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POLITICA|La sinistra si divide sulla moratoria contro i licenziamenti

Vendola: «Finalmente il governo si è deciso, ma pesa il silenzio del Pd». No categorico da Idv


di Simone Di Stefano

Nel centro-sinistra fanno a gara a chi è più welfare. Niente di strano se non fosse che spesso a cavalcare il carro socialista è stato Berlusconi, terzo e vincitore sui due litiganti. L’ultima nuova infatti riporta l’idea che il ministro Sacconi avrebbe in mente per scongelare la crisi: bloccare i licenziamenti con una moratoria. La trovata ha però trovato fredda una parte della maggioranza e in molti nell’opposizione. Risolvere la crisi occupazionale semplicemente invitando le aziende a non licenziare «è una soluzione ridicola», il commento di Giuliana Carlino, capogruppo Idv in Commissione Lavoro del Senato.

I tagli al personale si risolvono solo finanziando le aziende, sostiene Carlino che poi spiega la sua ricetta per mitigare gli effetti della crisi: «abolire le tasse sugli ammortizzatori sociali, favorire i contratti di solidarietà legati alla riduzione dell’orario di lavoro e, se necessario, tassare i redditi più alti». Completamente l’opposto, tuttavia, di quello che sostiene Nichi Vendola, leader di Sinistra e Libertà. «Constato con sincera soddisfazione – ha affermato il presidente della Puglia – che lo stesso ministro Sacconi inizia a convincersi della necessità di deliberare una moratoria sui licenziamenti, proposta che a nome di Sinistra e Libertà avevo avanzato già da tempo».

Il bello del bipartitismo a quanto pare. Evidenziando comunque il ritardo del governo, Vendola, stasera ospite su La7 a «L’infedele», ha anche lanciato la patata bollente al Partito Democratico, «ormai quasi la sola forza politica a non essersi schierata a favore di questa misura fondamentale». «Aldilà della polemica politica – ha chiuso il leader di Sl – è questo un silenzio pesantissimo, che lascia a dir poco sgomenti». Vendola dimentica tuttavia che proprio uno dei cavalli di battaglia di Franceschini fu il blocco di un anno dei licenziamenti. Nessuna reazione immediata è arrivata da parte del leader democratico che, proseguendo la sua linea a basso profilo, in queste ultime ore si è dedicato completamente alla grana dei capolista alle europee, di cui David Sassoli, è l’ultimo nome di spicco.