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Sauli Ninisto nuovo presidente della Finlandia, Pekka Haavisto bene ad Helsinki e nelle Aland

Nel giorno principale del secondo turno l’affluenza cala a causa del maltempo, il Centrodestra vince ma la crescita dei Verdi è una novità

Il Centrodestra (Partito della Coalizione Nazionale), con Sauli Ninistö, ha vinto secondo turno delle presidenziali, (il 62,6 per cento dei consensi è andato infatti ai conservatori), mentre il verde Pekka Haavisto si è aggiudicato il 37,4 per cento dei consensi, un successo se si pensa che fino all’ estate scorsa il partito ambientalista Virheä Liitto, (parte minoritaria della grande coalizione che esclude i populisti euroscettici di destra “Veri Finlandesi” ed il Centro, partito perdente delle ultime elezioni politiche) era pesato intorno al cinque per cento del consenso.
Il primo marzo Sauli Ninistö diventerà presidente (dodicesimo a ricoprire tale incarico nella repubblica di Finlandia). Ninistö, a lungo Ministro delle Finanze con governi di grande coalizione nazionale e noto per aver ricoperto incarichi europei tra i quali la Vicepresidenza alla Banca Europea degli Investimenti, non ha conservato nelle votazioni vere e proprie il consenso che tre mesi fa gli prospettava una vittoria al primo turno, ma ha avuto la maggioranza in quattordici collegi elettorali su quindici, mentre Pekka Haavisto ha prevalso soltanto nel collegio delle isole Aland, arcipelago di lingua svedese.
Ad Helsinki il secondo turno è stato vinto da Sauli Ninistö ma solo con il 50,3 per cento dei voti: la capitale finlandese si conferma roccaforte del movimento ambientalista, che qui ha già in passato superato il venti per cento, ma che ora diventa davvero la forza guida dell’intera area progressista, in crisi dopo il progressivo slittamento al centro dei Socialdemocratici e l’inevitabile appannamento come liste alternative di tutti i partiti coinvolti nell’esecutivo di grande coalizione guidato dal Partito della Coalizione Nazionale (Kansallinen Kokoomus) con il Primo Ministro Jyrki Katainen, di cui anche i Verdi fanno parte.
L’affluenza, che in confronto alle precedenti elezioni presidenziali (secondo turno del 2006) era stata alta nelle consultazioni anticipate nella settimana, a causa del maltempo in Finlandia si è abbassata nel giorno principale di votazione, scendendo al 68,9 per cento (l’affluenza più bassa al secondo turno dal 1950 ad oggi). E’ da evidenziare il successo di un candidato e di un partito che hanno moltiplicato i propri voti nel primo turno, sconfiggendo partiti che avevano grandi seguito e mezzi (dal Centro ai Socialdemocratici), maggioritari nelle urne fino all’anno scorso e considerati poche settimane prima del voto in grado di arrivare al secondo turno.
L’outsider Pekka Haavisto, ambientalista ed attivista per i diritti umani, ha messo uno stop alle ambizioni della destra euroscettica, che aveva riscosso risultati considerevoli alle precedenti elezioni: la tendenza emersa dalle consultazioni presidenziali di questo inverno, con l’europeismo di Sauli Ninistö e l’ambientalismo di Pekka Haavisto, è il volgere al termine della stagione delle chiusure nazionaliste in Finlandia, con il rafforzamento dell’Europeismo e la grande crescita dell’Ambientalismo di sinistra, che potrebbe diventare adesso il punto di riferimento di una nuova alleanza progressista.
 Aldo Ciummo
 
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Finlandia: “più cooperazione in Europa”

L’ex primo ministro Paavo Lipponen e attuale candidato alla presidenza della Repubblica per i Socialdemocratici chiede una maggiore cooperazione europea.

Paavo Lipponen, ex primo ministro e candidato dei Socialdemocratici finlandesi per la presidenza della Repubblica, ieri è intervenuto nel dibattito sulla Unione Europea, affermando che i paesi più piccoli sono quelli che hanno più da guadagnare da una Europa veramente unita di fronte alle crisi ed alle opportunità presentate dall’attuale contesto internazionale.  

Lipponen ha parlato anche delle difficoltà di armonizzare tutte le esigenze e dei rischi di influenza esclusiva delle nazioni che hanno maggiore peso. Il politico finlandese ha osservato che è facile abbandonare un progetto ma poi è difficile riportarlo in funzione e si è riferito proprio all’Europa, attraversata da scetticismi sulle capacità di tenere insieme realtà diverse ed affrontarne i problemi.

 La Finlandia ha mantenuto, durante i dibattiti sulle crisi europee, una posizione costruttiva pur ricercando ovviamente delle garanzie sulle modalità di utilizzo dei contributi che i paesi con un bilancio più equilibrato assegnano alle regioni in difficoltà.

Il risultato delle elezioni di aprile ha confermato una stragrande maggioranza europeista che infatti è stata alla base della formazione del nuovo governo. Durante le crisi economiche interne degli anni novanta, la Finlandia ha rimesso in moto la propria economia senza grandi interventi esterni e scommettendo con lungimiranza sui settori dell’istruzione e della ricerca.

Aldo Ciummo