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SPORT|Roma, si ferma la corsa

Un pari contro la Reggina

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Simone Di Stefano/l’Unità

SPORT|Un lampo di Foggia al 85′. E la Lazio ritorna in quota

di Simone Di Stefano/L’Unità – 03/11/2008

SPORT|Fumata nera per Sheva, la Roma su Menez

CALCIOMERCATO Il Chelsea non vuole pagare l’ingaggio del giocatore: salta il prestito al Milan. Al Chievo arriva l’uruguaiano Granoche

Chi sognava un suo romantico ritorno al Milan, dovrà mettersi l’anima in pace, perché Andriy Shevchenko resterà al Chelsea, che del prestito gratuito con diritto di riscatto, già prefissato dalle due società, non vuole pagare l’ingaggio del giocatore, pari a otto milioni di euro, come quello di Kakà. Il no dei londinesi arriva quando l’affare sembrava ormai essere soltanto una formalità.

Peter Kenyon, dg dei blues, avrebbe comunicato ad Adriano Galliani che l’ucraino potrà tornare in rossonero, ma soltanto a titolo definitivo e il suo cartellino si aggira ancora attorno ai venti milioni. Troppi per concludere l’affare. Uno stallo che potrebbe sbloccarsi, tuttavia, se le due società raggiungessero un’intesa sulla spartizione del compenso al giocatore.

Il giocatore, che ha appreso la notizia solo in serata a Montecarlo con le valige già pronte, potrebbe, a sorpresa, scegliere di ridursi parte dell’ingaggio pur di tornare a Milano. L’impressione è che la querelle non si esaurisca qui. Per il Milan la priorità resta il difensore, con Kovac sempre in pole, ma dietro di lui aumentano le quotazioni di Marquez del Barcellona. Continua a leggere

SPORT|Milan e Juventus, difensore cercasi

CALCIOMERCATO Ai due club serve un centrale. L’Inter non molla la pista Quaresma

È sempre emergenza in difesa per Juventus e Milan. I bianconeri, per sostituire Chiellini, fuori almeno due mesi,prenderanno uno tra Terlizzi e Stendardo. Il primo potrebbe arrivare in prestito dal Catania: più difficile arrivare al secondo, sul quale è piombata l’Udinese. Ma nelle prossime ore novità potrebbero arrivare dalla Spagna, da cui i bianconeri potrebbero prelevare l’esterno argentino dell’Espanyol, Pablo Zabaleta (23). Questi sono anche giorni decisivi per il passaggio di Tiago all’Everton.

Si è complicato notevolmente il passaggio al Milan del difensore del Chelsea, Branislav Ivanovic, ma a Milanello avrebbero già pronta l’alternativa: Thiago Silva (23), centrale della Fluminense.
Sempre a Milano, sponda nerazzurra, è impellente la necessità di sfoltire la rosa. David Suazo sembrerebbe essere il primo indiziato a lasciare la Pinetina. Moratti vorrebbe utilizzarlo come pedina di scambio da offrire al Porto, con un cospicuo conguaglio in milioni, per arrivare a Quaresma. Sull’honduregno cisono però ancora le mire di Roma e Manchester City, costretto a sostituire l’infortunato Bojinov. In casa Inter sono pronti a are le valigie anche Pelè e Crespo, richiesti entrambi dalla Lazio, e Dacourt che potrebbe tornare in patria: Monaco, Auxerre e Psg sono interessate all’ex centrocampista di Leeds e Roma.

Roberto Mancini torna a far parlare di sè. Dopo l’esonero dall’Inter, per lo iesino si prospetta la possibilità di insediarsi sulla panchina dello Spartak Mosca. Decisivo nei prossimi giorni un incontro con i dirigenti del club russo. Il Siena prepara un doppio colpo: Domizzi del Napoli e Pesce dell’Ascoli. Conteso da diverse società il difensore Mirko Savini del Napoli, richiesto da Chievo e Parma, con la prima ipotesi preferita dal giocatore.
In attesa di Manuel Coppola, il Lecce si guarda attorno e segue con particolare interesse il centrocampista Lovin dello Steaua Bucarest.

