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Göteborg si prepara già per le feste invernali

 

Le maggiori città svedesi, non solo Stoccolma ma anche Göteborg, Malmo e molte altre si affidano a soluzioni architettoniche e manifestazioni innovative

Göteborg non vuole essere da meno rispetto alla capitale, il luna park Liseberg, Gotaplatsen e la strada principale della città che è la Avenyn si stanno trasformando in un sentiero illuminato che conduce al porto. E’ stato chiamato “il viale della luce”, ma è una combinazione di illuminazioni classiche e sperimentali nata da una idea degli architetti della città.

Una prima parte del viale verrà illuminata a partire dal 12 novembre e il resto, costituito soprattutto dalle figure luminose, dal 10 dicembre: tutto resterà così fino al 9 gennaio, sommando diverse settimane nelle quali la storia della città si rivelerà ai visitatori sotto una luce ancora più suggestiva del solito. Si sa già che sulla facciata del Museo d’Arte cittadino sarà proiettato un film di danza e che la piazza Harry Hjornes Plats diventerà teatro di giochi di luce fino a Capodanno.

Una attrazione che spicca è la Winter Wonderland, al parco Bältspännaparken (vicino la Avenyn), qui l’albero tradizionale, la pista di pattinaggio sul ghiaccio e i cori natalizi dureranno fino al 31 dicembre. Ma la Santa Lucia di Göteborg sarà incoronata la sera del 12 dicembre, nella chiesa Vasakyrkan, mentre il 13, Santa Lucia, ci sarà il concerto.

In Svezia le città e le province a offriranno ai visitatori le impressioni più rivelatrici della cultura locale nel periodo delle festività invernali ed a Malmö si terranno concerti e spettacoli, a cominciare dalla cerimonia di accensione dell’albero della città.

Nelle casette rosse di piazza Gustav Adolfs torg si potranno trovare prodotti dell’artigianato e specialità gastronomiche e dal 3 al 5 dicembre anche nel maniero di Katrinetorp, nella zona sud di Malmo. Ma sarà tutta la zona della Scania ad essere in festa, da Helsingborg a Ystad.

Aldo Ciummo

Musei protagonisti a Malmo

 

La città svedese ha da poco festeggiato i dieci anni del ponte che la collega  alla Danimarca, cresce l’attività artistica nella regione

Si respira aria d’arte nel centro svedese di Malmo, in modo particolare in questa stagione di celebrazioni per i dieci anni del ponte sullo stretto dell’ Oresund, che collega la città svedese a Copenaghen, capitale della Danimarca. La presenza  dell’opera viaria tra le due città nordiche, a partire dal luglio del 2000, ha cambiato profondamente nel corso degli anni l’identità urbanistica della cittadina della Scania.

Sotto i riflettori oggi c’è anche l’arte, perchè, in un contesto progressivamente più giovane ed internazionale, le novità si sono espresse anche nell’apertura di strutture come il Moderna Museet Malmo, lanciato nell’importante città meridionale della Svezia alla fine del 2009 e molto presto divenuto un esempio di accessibilità  dei contenuti artistici in un’ ottica di fruizione quotidiana.

Gli spazi espositivi si trovano in quella che precedentemente era una centrale elettrica ed oggi ospitano diverse mostre all’anno. L’innovazione è continua ed ha portato ad esempio a collettive allestite da gruppi di studenti, provenienti da varie parti della Scania. A volere il museo sono stati nel tempo il Comune di Malmo, la regione della Scania ed il Governo Svedese, in collaborazione tra loro. 

La nascita della struttura museale è stata una novità che ha ridisegnato in parte la geografia urbana cittadina in termini di importanza relativa delle diverse aree, trovandosi ad est nel contesto urbano, laddove non esistevano precedentemente molte strutture di questo tipo, pur permanendo una vasta gamma di interessanti opportunità culturali ed artistiche.

Come accennato, il ponte che collega la città scandinava di quasi trecentomila abitanti alla Danimarca ha accelerato i già intensi rapporti della regione con una nazione già molto legata alla Svezia per la sua storia e rafforzato i legami concreti con l’Europa, oltre che creato nuove opportunità di lavoro tra le due aree, trasformate in una nuova regione tra mare e terra, spinto ad una nuova evoluzione i vecchi quartieri industriali adiacenti all’infrastruttura.

Anche la composizione demografica è cambiata, più di novemila danesi oggi vivono in città e il numero delle persone che si spostano dalla Danimarca al centro della Scania cresce ogni anno, ma si registra anche il fenomeno di giovani svedesi che scelgono la Danimarca, partendo da qui per trovare una prima esperienza professionale sulla quale basare il proprio tragitto lavorativo, prefigurando la costruzione di un ponte di competenze oltre che stradale, insomma qualcosa di veramente europeo.

Aldo Ciummo

L’autonomia scolastica in Svezia inizia dalle lingue straniere

 

Negli ultimi anni si sono affermate le scuole promosse dai cittadini dei diversi territori, istituti finanziati dallo Stato ma basati sulle caratteristiche economiche e sociali delle diverse zone

Futurskolan, un gruppo di istituti compreso nella normativa delle cosidette scuole libere, frutto degli sforzi delle diverse comunità locali di promuovere offerte formative adatte al mercato del lavoro e sostenute dallo stato, ha posto al centro le lingue straniere.

In Svezia dal 2001 ad oggi le scuole di questo tipo sono cresciute e Futurskolan come gruppo di istituti ha puntato sull’apprendimento delle lingue straniere a partire dall’età giovanissima.

L’esperimento prende le mosse da una Svezia molto diversa da quella “da cartolina” ormai scomparsa, oggi gli educatori tengono conto di un panorama multietnico, dove molti ragazzi sono figli di genitori di diverse nazionalità e la prospettiva del mercato del lavoro è spesso all’estero o in stretto contatto con il resto d’Europa.

All’interno della galassia delle scuole libere, Futurskolan è un arcipelago di 1200 studenti e si concentra sulle Scienze Naturali e su un apprendimento dell’inglese previsto fin dall’inizio degli studi. A Ostermalm tutto il programma elaborato dagli insegnanti è in inglese.

La Svezia durante il suo semestre di Presidenza Europeo, nella seconda metà del 2009, ha insistito molto sulla promozione di una istruzione di qualità in tutta l’Unione Europea, apportando una significativa ricchezza di esperienze nella ricerca e nella educazione universitaria nella Comunità.

Aldo Ciummo