
Il Maschio Angioino di Napoli dove si è discusso di contrasto alla povertà. L'Europa appare a molti nel pianeta come una fortezza in più, e lo è nella misura in cui difende posizioni acquisite. Ma è anche uno spazio al cui interno si sta avviando la sperimentazione di una economia sociale di mercato basata sulla conoscenza e su un equilibrio avanzato tra le aree e le realtà sociali che la compongono.
Al Forum della Società Civile di Napoli interventi bipartisan hanno affermato che la lotta alla povertà è in cima all’agenda degli impegni di conservatori e progressisti, ma la crescita delle ineguaglianze racconta un’altra storia, strettamente intrecciata allo stile di vita dominante
Al vertice della società civile che si è svolto al Maschio Angioino di Napoli venerdì 26 e sabato 27 novembre, anche politici ed amministratori sono intervenuti. Aprendo la prima giornata dei lavori Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli, ha presentato i problemi della povertà come un tema su cui si concentra una attenzione bipartisan e così anche gli altri interventi istituzionali.
L’evento ha ovviamente manifestato la sua identità europea, con un messaggio del Capo dello stato Napolitano sulla necessità dell’innovazione e del rafforzamento del welfare dell’Unione. Non sono mancati i riferimenti alla situazione regionale campana, Bassolino ha reso noto che saranno investiti 150 milioni di euro derivanti dai beni confiscati alla camorra.
Alcuni degli amministratori intervenuti, come l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, Giulio Riccio, hanno messo in relazione la grave congiuntura economica europea, con 78 milioni di persone a rischio di povertà nell’Unione , e le difficoltà ulteriori di paesi come l’Italia che non hanno strumenti efficaci di sostegno al reddito.
Gianni Pittella (PD), uno dei vicepresidenti del Parlamento Europeo, ha auspicato risposte forti da parte dei governi nazionali, ricordando il bisogno di supporto della microimpresa, ed ha chiesto la tassazione delle rendite finanziarie come misura di giustizia sociale.
Apprezzabile la comprensione del fatto che la redistribuzione è una misura progressista e non un esproprio bolscevico, specialmente quando c’è una crisi i cui prodromi sono stati sfruttati da circuiti che hanno enormi disponibilità finanziarie e le cui perdite (sempre relativamente ai detentori di rendite) sono state pagate dagli stati con le risorse che altrimenti avrebbero potuto essere destinate all’emancipazione sociale negli stati colpiti più duramente. Ma il PD non è stato affatto estraneo alla promozione del liberismo e della privatizzazione del pubblico (con annessa socializzazione delle perdite private) negli ultimi quindici anni.
Tajani (PDL), vicepresidente della Commissione Europea, ha ricordato che molti capi di stato erano assenti al vertice della Fao. Nel corso del Forum della Società Civile di venerdì è giunta la notizia del suo nuovo incarico (Commissario all’Industria) nel governo europeo. Tajani ha detto che serve un aiuto maggiore da parte dei paesi ricchi e che l’immigrazione massiccia è altrimenti un fenomeno strutturale.
Certo però che il PDL non è una forza che ha stimolato molto la redistribuzione, anzi. Ma il punto poi è che la negazione della redistribuzione risiede direttamente nella società europea, la UE ha una agenda attenta alle aree del mondo in difficoltà, i governi nazionali possono stanziare fondi ma il livello di vita acquisito, anche qui a sinistra, è duro a morire ed i cittadini di solito chiedono proprio che non cali, che è quello che concretamente dovrebbe fare per una politica ambientale e sostenibile anche dal punto di vista della redistribuzione tra le varie aree del mondo. I consumi di elettricità, l’uso diffuso di ogni sorta di elettrodomestici, garanzie sociali tutto sommato elevate sono fatti che, la popolazione almeno istintivamente lo percepisce, derivano da rapporti di forza che vengono difesi così con una delega sostanzialmente democratica da parte degli elettori nelle nostre società.
Aldo Ciummo
Filed under: Uncategorized | Tagged: 150 milioni di euro, 78 milioni di persone a rischio povertà in Europa, aiuto di stato alle banche, aiuto finanziario al terzo mondo, Aldo Ciummo, Anno Europeo della Lotta alla Povertà, Antonio Bassolino, Antonio Tajani, approccio bipartisan, Assessorato del Comune, Bruxelles, camorra, Campania, Commissario Europeo all'Industria, Commissione Europea, Commissioni della UE, consumi energetici, crisi economica mondiale, Difficoltà sociali in Europa, disoccupazione, emigranti in europa, Europa libera, Forum della società civile, Governo Europeo, immigrazione, impatto della crisi nella ue, impatto della crisis economica in europa, indifferenza e povertà, la campania e la ue, la unione europea di fronte alla crisi, liberismo, Maschio Angioino, mezzogiorno d'italia, milioni di persone, modello dei consumi, Napoli, Napoli città europea, Napoli ed il mediterraneo, Napoli europa mediterraneo, paesi europei, Parlamento Europeo, Pd, PDL. Gianni Pittella, politica in europa, Politiche Europee, Politiche Sociali del Comune, politiche sociali europee, posizione di forza dei paesi ricchi, privatizzazione, privatizzazione dei beni pubblici, privatizzazione dei profitti, redistribuzione delle risorse nel mondo, regione, Ricchezza e indifferenza, Roma, Rosa Russo Iervolino Sindaco di Napoli, socializzazione delle perdite, società civile europea, società degli europei, Società Europea, Solidarietà in Europa, stile di vita, stile di vita in Europa, Strasburgo, Sud dell'Europa, sud italia, Unione Europea, unione europea e territori, Welfare europeo | Commenti disabilitati su Ma quei ricchi indifferenti siamo proprio noi
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.