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Economia più forte grazie alle donne, soprattutto in Occidente

 

Mentre il segretario dell’Onu Ban Ki-Moon invoca pari diritti, si moltiplicano gli studi che indicano gli effetti positivi della crescita del protagonismo femminile nell’economia reale degli ultimi decenni. I miglioramenti emergono soprattutto in Occidente e i paesi anglosassoni si trovano un passo avanti.

 

L’Economist, all’inizio di quest’anno ha dedicato un suo numero alla crescita quantitativa e qualitativa delle professionalità femminili (attualmente ci troviamo al 46% del totale in Europa e al 50% negli Stati Uniti, considerando naturalmente la parzialità dei dati perchè poi intervengono le distorsioni dovute al precariato di molte forme di lavoro). Come si è rilevato più volte anche su queste pagine web esiste però il sottodimensionamento delle competenze, evidente nella esiguità delle donne ai vertici delle aziende in molti paesi, quelli dell’Europa meridionale si trovano in una situazione particolarmente drammatica da questo punto di vista.

I progressi in fatto di avanzamento professionale, anche per ciò che riguarda la retribuzione, sono evidenti nei paesi anglosassoni, che ancora una volta si confermano un passo avanti nelle questioni di democrazia effettiva e di funzionamento delle strutture sociali formali ed informali. L’ Herald Sun in Australia ha potuto riscontrare un incremento del 13% delle donne con reddito molto alto dal 1996 ad oggi e mettere direttamente in relazione le variazioni di posizione professionale con le effettive competenze acquisite nel frattempo negli studi di medicina, economia, legge.

Come riportato più volte anche in merito a notizie di carattere più istituzionale, i progressi in Occidente sono visibili, la composizione dei governi inglese, olandese, statunitense, testimoniano una sensibilità democratica impeccabile, che peraltro dovrebbe essere scontata riguardando semplici criteri di rappresentanza della popolazione e di riconoscimento delle capacità, sensibilità civica del tutto carente in una ampia fascia dell’Europa del Sud e dell’Est e in generale a livello continentale.

In Europa, oltre al ben noto alto livello di partecipazione democratica e rispetto dell’inclusione sociale da parte di Regno Unito, Olanda, Irlanda, si può registrare soprattutto per quanto riguarda la parità effettiva nelle istituzioni l’elevato standard promosso da Svezia, Finlandia, Danimarca e all’esterno dell’Unione Europea dalla Norvegia, che ha stabilito i criteri più paritari per la selezione della classe dirigente.

Il sito porge sentiti auguri alle donne nella giornata dell’ 8 marzo !

 

Si muove il Congresso Usa per definire la politica ambientale

 

E’ stato appena presentato un disegno di legge per regolamentare i gas a effetto serra, in contrapposizione a quello prospettato dall’EPA, l’agenzia di protezione ambientale, che due mesi fa dichiarava i gas a effetto serra dannosi per la salute umana.

di    Gabriele Tribulato Ragusa 

L’Agenzia statunitense di protezione ambientale aveva aperto la strada alla regolamentazione delle emissioni inquinanti, anche senza il parere del Congresso, già a Copenaghen, durante il vertice sul clima dello scorso dicembre. Il disegno di legge del Congresso invece bloccherebbe la  regolamentazione dell’EPA riguardo sei gas, tra cui l’anidride carbonica, il protossido di azoto e il metano, principali responsabili del riscaldamento globale, e rimuoverebbe inoltre due blocchi per un maggiore uso di biocombustibili.

Da un’analisi effettuata si evince che il 6% dei pascoli e del raccolto degli Stati Uniti potrebbe essere trasformato col tempo in boschi, causando così l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari. Altri critici affermano che l’effetto di limitare emissioni di gas a effetto serra sarà quello di far aumentare il prezzo del petrolio e ritardare così la crescita dell’economia.

Il disegno di legge, cui il Presidente Obama è contrario, prevede l’utilizzo cospicuo di biomasse tra cui letame, alghe, alberi e colture utilizzabili per la produzione di combustibili rinnovabili. Il presidente della Commissione Agricoltura, Peterson, afferma che l’EPA, nell’ambito del Clear Air Act, una legge per regolare l’inquinamento dell’aria varata negli anni settanta dall’Epa stessa, non possa regolare gas a effetto serra senza creare gravi danni all’economia statunitense.

La senatrice repubblicana Murkowski che sta lavorando su una risoluzione per bloccare il regolamento EPA sul biossido di carbonio, è appoggiata da 39 dei 100 senatori ed afferma di star continuando a lavorare sui voti, almeno per i prossimi due mesi. I legislatori del Congresso dicono che dovrebbero definire loro la politica ambientale e non i “burocrati non eletti”.

Al Gore ha inviato ai cittadini, tramite la sua organizzazione Re-power America, decine di migliaia di email per contrattaccare le mosse dei Repubblicani. Egli afferma «È oltraggioso. Invece che far progredire la legge sull’energia pulita e sul clima, qualcuno propone politiche che rimanderebbero gli Usa indietro di 20 anni. L’emendamento inserito nel testo è stato letteralmente il frutto delle lobby».