usa.

Il documento, sostenuto dagli europarlamentari, biasima nettamente la raccolta di informazioni presso le rappresentanze della UE e chiede alle autorità degli Stati Uniti di fornire spiegazioni esaustive sui fatti.

Sono state avanzate critiche ad iniziative simili a quella statunitense portate avanti da molti stati europei, a cominciare proprio da Germania e Regno Unito (che nel caso del datagate Usa sono stati tra i maggiori bersagli dello spionaggio di cui si parla), difatti Berlino, Londra ed anche Parigi non sono stati da meno dell’alleato, dimostrando una simile sete di informazioni al riguardo di Washington, per ragioni sia politiche che commerciali. Però questo non toglie che sia urgente esaminare la compatibilità con le leggi europee delle attività di monitoraggio che gli stati conducono tra i propri cittadini, che proteggono la sfera personale da intrusioni pubbliche nella privacy.

L’inchiesta del Comitato per le Libertà Civili raccoglierà elementi sull’accaduto (sia da fonti USA che da fonti UE) ed alla fine dell’anno presenterà le sue conclusioni, per stabilire l’impatto che le attività di sorveglianza hanno avuto e per prevenire attraverso la legislazione futura che azioni del genere si ripetano.

L’Europarlamento ha sottolineato la necessità di procedure che permettano la protezione di quanti siano in grado di svelare violazioni di diritti fondamentali, fornendo a queste persone la protezione di cui hanno bisogno a livello internazionale: non è certo difficile notare che ciò è proprio quanto invece non sta affatto accadendo nel caso di Snowden, nei fatti bersaglio di una vera caccia all’uomo internazionale.

Gli europarlamentari hanno anche chiesto alla Commissione Europea ed al Consiglio dei Ministri delle Unione Europea di riconsiderare, a diversi livelli, le negoziazioni in corso con gli Stati Uniti, sospendendo ad esempio gli accordi sui dati dei passeggeri del traffico aereo e sui dati bancari.

Restano invece saldamente sui binari le negoziazioni sugli accordi doganali UE-USA, ma anche a questo proposito l’Europarlamento ha puntualizzato che le novità in arrivo non dovrebbero influire sugli standard europei di protezione dei dati, di cui va rafforzata l’efficacia alla luce degli elementi emersi di recente.

Aldo Ciummo

L’irlandese Emily O’ Reilly eletta Mediatore Europeo

Il ruolo, previsto dal 1995, riguarda la vigilanza sul corretto funzionamento delle istituzioni comunitarie

 Il mediatore europeo (ruolo istituito nel 1995) ha il compito di indagare sui casi di malfunzionamento dell’amministrazione delle istituzioni della Unione Europea, in frangenti come la carenza di trasparenza nel mettere a disposizione dei cittadini informazioni o documenti.

Il Parlamento Europeo riunito in sessione plenaria ha eletto come nuovo Mediatore europeo Emily O’ Reilly (Irlanda) con il sostegno di 359 voti. O’ Reilly è la prima donna ad assumere questo ruolo.

Alla seconda votazione hanno partecipato quattro candidati (Markus Jager e Alex Brennikmeijer si erano ritirati). Emily O’ Reilly è stata eletta al terzo scrutinio.

I diversi candidati erano stati ascoltati il 18 giugno in merito ai temi dell’indipendenza e della trasparenza, nel corso di una serie di audizioni. Il Mediatore europeo infatti deve offrire garanzia di indipendenza come stabilito dalle norme comunitarie. Prima di O’Reilly, a ricoprire la carica è stato Niliforos Diamandouros.

La giornata odierna ha visto anche la soddisfazione dell’Europarlamento per il compromesso raggiunto dall’aula con il Consiglio, riguardo al quadro finanziario pluriennale (QFP) per il 2014-2020.

Il risultato sul bilancio è stato raggiunto durante la settimana scorsa mentre veniva preparato il Consiglio europeo, con il supporto dei gruppi politici dell’europarlamento e degli stati componenti l’Unione.

Sono stati attivi nella soluzione sul quadro finanziario pluriennale il Primo Ministro irlandese Enda Kenny, il ministro degli Esteri irlandese Eamon Gilmore, il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, il presidente della Commissione Europea Barroso ed Alain Lamassoure (PPE, Francia).

Aldo Ciummo

Lavori in corso per l’allargamento UE

Molte le questioni che sono ancora sul tavolo mentre il primo luglio la Croazia sarà nell’Unione Europea

In vista dell’imminente ingresso della Croazia nella UE sono stati firmati accordi tra Zagabria e Sarajevo: la Bosnia, data la complessità della sua situazione, è al centro di molte delle criticità legate all’ingresso nella Unione Europea da parte della Croazia, ragion per cui i problemi derivanti dalla vicinanza dei due paesi sono da tempo sotto esame Ue, in materia di immigrazione come di economia.

