Il governo di coalizione sta procedendo alle discusse misure tese a reperire tra otto e dieci miliardi di euro necessari al bilancio statale
Le trattative all’interno del governo di coalizione in Finlandia, un esecutivo di cui fanno attualmente parte sia i conservatori del Partito della Coalizione Nazionale che i Socialdemocratici, sono state serrate: l’insieme delle riforme strutturali approvate non sarà indolore: tra otto e dieci miliardi di euro in uscita da ogni ambito della spesa pubblica ed in entrata in un bilancio che ha bisogno di essere corretto.
Il Primo Ministro Jyrki Katainen (Partito della Coalizione Nazionale) e Jutta Urpilainen (Ministro delle Finanze) hanno dichiarato che l’obiettivo delle misure adottate è la sostenibilità del bilancio e l’ aumento dei livelli occupazionali. Il supporto attribuito alla formazione verrà razionalizzato e l’età pensionabile alzata a quasi sessantadue anni e mezzo (aumentando quindi di un anno e mezzo).
I municipi faranno la loro parte, anche attraverso fusioni, con un risparmio previsto di circa due miliardi di euro. Entro il 2015 rappresentanti eletti ed organizzazioni della società civile presenteranno una relazione mirata a razionalizzare servizi sociali e sanità. La semplificazione amministrativa, con la creazione di comuni più grandi ed aree metropolitane, è stata un argomento molto controverso all’interno dell’area socialdemocratica e le opposizioni al governo di coalizione (che comprende quasi tutti i partiti in Finlandia in questo momento) hanno attaccato questa ipotesi.
Il partito del Centro (opposizione) ha definito la fusione di diversi comuni una decisione controproducente e dai risultati concreti difficilmente quantificabili e le novità annunciate non mancheranno di far discutere ancora di più in autunno, quando entreranno nel vivo, fino ad apparire più chiare nei dettagli a cominciare da novembre.
Aldo Ciummo
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