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Finlandia più accessibile nei trasporti

La compagnia aerea Finnair va rafforzando la propria posizione di tramite tra Europa ed Asia e nel Nord

La Finlandia diventa sempre più accessibile dal punto di vista dei trasporti. In seguito alla crescita della domanda ed al successo registrato dal paese nordico come destinazione turistica e del business, la compagnia aerea Finnair sta connettendo molti voli alle rotte asiatiche.

Helsinki ha una posizione geografica che le permette di fare da tramite tra l’Europa e l’Asia, due aree il cui peso è in via di incremento.  Attualmente la Finnair porta avanti voli da Helsinki ad altre cinquanta città europee. Una delle destinazioni la cui apertura è una novità importante è il nuovo volo diretto tra Helsinki  Singapore.

E’ nota anche la posizione di Singapore come punto di riferimento del traffico nel Pacifico e questo chiarisce le potenzialità economiche di una area asiatica ed europea meglio collegata.  I voli per Hong Kong, a loro volta, saliranno da sette a dodici. La Finnair intende aprire anche una nuova rotta, più veloce, che andrà da Helsinki a Stoccolma due volte al giorno. Ad agosto la compagnia finladese riaprirà anche la rotta per Stoccarda.

Aldo Ciummo

Helsinki sarà capitale del design

 

La capitale finlandese è stata eletta capitale mondiale del design nel 2012, l’arte è una materia in piena evoluzione nella metropoli nordica.

Helsinki vedrà nel 2012 una particolare concentrazione di mostre, laboratori, negozi nel design district, un intero quartiere, ed altrove. Già da decenni l’arte decorativa finlandese, funzionale e gradevole, ha un ruolo riconosciuto. Hanna Sarén, Marimekko, sono nomi che hanno ottenuto ultimamente visibilità all’estero.Sono molte le realtà coinvolte nell’evento dedicato al design che avrà luogo in Finlandia: oltre al Design District, il Design Forum Finland, il Museo del design, un programma di visite che si chiama Design Walk, poi i negozi, tra gli altri Aarikka, Artek, littala, IVANAhelsinki, Hanna Sarén, Marimekko.

Non mancano gli avvenimenti previsti, tra questi Helsinki Design Week, Habitare, OddWeek, le vendite benefiche di Ornamo, nè manca la tradizione artigianale, tra gli altri gli artigiani di Suomenlinna, il vecchio mercatino di Natale, il Mercato di San Tommaso, quello degli artigiani di Kauppatori. La scelta di Helsinki come capitale mondiale del Design, annunciata dal Consiglio Internazionale delle Società di Industrial Design (ICSID) al Congresso Mondiale del Design di Singapore il 25 novembre 2009 è stata seguita dalla preparazione del tema che in precedenza era stato deciso dalla Finlandia, ossia “Open Helsinki – Embedding Design in Life” (Helsinki Aperta – Design come parte integrante della vita).

Ben 46 città, di 27 paesi, si erano candidate per realizzare questo evento, alla fine Helsinki ha prevalso sul centro olandese Eindhoven. Il riconoscimento viene assegnato ogni due anni ad una città nel mondo e il risultato è importante per prestigio e visibilità che vi sono associati. Il sindaco di Helsinki Jussi Pajunen ha giustamente espresso soddisfazione per la notizia, ricordando che la Finlandia ed Helsinki hanno una splendida ed apprezzata tradizione del design e che questo è un elemento all’avanguardia nella qualità della vita.

“Il modo di pensare al design – ha affermato Pajunen – può essere sfruttato perfino nella riforma dei servizi pubblici. I valori che sono alla base del buon design sono rappresentati da fattori quali l’accessibilità per l’utente, lo sviluppo sostenibile e l’esperienza piacevole”. Questa importante novità porta ulteriore prestigio non soltanto ad Helsinki ma anche a Espoo, Vantaa, Kauniainen e Lathi, che prendono parte alla preparazione di tutte le manifestazioni, l’intera produzione di qualità che la Finlandia esprime ne risulta valorizzata.

Leonardo Domenici in Europa: “basta paradisi fiscali”

 

Il Parlamento Europeo si sta concentrando sulle misure concrete applicabili per recuperare i crediti fiscali, auspicando per questo uno scambio automatico ed efficiente di informazioni tra la Comunità ed i paesi terzi.

 

Leonardo Domenici (Socialisti e Democratici) ha visto approvata con 554 voti favorevoli, 46 contrari e 71 astensioni la sua relazione. Il Parlamento Europeo quindi condanna il ruolo svolto dai cosidetti paradisi fiscali, ma soprattutto spinge gli stati membri ad adottare sanzioni contro l’evasione fiscale e la fuga illecita di capitali che accompagna il fenomeno.

Con il documento approvato, l’assemblea propone anche l’istituzione di un registro pubblico della Ue che elenchi le imprese che hanno creato società finalizzate all’evasione. Un problema che l’Unione Europea dovrebbe risolvere, se intende avere a disposizione risorse per la ricerca, l’investimento e le strutture sociali, è l’abuso di domicilio e proprietà fittizi creati allo scopo di evitare di pagare le tasse nell’effettivo paese di domiciliazione.

Il Parlamento si sta orientando verso un sistema più stringente di regole riguardo ai fondi alternativi, domiciliati in un paese terzo, perchè siano subordinati a norme fiscali compatibili con i princìpi europei se intendono ottenere licenza di commercializzazione nella UE. Che poi vuol dire che la Comunità non accetta che si possano privatizzare tutti gli utili e trasferire nella società civile e nel settore pubblico tutte le perdite. Ma una iniziativa di questo tipo dovrà coinvolgere tutte le istituzioni dell’Unione Europea e non potrà realizzarsi senza la Commissione, che è l’organo esecutivo.

Un accordo globale su questa materia ha bisogno dell’adesione di stati come Singapore, Hong Kong, Macao, Dubai e Ghana, nazioni che attualmente non favoriscono affatto lo scambio di informazioni in materia fiscale.

Questo però non è l’unico problema, dal momento che anche nel nostro continente non esiste un vero modello di perfezione fiscale e l’evasione è possibilissima e forte. Il Parlamento Europeo ha proposto un prelievo speciale sui movimenti di capitale da e verso giurisdizioni non cooperative in materia di controllo fiscale e ha chiesto anche di non riconoscere lo status giuridico delle società create in stati di questo tipo (paradisi fiscali).

Un’altra proposta, venuta dall’assemblea eletta, è l’introduzione di una base imponibile consolidata per affrontare più agilmente le pratiche fiscali in tutti gli stati. Si tratta senz’altro di argomenti tecnici ma le difficoltà di territori che non possono ottenere fondi nazionali e comunitari per scuola, impresa, ricerca e sicurezza derivano appunto dal fatto che una percentuale numericamente molto bassa della popolazione europea e mondiale letteralmente prende i soldi e scappa, socializzando ogni perdita e privatizzando i profitti, fenomeno che è stato peraltro all’origine della crisi mondiale, i cui autori stanno massicciamente venendo reintegrati ai vertici di banche, imprese e società di consulenza di dimensioni planetarie o quasi tali.

Aldo Ciummo