Il Commissario all’Allargamento dell’Unione Europea, Stefan Fule, ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto dai due paesi il 20 giugno. Ieri è stata invece Catherine Ashton, Alto Rappresentante per la Politica Estera della UE, a sottolineare un altro capitolo nel quale si registrano avanzamenti, ossia il confronto tra Serbia e Kosovo (incessante dall’accordo del 19 aprile in poi).

Ormai le due entità statali cooperano costantemente nonostante le tensioni che non hanno mai cessato di ostacolare una piena collaborazione nella zona. Ad ottobre si svolgeranno nella ex provincia serba consultazioni locali la cui riuscita significherà molto nel riconoscimento di una completa normalizzazione della regione balcanica.

Aldo Ciummo

Integrazione, norme europee più coerenti

Con le procedure comuni di asilo le istituzioni europee stabiliranno condizioni minime che tutti  i paesi componenti l’Unione Europea dovranno rispettare

Martedì prossimo l’europarlamento dovrà discutere, prima di approvarle mercoledì, le nuove norme riguardanti i rifugiati, questione che interessa tutta l’Unione Europea, tanto che nel solo 2012 sono stati registrati nei paesi della Ue circa trecentotrentamila richiedenti asilo. Europarlamento e Consiglio dei Ministri della UE hanno affrontato a lungo il tema.

Due problemi particolarmente evidenti sono la disparità tra le legislazioni nazionali e la formazione del personale che si occupa dell’accoglienza dei richiedenti asilo. In discussione ci sono anche i diritti minimi da assicurare ai rifugiati e come permettere un accesso effettivo al mercato del lavoro.

Una novità è rappresentata dalla possibilità per la UE di intervenire a sostegno degli stati componenti che si trovino in condizioni di crisi dovute a situazioni particolari di afflusso di rifugiati.

La procedura adottata per l’approvazione di questa legge sarà codecisione tra europarlamento e consiglio sulla procedura comune ordinaria, con accordo in seconda lettura per le condizioni di accoglienza e accordo in prima lettura sulla riforma della banca dati europea Eurodac che permetterà di verificare l’identità dei richiedenti per evitare rischi per la sicurezza.

Aldo Ciummo

UE, dibattito all’Europarlamento prima del vertice di fine giugno

I presidenti di Slovenia e Portogallo interverranno nella plenaria del 10-13 giugno a Strasburgo, discussione anche sulla Turchia

Mercoledì l’aula discuterà sulle specifiche situazioni dei paesi riguardo al bilancio, con il Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso e con la presidenza di turno irlandese del Consiglio. Nella risoluzione l’Europarlamento chiederà ai capi di stato e di governo (di cui è prevista la riunione a Bruxelles il 27-28 giugno) di aumentare gli investimenti finalizzati alla crescita economica.

In plenaria interverrà anche il presidente sloveno, Borut Pahor, che dovrebbe parlare dell’adesione della Croazia, che diventerà ventottesimo componente della Ue il primo luglio. In agenda c’è anche il discorso del presidente portoghese Anibal Cavaco Silva. Ma l’Europarlamento affronterà anche la questione della repressione delle proteste in Turchia, il dibattito vedrà la partecipazione dell’Alto Rappresentante per la Politica Estera UE, Catherine Ashton.

L’assemblea mercoledì deve anche pronunciarsi sulla nomina del nuovo Commissario europeo per la tutela dei consumatori, il croato Neven Mimica. Seguiranno le proposte dei gruppi parlamentari per potenziare il contrasto al crimine organizzato nella Ue, ma anche sulla riforma del settore finanziario, riguardo al quale giovedì gli eurodeputati dovrebbero chiedere a Commissione e stati membri una maggiore velocità e determinazione.

Aldo Ciummo

Unione Europea: il contrasto al crimine organizzato sarà discusso in assemblea

L‘Europarlamento voterà in plenaria a Strasburgo il documento della Commissione competente in materia di crimine organizzato

A Strasburgo lunedì 10 giugno si discuterà il rapporto di medio termine della commissione speciale per la lotta al crimine organizzato, alla corruzione ed al riciclaggio. La votazione in seduta plenaria è in programma invece per l’11 giugno. Il problema al centro del dibattito è l’insieme dei fenomeni criminali transnazionali.

Le attività di riciclaggio sono presenti in tutti gli stati componenti l’Unione Europea e toccano anche le istituzioni ed i settori economici più disparati, avvalendosi molto spesso di elevate competenze finanziarie ed imprenditoriali ed avvantaggiandosi delle contraddizioni di una unione caratterizzata da sistemi giuridici differenti.

