Ieri è stata approvata dal Parlamento Europeo una risoluzione che mette nero su bianco ciò che la cronaca aveva dimostrato: la UE deve migliorare la sua efficienza energetica prima di avviare politiche di autonomia nel settore
La risoluzione approvata ieri dal Parlamento Europeo (con 560 voti a favore, 52 contrari e 62 astensioni) ha messo in cima alla lista delle preoccupazioni comunitarie l’efficienza energetica, perno della strategia europea per l’energia per il 2011-2020. La legislazione esistente è in grado di fare fronte a molti dei problemi irrisolti, se applicata ed affiancata alla promozione di progetti nuovi nel settore e al rafforzamento della politica esterna.
L’obiettivo di Strasburgo è la creazione di un mercato davvero unico per l’energia, dotato di sicurezza di approvvigionamento e di prezzi. La risoluzione elaborata da Lena Kolarska – Bobinska (PPE, Pl) sottolinea il nodo delle forniture, che devono essere accessibili ai consumatori.
Per ridurre la dipendenza energetica della UE, dunque, il capitolo più importante comprende efficienza energetica e risparmio energetico, elementi centrali anche nel contrasto al cambiamento climatico (oltre che ai fini del contenimento delle tariffe) e nell’introduzione di nuova occupazione. I deputati chiedono perciò alla Commissione di intensificare l’attuazione delle leggi e di adottare un piano di azione in materia. L’assemblea vuole che nel 2015 si arrivi all’installazione di contatori “intelligenti” nel 50% delle abitazioni europee e che gli stati membri ottengano, entro il 2020, che l’80% dei consumatori sia dotato di sistemi di misurazione degli sprechi.
Riguardo ai singoli progetti, emergono per importanza l’Anello Mediterraneo ed il Progetto di Interconnessione del Baltico, basi per una rete europea capace di portare ad un salto di qualità rispetto ad oggi. La risoluzione invita anche i governi nazionali a risparmiare le risorse necessarie per lo sviluppo di una rete off-shore nel Mare del Nord. Altri progetti motivatamente al centro dell’attenzione della politica europea sono “Desertec” (che si occuperà dello sviluppo dell’energia pulita nei deserti) e “Transgreen” (si tratta di reti di distribuzione di energie rinnovabili).
L’ottica nella quale ci si muove è l’esigenza dell’Europa di rafforzare il proprio ruolo internazionale in fatto di energia: quindi si è chiesto di estendere il Trattato Istitutivo della Comunità dell’Energia (ETC) ad un numero più elevato di paesi vicini all’Unione Europea e di potenziare la flotta europea per il trasporto energetico, in modo da rafforzare la sicurezza europea da questo punto di vista. Nella risoluzione è stato sottolineato anche il rapporto di collaborazione della Nato all’interno del nostro Occidente per procedere con coerenza tra le strategie adottate nel settore.
Aldo Ciummo
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