La Finlandia si prepara ad assistere a dei cambiamenti importanti nella squadra di Governo e del Partito di Centro, dopo la scelta di Matti Vanhanen di ritirarsi dalla scena.
di Aldo Ciummo
HELSINKI – Martedì prossimo l’Eduskunta, il parlamento unicamerale finlandese, voterà per affidare a Mari Kiviniemi l’incarico di Primo Ministro. Proveniente da una piccola città e laureata in Scienze Politiche, Mari Kiviniemi fa parte del Partito di Centro (Suomen Keskusta), la stessa formazione cui appartiene Matti Vanhanen, che ha deciso di ritirarsi dalla scena pubblica dopo gli sforzi portati avanti per rimediare al calo di popolarità che il gruppo sconta dopo lunghi anni di Governo in un periodo non facile e per i contrasti presenti all’interno dell’organizzazione. I dieci mesi che separano l’attuale gruppo di governo dalle elezioni saranno quindi un breve anno caratterizzato da una nuova leadership.
Mari Kiviniemi è stata per quindici anni una parlamentare, poi Ministro alla Pubblica Amministrazione ed al Governo Locale dell’esecutivo di Centrodestra, che comprende Partito della Coalizione Nazionale (Kansallinen Kokoomus, si tratta di conservatori moderati), oltre al Partito di Centro cui Kiviniemi stessa appartiene ed ai Verdi (Vihrea Liitto) ed al Partito degli Svedesi (Svenska Folkepartiet).
I Socialdemocratici (SDP) principale partito di opposizione, hanno accolto complessivamente con apertura i segni di volontà di dialogo manifestati dalla prossima premier durante la conferenza del Partito di Centro in una conferenza a Lahti una settimana fa ed un giorno dopo la sua nomina a guida del gruppo politico di cui fa parte.
Meno discussa di Anneli Jaatteenmaki, la cui vicenda di leader governativo è durata poco, ma nel passato oggetto di critiche politiche riguardo alla questione della riduzione del numero e del ruolo dei comuni, nell’amministrazione locale di cui si occupava come Ministro, Mari Kiviniemi però è considerata da molti capace di risollevare nuovamente il consenso del Partito di Centro, un pò appannato dopo le discussioni che hanno visto sotto i riflettori Matti Vanhanen, precedente primo ministro che ora ha deciso di lasciare e dopo i dissapori tra i diversi contendenti all’interno della forza politica.
Mari Kiviniemi infatti non ha mai subìto gravi critiche ed anzi è percepita come vicina alla società finlandese e nelle elezioni per la leadership nel partito poco più di una settimana fa ha nettamente superato Paavo Vayrynen e Mauri Pekkarinen: il primo, ministro per il Commercio Estero e lo Sviluppo, battuto per una gran mole di voti, mentre Pekkarinen (ministro per gli Affari Economici) ha registrato un significativo consenso da parte dei colleghi di partito pur raccogliendo molti voti in meno di Kiviniemi. Molto duro è stato il parallelo confronto per decidere il segretario entrante: Timo Laaninen ha battuto Jarmo Korhonen, segretario uscente del Partito di Centro, gruppo politico che resta un “big” del Parlamento Finlandese con un consenso anche nei sondaggi attorno al 20%.
Una cosa è certa: Mari Kiviniemi, che oggi ha quarantuno anni ed è già stata ministro (oltre che del Governo Locale anche di Commercio Estero e Sviluppo per un breve periodo) con la sua agenda di priorità che include le giovani generazioni e con una immagine anche personale vicina al cittadino medio di appassionata di sport a contatto con l’ambiente e di musica, rafforza dei tratti molto democratici dell’attuale Finlandia che con lei nel ruolo di Primo Ministro ed un’altra donna, Tarja Halonen tuttura presidente, unitamente all’equilibrio esistente nella suddivisione dei ministeri può vantare anche un grado di parità e di protagonismo femminile nelle istituzioni raramente riscontrabile nell’ Europa di oggi.
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