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LETTERATURA|Vincenzo Latronico si aggiudica la XX edizione del Premio Berto

Vincenzo Latronico è il vincitore della XX edizione del Premio di Letteratura “Giuseppe Berto”, finale tenutasi a Ricadi (Vv) lo scorso 7 giugno. Quanto segue è il comunicato stampa di motivazione e la descrizione del suo libro “Ginnastica e rivoluzione”, edito da Bompiani.

Motivazione della giuria

A un certo punto del romanzo di Vincenzo Latronico “Ginnastica e rivoluzione”, edito da Bompiani, due personaggi si stanno parlando e l’uno dice all’altro:

“Senti Ramon, ma tu qui che ci fai?

“Be’ la rivoluzione, ovvio”

“Dico sul serio.”

In questo dialogo essenziale, veloce, e significativamente apposto a chiusura di un paragrafo, si profila un nodo dialettico che sembra molto importante, se non addirittura portante, per tutto il romanzo. Quel “Dico sul serio”, a incalzare la verità, è il sintomo di una ricerca che è davvero di difficile risoluzione per la coralità di ragazzi protagonisti di questa narrazione generazionale: la ricerca di motivazioni forti, di ideali si sarebbe detto qualche anno fa. La rivoluzione potrebbe essere uno di questi, se si ha vent’anni. Ma il narratore è scettico, forse troppo scettico per la sua età. E, attenzione, gli ideali, le idee assolute e palingenetiche non prevedono scetticismo. Né ironia. Il narratore, invece, a modo suo, è ironico.

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LETTERATURA|Giovani, italiani e semplici i libri del Premio Berto

Presentata ieri a Roma la cinquina finalista della XX edizione del Premio di Letteratura “Giuseppe Berto”

«Leopardi sosteneva che gli anniversari sono un’occasione». Così Marcello Staglieno ha voluto ricordare il 30° anniversario della scomparsa di Giuseppe Berto, in apertura della conferenza di presentazione dei cinque finalisti, su 160 opere selezionate, del Premio Letterario intitolato all’omonimo scrittore, vincitore nel 1964 dei premi Viareggio e Campiello con Il male oscuro. Giunto quest’anno alla sua XX edizione, il premio, vinto in passato da nomi illustri come Elena Stancanelli e Francesco Piccolo, verrà assegnato il prossimo 7 giugno in piazza del Municipio a Ricadi (Vv), terra adottiva di Berto. Questi i nomi dei finalisti: Francesco Ceccamea (Silenzi vietati), Benedetta Cibrario (Rosso Vermiglio), Paolo Giordano (La solitudine dei numeri primi), Vincenzo Latronico (Ginnastica e rivoluzione) e Veronica Raimo (Il dolore secondo Matteo).

Obiettivo del concorso, tornato da quest’anno a essere aperto solo ad autori italiani, incoraggiare gli esordienti e valorizzare i talenti sconosciuti al pubblico. Linea comune tra le opere in finale la giovane età degli autori e uno spiccato senso dell’io, tutte caratterizzate da uno stile narrativo sobrio e leggibile. Un’occasione in più per ricordare Giuseppe Berto nella città che lo accolse a lungo: «Un uomo schivo – ricorda Marcello Staglieno, che lo intervistò per Il Giornale – e fortemente creativo. Scrittore neorealista ma che seppe rinnovarsi».

Simone Di Stefano – articolo scritto su L’Unità del 23-05-2008