Simone Di Stefano – Pubblicato su L’Unità del 20-08-2008

SPORT|Campionato al via ma con «sciopero» di trenta minuti

ROSE RIDOTTE Aic e Lega Pro ai ferri corti

È ormai guerra aperta tra l’Associazione italiana calciatori (Aic) e i vertici del calcio professionistico. La decisione della Lega Pro di ridurre le rose delle squadre di Prima e Seconda Divisione (le vecchie C1 e C2) ha provocato la protesta dell’Aic, che ieri ha annunciato per la prima giornata del campionato uno sciopero generale dei giocatori. Le squadre di Prima e Seconda Divisione non giocheranno, posticipando l’avvio dei tornei di una settimana, mentre serie A e B scenderanno in campo con 30 minuti di ritardo, in segno di solidarietà con la protesta dei colleghi delle categorie inferiori. «Una protesta – si legge nel comunicato – contro le delibere della Lega Pro sulla limitazione delle rose che di fatto estromettono centinaia di calciatori». Una decisione che il presidente della Lega Pro, Mario Macalli ha definito «illegittima e contro l’interesse del calcio nazionale».

La limitazione delle rose è una delle disposizioni riguardanti il numero massimo di calciatori utilizzabili dalle società della Lega Pro nelle prossime due stagioni sportive. Quindi, nella stagione sportiva 2008/2009 le società di Prima Divisione potranno utilizzare, nelle competizioni ufficiali, un numero massimo di 18 calciatori professionisti di età superiore a 21 anni e un numero illimitato di calciatori Under 21, mentre le società di Seconda Divisione potranno utilizzare un numero massimo di 15 calciatori professionisti di età superiore ai 21 anni e un numero illimitato di calciatori Under 21.

La cosiddetta “rosa” – che viene presentata entro il 31 luglio – deve indicare i nominativi dei 18 calciatori professionisti di età superiore a 21 anni per la Prima Divisione e dei 15 calciatori professionisti di età superiore a 21 anni per la Seconda Divisione. Una novità che ha trovato la netta opposizione del sindacato dei giocatori di calcio, che teme la disoccupazione di centinaia di professionisti che a causa della loro età sarebbero fuori parametro.

Simone Di Stefano – Pubblicato su L’Unità del 04-08-2008

SPORT|La storia d’amore tra Mancini e l’Inter è terminata

Liquidato dopo aver riportato l’Inter sul tetto del calcio italiano, Mancini da ieri non è più il tecnico dei nerazzurri. Al suo posto probabile l’arrivo di Josè Mourinho.

Ecco, dovremmo dire che il Calcio è così. Che è fatto di una palla che rotola. Di 22 uomini, o donne, che la rincorrono. Di fisico e muscoli. Di velocità, atletica, disciplina e tanta, tanta fortuna.
Dovremmo dire anche che nel calcio, quello genuino, giocato con una busta di succo di frutta nel cortile di scuola, o con un ammasso di stracci sulle spiagge di Copacabana, in quel calcio l’importante era giocare, divertirsi, masticare sport e poi discuterne, anche fino all’invero simile, per poi concludere che sì, effettivamente, l’importante era partecipare ma senza vittoria mancava qualcosa.

Vittoria è il termine che perseguiterà Roberto Mancini, da ieri pomeriggio non più allenatore dell’Inter. Manca l’ufficialità, ma sappiamo benissimo Massimo Moratti come fa. Quando decide una cosa, quella cosa la realizza, non c’è niente che lo potrebbe far tornare indietro. Perché Massimo Moratti ormai ha deciso: il tecnico dell’Inter per la prossima stagione non sarà Roberto Mancini.

Vittoria è il vocabolo effimero che Mancini sognerà, anche dopo aver firmato il suo ricchissimo contratto con il Chelsea, squadra del ricco magnate russo Roman Abramovich, che lo ha piazzato fra i primissimi della lista dei preferiti. E anche se non dovesse essere a Londra, il tecnico di Iesi non dovrebbe avere difficoltà nel trovare un’altra facoltosa sistemazione. Ci sono quelli del Manchester City che farebbero carte false pur di metterci lui sulla panchina dei “Citizens”.

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