Il Governo danese ha espresso la propria posizione riguardo alla discussione in Commissione Europea sulla Politica Agricola Comune, sui suoi obiettivi e principi e sul contributo alla strategia europea per il 2020
Le idee presentate dal governo danese descrivono una prospettiva di organizzazione della politica agricola comune all’interno di un dato budget nella prospettiva finanziaria fino al 2020, con l’obiettivo di assicurare la creazione di un valore aggiunto all’Unione Europea come insieme, favorendo una crescita verde.
Il Governo danese ritiene che l’andamento delle recenti riforme e l’orientamento del mercato della Politica Agricola Comune dovrebbe proseguire e che la Strategia Europea per il 2020 sia una opportunità per pensare guardando al futuro, anche per quanto riguarda l’agricoltura ed i prodotti alimentari. Infatti, gli obiettivi comunitari dovrebbero essere inclusi nella Politica Agricola Comune, specialmente concentrandosi su ricerca, sviluppo ed innovazione nel settore.
La capacità del comparto agricolo di sopravvivere nel futuro è strettamente legata alla sua capacità di essere innovativo e di utilizzare in modo attivo le proprie professionalità, piuttosto che affidarsi ai classici meccanismi di sostegno. Il punto di vista danese, riguardo alla politica agricola comune (nel periodo 2014-2020) è che questa dovrebbe focalizzarsi sulla gestione delle nuove sfide e sul raggiungimento di vantaggi pubblici.
Per la Danimarca, la Politica Agricola Comune ha le potenzialità per contribuire all’esplorazione di uno sviluppo sostenibile. Per esempio come ottenere in maniera efficiente una gestione dell’acqua e della biodiversità, sicurezza alimentare, gestione dei cambiamenti climatici e più alte esigenze ambientali ed energia verde. Uno dei modi di ripensare la Politica Agricola Comune – ritiene il governo di Copenaghen – è quello di ragionare in base ad un primo e ad un secondo pilastro durante il periodo che va dal 2014 al 2020.
Il nuovo sistema di pagamenti diretti dovrebbe poggiarsi su un premio-base disponibile a tutti gli agricoltori, ad un livello regionale. Un’altra parte del sostegno potrebbe essere riconosciuta ai coltivatori a seconda del raggiungimento di vantaggi da parte della comunità grazie alla loro azione, questo potrebbe avvenire semplicemente: il secondo pilastro infatti dovrebbe focalizzarsi in modo più deciso sui progetti che includono innovazione e sviluppo nelle aree rurali attraverso un quadro sussidiario di condizioni (programmi educativi, nuove tecnologie). Tutto ciò per assicurare una crescita verde in linea con la strategia europea per il 2020.
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