• i più letti

  • archivio

  • RSS notizie

    • Si è verificato un errore; probabilmente il feed non è attivo. Riprovare più tardi.
  • fin dove arriva la nostra voce

  • temi

SPORT|Motegi, c’è chi vede rosso

I pronostici vedono ancora davanti il duo Rossi-Stoner. Ma attenti a Loris e Mika

di Simone Di Stefano

Valentino Rossi fa il vuoto e si piazza davanti a tutti nelle prove libere del secondo gran premio stagionale, a Motegi. Dietro di lui, a 56 millesimi, Casey Stoner, al comando della classifica generale. Imperativo credere che i due monopolizzino anche il prossimo gp del Giappone, domenica prossima. L’australiano non ha mai vinto in questo circuito e questo il pesarese lo sa bene, lui che invece in Giappone lo scorso anno si è laureato campione del mondo dopo due anni all’asciutto.

«Ho ricordi incredibili a Motegi. La vittoria del 2008 è stata speciale dopo due anni senza titolo. Spero di potermi ripetere anche quest’anno». Lecito però prevedere che lungo la via che porta a Valencia, l’ultimo atto di questo motomondiale appena all’inizio, ogni tanto si verifichi qualche curiosa sfida nella sfida. Se guardassimo la storia recente del circuito di Motegi ci accorgeremmo che il pronostico della gara nipponica così scontato non lo è.

Chi lo sa bene è Loris Capirossi, che dal Twin Ring ha riportato indietro ben tre vittorie consecutive, ottenute tra il 2005 e il 2007 quando il pilota di Castel San Pietro Terme cavalcava la Ducati. Serie arrestata proprio da Rossi, che ora spera di ripetere l’impresa. Dopo la debacle all’esordio, quella appena trascorsa non deve essere stata una settimana rilassante in casa Suzuki, «ma dopo quello che è successo in Qatar, ora arriviamo in un circuito dove ho passato un sacco di buoni momenti», ha dichiarato nei giorni scorsi Loris. «Ho vinto qui e voglio farlo ancora, quindi cercherò di assicurarmi che sia tutto pronto per la gara».

E chi potrebbe avere le carte in regola per tarpare le ali all’italiano è niente di meno che un esordiente. Si tratta di Mika Kallio, alla sua prima esperienza in Qatar su una MotoGp, la Primac, team satellite della Ducati. Il ventiseienne finlandese infatti è l’unico che a Motegi può vantare lo stesso palmares dell’ex ducatista con ben tre vittorie consecutive sotto la bandiera della Ktm. Mika si impose in 125cc nel 2005, mentre nel 2006 e nel 2007 arrivò avanti a tutti nella 250cc.

SPORT|Miseria e nobiltà della MotoGp

Dopo l’esordio sono poche le conferme, ma in tanti aspettano il riscatto a Motegi. Capirossi ne vise tre di fila…

di Simone Di Stefano

L’effimera e per molti inutile nottata di Losail alla fine è stata consumata. Un baccanale che ha lasciato la pancia piena per l’abbuffata ma anche molti dubbi sulla concreta utilità di correre sotto i riflettori. «Le gare si fanno di giorno», disse Rossi non appena, sotto la pioggia incessante di domenica scorsa, rinviarono lo starter. E il pensiero del campione del mondo non è poi così distante da quello di tanti suoi colleghi.

Dal prossimo gp, il 26 aprile, si torna al classico quindi. E si contano i felici e i scontenti in vista del Giappone. Tra le conferme ci sono Casey Stoner e Valentino Rossi che hanno dimostrato, se ancora ce ne fosse stato bisogno, di avviarsi per l’ennesima stagione a correre un campionato a parte. Il pesarese è contento di come risponde la sua M1 e in certe fasi della gara ha anche rosicchiato centesimi al ducatista.

Dopo anni di monopolio ci voleva proprio un anti-Valentino e l’australiano questo ruolo lo incarna a perfezione. Autentico fenomeno ormai alla stregua del sei volte campione del mondo Casey è l’unico che riesce a tenere a bada la “scapestrata” Desmosedici. Anche quest’anno che il telaio presenta la novità della fibra in carbonio. L’8° posto di Kallio con la Ducati Primac e il 12° di Hayden lo mostrano chiaramente. Discorso a parte merita il qurto ducatista del mondiale, Niccolò Caneva. Al debutto in MotoGp non gli si chiedevano certo miracoli ma l’ultimo posto ottenuto a Losail non è piaciuto neanche a lui. Se si vuol guardare il bicchiere mezzo pieno c’è sempre chi non è proprio arrivato.

Capirossi ha tirato fuori i denti all’inizio, tanto da insidiare il primato a Stoner, ma sul più bello è scivolato via vanificando l’ottimo lavoro dell’ultimo week end. Un errore che lo obbliga a un immediato riscatto fin da Motegi, perfetto come gp del riscatto perché tra il 2005 e il 2007 Loris ne ha vinti ben tre consecutivi. Per Valentino Rossi l’esordio in Qatar è stato meno doloroso di quello dell’anno passato, quando sullo stesso tracciato finì quinto. Un avvio che fu raddrizzato solo con un secondo posto in Spagna, dove il dottore si arrese solo al padrone di casa, Dani Pedrosa, consolandosi comunque con la brutta prova di Stoner che non andò oltre l’undicesima piazza.

«Bene così, ma attenzione a rimanere con i piedi per terra perché lo scorso anno iniziammo allo stesso modo e poi sappiamo tutti come andò a finire», ha ammonito il canguro di Kurri-Kurri, poco prima di stappare lo champagne sul paddock dell’emirato. Andrà così anche quest’anno? Trovare analogie nei precendenti potrebbe indurre in errore. Si era detto di un mondiale più competitivo ed egualitario, con la monogomma per la gioia del ricco monopolio Bridgestone, egemone anche in Formula1. Gran parte dell’elettronica è stata abolita: oltre alle sopensioni intelligenti via anche la partenza assistita. Niente alibi per nessuno.