
Teheran, capitale di un vasto paese attraversato da altrettanto profonde caratteristiche e contraddizioni. L'Europa non può sostenere le legittime aspirazioni di libertà e di autodeterminazione degli abitanti delle aree limitrofe come Iran, Mediterraneo e Medio Oriente senza affermare i princìpi di diritto positivamente affermatisi in Occidente in una maniera quantitativamente e qualitativamente maggiore di quanto non avvenga nei regimi teocratici, collettivisti o a democrazia controllata (Iran, Cina e Russia)
La Associated Press della Danimarca stanotte ha dato notizia dell’accaduto. Il reporter avrebbe partecipato ad una manifestazione che si opponeva al regime dittatoriale
Un giornalista europeo si trova in una cella a Tehran. L’Unione Danese dei Giornalisti ha detto che si chiama Niels Krosgaard e che pare sia detenuto per la partecipazione ad una dimostrazione mercoledì scorso, l’altroieri. I colleghi hanno realizzato che Krosgaard era stato arrestato grazie all’impegno della Federazione Internazionale dei Giornalisti che ha sede a Bruxelles.
Mercoledì in Iran si sono registrati scontri tra polizia ed attivisti per i diritti civili, in occasione di celebrazioni governative per il trentesimo anniversario della crisi dell’ambasciata statunitense e delle contromanifestazioni che ne sono seguite. I giornalisti però stavano seguendo gli avvenimenti per fare il loro lavoro, sempre più difficile a Tehran.
La celebrazione di mercoledì, indicativa della mentalità promossa dai regimi autocratici in Medio Oriente e purtroppo anche del consenso di una parte consistente della popolazione, ricordava il sequestro di cittadini americani da parte di fondamentalisti religiosi il 4 novembre 1979. L’evento però è stato occasione di contestazioni da parte dei dissidenti iraniani, ormai rappresentativi di larghe fasce della popolazione e defraudati del diritto ad elezioni dal regolare svolgimento.
Questa mattina i blog dei curdi emigrati in UK hanno riportato in evidenza anche l’avvenuto arresto di due giornalisti canadesi e di un giapponese, di cui l’agenzia Fars aveva dato notizia. A loro si aggiunge Farhad Pouladi, reporter della AFP. Immagini meno estreme ma che riportano alla mente i rapimenti di giornalisti occidentali nei conflitti di cui tuttora si subiscono gli strascichi e le conseguenze sociali in Medio Oriente e di cui l’antioccidentalismo alla Amadinejad rappresenta un volto meno discusso (rispetto alle disastrose strategie economico-militari che hanno portato ai conflitti), ma da affrontare e condannare ugualmente perchè si tratta di una violenta forma di razzismo anche se ad alcuni può apparire alternativo a quello “tradizionale”.
Aldo Ciummo
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