Il rapporto intende spingere la Commissione Europea a determinare un contesto legislativo meno frammentario, consentendo così un contrasto più efficace rispetto al reato associativo mafioso ed al fenomeno del riciclaggio, obiettivo che necessita anche del rafforzamento della cooperazione giudiziaria internazionale.

 

Aldo Ciummo

La Commissione UE al lavoro sulla gestione dei dati nel web

Le nuove tecnologie hanno modalità precise di funzionamento ma le considerazioni sull’uso dei dati dei cittadini sono oggetto di valutazione politica

Il 15 maggio, a Bruxelles, europarlamentari e rappresentanti della società civile hanno affrontato in un dibattito la questione della protezione delle libertà civili dei cittadini associata alla possibilità di sviluppo delle imprese che operano nel settore delle nuove tecnologie. La riflessione sull’argomento ha visto la partecipazione di Richard Szostak, componente della Commissione per Giustizia, Diritti Fondamentali e Cittadinanza (che lavora quindi in coordinamento con Viviane Reding) e di Hielke Hijmans, capo della unità di politica e consulenza nella supervisione europea della protezione dei dati.

Si è svolto anche un dibattito con eurodeputati componenti la Commissione delle Libertà Civili, Giustizia ed Affari Interni, Jan Philipp Albrecht (del gruppo dei Verdi-Alleanza Libera Europea, Germania) e Dimitrios Droutsas (S&D, Socialisti e Democratici, Grecia) relatori per la direttiva generale sulla protezione dei dati, Seàn Kelly (del PPE, Partito Popolare Europeo, Irlanda), relatore su Industria, Ricerca ed Energia, Sophie in’t Veld (Alleanza dei Liberali e Democratici Europei, Olanda), Timothy Kirkhope (del gruppo ECR, Conservatori e Riformisti Europei, Regno Unito), Gerard Batten (per l’EFD, Europa della Libertà e della Democrazia, Regno Unito).

Riguardo agli aspetti di tutela nei confronti dei cittadini, si è parlato delle possibili limitazioni per la pratica del profiling con la quale le aziende che operano nel settore delle nuove tecnologie hanno l’opportunità tecnica di prevedere in parte il comportamento dei consumatori, così come si è discusso degli obblighi di rimuovere dopo un determinato periodo di tempo i dati che vari soggetti (come banche e aziende di vendita on line) detengono in funzione delle loro interazioni con gli utenti. Il dibattito ha riguardato anche la semplificazione del linguaggio nel quale vengono comunicate le condizioni di utilizzo di social network e motori di ricerca e la necessità di consenso esplicito all’uso dei dati.

Aldo Ciummo

Iniziative svedesi per l’ecologia al Festival del Verde e del Paesaggio

L’associazione parchi pubblici e giardini “Swedish Garden” promuove la cultura della sostenibilità ambientale a Roma

L’ente del turismo svedese “VisitSweden” e l’associazione dei parchi pubblici e giardini “Swedish Gardens” saranno presenti all’evento “Festival del Verde e del Paesaggio” in programma a Roma il 17, 18 e 19 maggio.

All’interno della manifestazione i promotori cureranno lo spazio “Swedish Garden Lifestyle”, con piante tipiche e con l’intervento di Sonia Santella, autrice del libro “Giardini di Svezia”.

Tra le iniziative previste nell’ambito del festival del verde e del paesaggio ci sono dimostrazioni sulla elaborazione di spazi verdi outdoor in ombra ed in luce, di decorazione di interni, con ospiti tra gli altri Patrick Sewerin per quanto riguarda la cucina svedese. Il Festival del Verde e del Paesaggio si svolgerà presso Via degli Orti D’ Alibert a Roma.

Aldo Ciummo

Finlandia al salone del libro a Torino

L’associazione Minuksi, che si occupa di promozione culturale a livello europeo, è presente nelle iniziative che vanno dal 16 al 20 maggio

Presso il Caffè letterario del Salone del Libro di Torino, lunedì 20 maggio alle 12,00, si svolgerà l’incontro intitolato “investire in arte e cultura: propulsore dell’economia in Finlandia”.

Interverranno nella discussione Katia Lemberg, presidente dell’associazione “Benessere dalla Cultura” di Kotka (Finlandia); Eija Tarkiainen, presidente dell’associazione Minuksi APS; Rossana Becarelli: Direttrice Scientifica Giornale Internazionale dell’Arte e Medicina.

Come ogni anno la maggior parte delle iniziative legate al salone del libro di Torino si svolge al Lingotto Fiere di via Nizza 280. L’associazione Minuksi mira a promuovere attraverso arte e cultura l’espressione delle capacità individuali, con l’organizzazione di iniziative di letteratura, spettacolo, impresa.

Aldo Ciummo