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Svezia, Socialdemocratici in vantaggio

Le opposizioni di Centrosinistra guidate dai Socialdemocratici in base ai sondaggi supererebbero di dieci punti percentuali il governo moderato in carica se si votasse ora

I Socialdemocratici, guidati da Stefan Löfven, sono accreditati attorno al trentasette per cento dagli ultimi sondaggi di questo mese. Il governo di Centrodestra resterà in carica fino al 2014, ma intanto il maggiore partito del Centrosinistra, nel corso del 2012, ha riportato al centro i temi storici del partito di sinistra cioè lavoro, integrazione, uguaglianza di opportunità, riguadagnando terreno rispetto agli anni passati che avevano visto la Socialdemocrazia in flessione per quanto riguarda i consensi, dopo essersi avvicinata allo schieramento moderato di centrodestra in molte politiche economiche e culturali.

L’opposizione (Centrosinistra) nel suo insieme, se si votasse oggi, supererebbe di più di dieci punti i partiti conservatori, indicando una dinamica positiva per i progressisti da quando Stefan Löfven ha iniziato a guidare il Partito Socialdemocratico (da gennaio di questo anno). Il sondaggio è stato pubblicato sui giornali “Svenska Dagbladet” e “Göteborgs-Posten”. I Cristiano Democratici sembrano in difficoltà nel superamento della soglia di sbarramento del quattro per cento. Contrariamente alle previsioni che erano circolate in questi anni,  i consensi dell’estrema destra degli Sverigedemokraterna non crescono, la lista, piuttosto xenophoba, degli Sverigedemokraterna, non è riuscita infatti ad estendere di molto la piccola base di consenso che era stata incentrata principalmente sui problemi legati alla immigrazione.

E’ invece il Partito Socialdemocratico (“Socialdemokraterna”) ad essere nuovamente protagonista della scena politica svedese, da quando Stefan Löfven ha preso la guida della forza politica, evidenziando una identità più chiaramente definita a sinistra per l’area istituzionale che ha a lungo governato in Svezia e che era stata messa in difficoltà dalle ultime due legislature di Centrodestra. Il Partito dei Moderati (“Moderata Samlingspartiet”) guidato da Fredrik Reinfeldt infatti è sceso negli ultimi mesi sotto il ventotto per cento e comincia quindi a trovarsi in una posizione dalla quale non gli sarà facile recuperare tutto il consenso non soltanto perduto dai moderati, ma stando ai sondaggi anche guadagnato dal Centrosinistra.

L’istituto “Demoskop” ed il quotidiano “Expressen” hanno svolto una indagine sul gradimento dei candidati e delle liste politiche, rilevando che il Partito Socialdemocratico, dopo aver virato a sinistra, ha ottenuto nuovi consensi in tutti i segmenti dell’elettorato, inclusi vari settori della classe media, lavoratori, donne, pensionati e cittadini che vivono nei piccoli centri. Inoltre, in soli tre mesi, i Socialdemocratici hanno aumentato il consenso tra gli anziani dal ventisei al quarantuno per cento ed hanno visto crescere molto anche le intenzioni di voto da parte delle donne, in un periodo che è stato caratterizzato dalle difficoltà incontrate dal governo nel gestire adeguatamente il settore sanitario ed attraversato da una campagna di tutto il Centrosinistra a favore del settore pubblico e dell’importanza del welfare.

Aldo Ciummo

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Svezia: la Socialdemocrazia torna il partito del lavoro

Stefan Löfven tiene a cuore solo una cosa: il lavoro. Proveniente da Ornsköldsvik, il suo compito sarà rafforzare nuovamente i temi sociali nel partito

Stefan Löfven da ieri è ufficialmente il nuovo leader del Partito Socialdemocratico Svedese: segnali erano emersi già mercoledì sera che la scelta sarebbe ricaduta su questo operaio, un saldatore con una storia nel sindacato e che non ha un record di presenze ai vertici del partito o in incarichi pubblici. Stefan Löfven ha cinquantaquattro anni, viene da Ornsköldsvik è descritto da tutti i media svedesi come pragmatico, disponibile ma determinato quando si tratta di difendere l’unico valore che conosce come fondante della società cui appartiene: il lavoro.

Svenska Dagbladet, giornale moderato, scrive che Löfven ha “basso profilo, alta integrità e buon senso”. Il nuovo leader della Socialdemocrazia ha guidato il sindacato della IF Metall, motivo per cui si può sperare che rafforzerà di nuovo i legami del partito con la Confederazione svedese delle unioni del lavoro (Länsorganisasionen, LO).

Il giornale Dagens Nyheter ha scritto che adesso la Svezia ha una cosa di cui quest’ultimo anno aveva sentito bisogno senza trovarla: una opposizione. Stefan Löfven non è deputato e non è ancora chiaro chi lo rappresenterà nei colloqui con il Governo ed il Primo Ministro Fredrik Reinfeldt, ma ha guidato il sindacato, presenza importante in Svezia, fin dal 2006.

L’annuncio è stato accolto con molti applausi, Löfven dovrà riportare i Socialdemocratici a quel rapporto privilegiato con il mondo del lavoro che la dirigenza moderata di Mona Sahlin aveva smarrito insieme a fette intere di elettorato, dopo decenni in cui i governi di Centrodestra erano stati solo parentesi, approdate infine alla riconferma nel settembre del 2010 dei Moderati di Friedrik Reinfeldt, una vittoria del Centrodestra che ha segnato anche la fine di un’epoca favorevole alla Socialdemocrazia: Moderati (Moderata Samlingspartiet), Centro (Centerpartiet), Cristianodemocratici (Kristdemokraterna) e Liberali (Folkpartiet Liberalerna) hanno infatti confermato con quelle elezioni la preferenza loro accordata dai cittadini, vincendo con il 49 per cento contro il 44 per cento di Socialdemocratici (Socialdemokraterna), Sinistra (Vänsterpartiet) e Verdi (Miljöpartiet de gröna).

Dopo le dimissioni di Mona Sahlin il partito socialdemocratico aveva affidato l’incarico ad Hakan Juholt, percepito come un candidato di sinistra, ma i sondaggi indicano che il partito storico di maggioranza svedese oggi è diventato minoritario. “Sono davvero convinto delle politiche socialdemocratiche e del fatto che il paese le vuole” ha detto Stefan Löfven, che ha anche ringraziato Hakan Juholt affermando che ha lavorato bene al vertice del partito.

Il nuovo leader dei Socialdemocratici ha anche ricordato Olof Palme, che (prima di essere ucciso in circostanze mai del tutto chiarite nel febbraio del 1986) impresse alla forza politica che guidava una impronta solidale con il Sud del Mondo e con i diritti di autodeterminazione politica ed economica di ogni paese. “Non è facile proseguire su quelle orme – ha detto Lofven riferendosi ai princìpi ispirati da Olof Palme – ma i nostri valori sono senza tempo e so che molte donne e molti uomini ci credono in questo paese”.

Löfven ha voluto ricordare anche il lavoro di Ingvar Carlsson e di Göran Persson nelle istituzioni svedesi. Persson a sua volta ha dichiarato entusiasticamente che Lofven riporterà nel partito socialdemocratico e nella politica svedese una prospettiva che gliè mancata negli ultimi tempi, aggiungendo che la Svezia deve tutto alle proprie industrie e che è bene che queste ritornino al centro del dibattito e delle iniziative pubbliche grazie a persone che le conoscono per l’esperienza di tutta una vita.

Aldo Ciummo

 

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