Una precisazione doverosa per quanto scritto riguardo alla tragica morte del detenuto di Rebibbia. E’ Graziano Forma a parlare, fratello della vittima.
Un commento che suona come un grido di dolore. «Sono il fratello di Maurizio Forma e ti chiedo di togliere questo articolo perchè falso». Graziano Forma, fratello del detenuto al carcere di Rebibbia, deceduto a soli 23 anni dopo aver inalato gas, ci scrive in merito a quanto pubblicato ieri chiedendo una rettifica, che doverosamente abbiamo subito fatto.
Ecco il contenuto del commento:
«Maurizio non era un tossicodipendente, non è mai andato in overdose di cannabis, certo qualche volta ha fatto uso di cocaina ma per sballare con i suoi amici(dei gran pezzi di merda). Non era un tossico, non era un Drogato con la D maiuscola. E’ vero è morto per il gas, per sballare e non pensare alla sua vita, ai due figli che ha lasciato fuori dal carcere e ad una moglie, ha voluto sballare come fanno in molti con l’alcool, per non pensare, per dimenticare, per riuscire a dormire tranquillo con la testa tra le nuvole. Non è morto per astinenza, ma per scappare da quella realtà che è il carcere per molti ragazzi buttati la dentro. Senza un assistenza sanitaria e spicologica. Senza l’aiuto di nessuno. Quanti ragazzi si ammazzano per Gas, solo per uno sballo?sono troppi ma pochi vengono dichiarati. Non ti fanno usare lacci per le scarpe o cinte ma fanno permettere fornellini a gas nelle celle per cucinare. Sanno del loro abuso con il gas ma non risolvono il problema, per loro è un modo facile per liberare un letto e chiudere un caso con la magistratura. Il gas ti manda in uforia, ti fa sentire la testa leggere, ti fa sballare quei minuti necessari per riucire a dormire ma poi capita che ti avvelena, ti brucia i polmoni e il cervello. Io ho visto mio fratello, all’obitorio. E’ morto nel sonno,nessuno si è presentato con il defibrillatore. L’hanno trovato cosi!!! Il compagno di cella ha urlato ma nessuno è intervenuto, nessuno è andato a controllare il perchè delle urla. Noi paghiamo le carceri per controllare, educare, recludere e cambiare in futuro la vita di molti ragazzi ma se ogni 5 giorni cè un decesso per suicidio o per malattia questo non è da sottovalutare. Se vuoi postare qualcosa di serio, di vero non leggere suoi giornali. Le notizie vengono filtrate per nascondere la verità. Il caso Travaglio-grillo è vero, non lasciarti infinocchiare dai giornali, di destra o sinistra che siano. Nascondono ed omettono la verità per lavarsene le mani. Dopo che hai letto un articolo di giornale, informati, studia il caso e non usare uno spazio del genere solo per occupare una pagina del tuo blog. Vuoi delle risposte, chiedile a chi ne sa più di tutti, alle persone che hanno conosciuto la vittima…la vittima di se stesso, la vittima della società. Siamo tutti tossici di qualcosa e mio fratello era tossico della vita».
Graziano Forma
Questo commento consente di fare della sana autocritica. Perché se da un lato non è vero, come Graziano Forma sostiene, che vi è mancanza di documentazione in merito alla redazione dell’articolo (il Garante dei Detenuti del Lazio, Angiolo Marroni e il Presidente della Consulta Penitenziaria del Comune di Roma, Lillo Di Mauro non sono proprio gli ultimi arrivati…), è anche vero che per fare del buon giornalismo non sono mai abbastanza le fonti che si interpellano. Maurizio Forma non era un tossicodipendente, ma solo uno dei tanti ragazzi che gettati nella mischia non ce l’hanno fatta e hanno perso la loro sfida con la vita. Per non averlo capito chiediamo ancora venia alla sua famiglia, per la quale questa precisazione era quantomai doverosa.
