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Esposizione danese a Lissone

 

Proseguono in Italia settentrionale le iniziative legate alle comunità scandinave nello stivale

Si apre il 12 giugno la mostra “Where is home?” al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, dedicata alle opere di Heike Arndt, originaria della Germania ma da da vent’anni e più cittadina danese.

Arndt ha lavorato a lungo su pittura, grafica e scultura, anche in ceramica e bronzo. L’esposizione in Italia propone dipinti di grandi dimensioni ed una sequenza di sculture a tema.

Mostre personali della artista danese si sono svolte oltre che in Danimarca ed in Germania anche in Olanda, Stati Uniti, Italia, Svizzera e Cina.

L’esposizione negli spazi del Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (Viale Padania 6) resterà aperta fino al 3 ottobre.

Nulla di fatto sull’accordo USA – UE sulla riservatezza dei dati

 

Il Parlamento Europeo ieri ha rifiutato di approvare l’accordo previsto sul trasferimento dei dati bancari agli Stati Uniti, sottolineando problemi emersi in materia di reciprocità nella formulazione dell’accordo

Il testo firmato tra gli Usa ed i 27 stati membri della Ue riguardo ai dati bancari che erano stati oggetto di una divergenza tra Usa e Ue dopo l’istituzione di un centro di “stoccaggio” dei dati europei in Svizzera da parte della società SWIFT, non potrà entrare in vigore. Con l’operazione di trasferimento in Svizzera da parte della società SWIFT si era aperto il problema di una ridefinizione dei rapporti tra Usa e Ue nella gestione di questi dati dei cittadini europei, informazioni che precedentemente erano conservate anche negli Stati Uniti.

L’assemblea elettiva dei ventisette ha respinto ieri l’accordo, con 378 voti favorevoli, 196 contrari e 31 astenuti, invitando di conseguenza la Commissione ed il Consiglio della Unione Europea ad attivarsi su un nuovo testo, conforme alla Carta dei diritti fondamentali. Jeanine Hennis-Plasschaert (Liberali, Olanda) ha affermato che le norme sul trasferimento e sulla conservazione dei dati contenute nell’accordo non sono proporzionate rispetto all’obiettivo della loro raccolta.

La Commissione europea l’altroieri in una lettera al presidente del Parlamento Jerzy Buzek ha annunciato che, nelle prossime settimane, adotterà delle proposte per giungere ad un accordo a lungo termine. I deputati col voto di oggi hanno ribadito i princìpi enunciati nella risoluzione approvata il 17 settembre 2009. Il documento in questione, votato nel settembre 2009, chiedeva che si rispettassero pienamente i diritti dei cittadini dell’Unione Europea in materia di protezione dei dati personali, limitando la raccolta delle informazioni alle finalità di contrasto al terrorismo e compatibilmente con l’equilibrio tra sicurezza e libertà civili.

Aldo Ciummo

POLITICHE COMUNITARIE|No ad accordi “in privato” lesivi dei dati privati

Il Parlamento Europeo non vuole essere tagliato fuori dalla trattativa sulla tutela dei dati bancari

Il Consiglio dei Ministri Ue sotto la pressione degli eurodeputati si è detto disponibile a rinegoziare l’intesa con gli Stati Uniti sul trasferimento dei dati bancari, questo però dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona. La maggioranza dei deputati ritiene che i dati dovrebbero essere trasmessi agli USA solo ai fini del contrasto al terrorismo internazionale e che ai cittadini dovranno essere garantiti meccanismi di ricorso giurisdizionale contro gli abusi. La Commissione per le Libertà Civili è stata sede di rilievi da parte dei rappresentanti eletti dagli europei in merito all’esclusione del Parlamento dai negoziati sull’accordo USA-UE.

Il ministro svedese della giustizia Beatrice Ask ha reso noto che il testo non entrerà in vigore per piu’ di dodici mesi per cui la situazione resterà aperta ad una rinegoziazione che affidi l’ultima parola al Parlamento Europeo. I deputati finora hanno espresso preoccupazione per il fatto che i ministri UE hanno deciso all’unanimità di dare un mandato alla Commissione senza coinvolgere il Parlamento. Quello tra il Consiglio dell’Unione Europea che riunisce i Ministri nazionali dei vari settori della politica e il Parlamento eletto è un equilibrio di forze che percorre tutta la storia della Comunità, i Ministri provenienti dai governi in carica sono l’espressione di uno sviluppo realistico ma molto condizionato dalla politica dei singoli paesi e tradizionalmente hanno avuto maggiore peso, il Parlamento Europeo vede crescere costantemente la sua influenza e lentamente anche la propria rappresentatività delle società componenti l’Unione, ma tuttora è privo di effettive prerogative decisionali in molti settori.

Riguardo ancora alla questione dei dati, tutto cominciò nel 2006 quando uscì fuori che l’amministrazione USA aveva accesso ai dati del network finanziario SWIFT in Belgio, il Parlamento Europeo fece pressioni che portarono gli Stati Uniti a garantire l’uso dei dati ai soli scopi di antiterrorismo. Questo luglio i media parlarono nuovamente di un negoziato, dovuto alla nascita di un nuovo centro di raccolta dei dati dei cittadini europei aperto sempre dalla SWIFT, ma stavolta in Svizzera, fuori dall’Unione Europea: il negoziato, condotto dalla sola Commissione, che l’Assemblea elettiva contesta.

Aldo Ciummo