Simone Di Stefano
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SOCIALE|Parla il fratello di Maurizio Forma: «non era un tossicodipendente»
Una precisazione doverosa per quanto scritto riguardo alla tragica morte del detenuto di Rebibbia. E’ Graziano Forma a parlare, fratello della vittima.
Un commento che suona come un grido di dolore. «Sono il fratello di Maurizio Forma e ti chiedo di togliere questo articolo perchè falso». Graziano Forma, fratello del detenuto al carcere di Rebibbia, deceduto a soli 23 anni dopo aver inalato gas, ci scrive in merito a quanto pubblicato ieri chiedendo una rettifica, che doverosamente abbiamo subito fatto.
Ecco il contenuto del commento:
«Maurizio non era un tossicodipendente, non è mai andato in overdose di cannabis, certo qualche volta ha fatto uso di cocaina ma per sballare con i suoi amici(dei gran pezzi di merda). Non era un tossico, non era un Drogato con la D maiuscola. E’ vero è morto per il gas, per sballare e non pensare alla sua vita, ai due figli che ha lasciato fuori dal carcere e ad una moglie, ha voluto sballare come fanno in molti con l’alcool, per non pensare, per dimenticare, per riuscire a dormire tranquillo con la testa tra le nuvole. Non è morto per astinenza, ma per scappare da quella realtà che è il carcere per molti ragazzi buttati la dentro. Senza un assistenza sanitaria e spicologica. Senza l’aiuto di nessuno. Quanti ragazzi si ammazzano per Gas, solo per uno sballo?sono troppi ma pochi vengono dichiarati. Non ti fanno usare lacci per le scarpe o cinte ma fanno permettere fornellini a gas nelle celle per cucinare. Sanno del loro abuso con il gas ma non risolvono il problema, per loro è un modo facile per liberare un letto e chiudere un caso con la magistratura. Il gas ti manda in uforia, ti fa sentire la testa leggere, ti fa sballare quei minuti necessari per riucire a dormire ma poi capita che ti avvelena, ti brucia i polmoni e il cervello. Io ho visto mio fratello, all’obitorio. E’ morto nel sonno,nessuno si è presentato con il defibrillatore. L’hanno trovato cosi!!! Il compagno di cella ha urlato ma nessuno è intervenuto, nessuno è andato a controllare il perchè delle urla. Noi paghiamo le carceri per controllare, educare, recludere e cambiare in futuro la vita di molti ragazzi ma se ogni 5 giorni cè un decesso per suicidio o per malattia questo non è da sottovalutare. Se vuoi postare qualcosa di serio, di vero non leggere suoi giornali. Le notizie vengono filtrate per nascondere la verità. Il caso Travaglio-grillo è vero, non lasciarti infinocchiare dai giornali, di destra o sinistra che siano. Nascondono ed omettono la verità per lavarsene le mani. Dopo che hai letto un articolo di giornale, informati, studia il caso e non usare uno spazio del genere solo per occupare una pagina del tuo blog. Vuoi delle risposte, chiedile a chi ne sa più di tutti, alle persone che hanno conosciuto la vittima…la vittima di se stesso, la vittima della società. Siamo tutti tossici di qualcosa e mio fratello era tossico della vita».
Graziano Forma
Questo commento consente di fare della sana autocritica. Perché se da un lato non è vero, come Graziano Forma sostiene, che vi è mancanza di documentazione in merito alla redazione dell’articolo (il Garante dei Detenuti del Lazio, Angiolo Marroni e il Presidente della Consulta Penitenziaria del Comune di Roma, Lillo Di Mauro non sono proprio gli ultimi arrivati…), è anche vero che per fare del buon giornalismo non sono mai abbastanza le fonti che si interpellano. Maurizio Forma non era un tossicodipendente, ma solo uno dei tanti ragazzi che gettati nella mischia non ce l’hanno fatta e hanno perso la loro sfida con la vita. Per non averlo capito chiediamo ancora venia alla sua famiglia, per la quale questa precisazione era quantomai doverosa.
Simone Di Stefano
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