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Difendere la vera Europa federale contro i fascismi

Il Movimento Federalista Europeo in coordinamento con l’ANPI esprime preoccupazione per l’avvicinarsi di una manifestazione di estrema destra

La vera Europa è democratica e federale, non ha nulla a che vedere con ideologie fondate sulla sopraffazione e sullo sfruttamento come quei fascismi di cui l’Europa si è liberata attraverso tanti drammi. La sezione “Altiero Spinelli” che raccoglie federalisti del Movimento Federalista Europeo di diversi orientamenti politici, esprime una forte preoccupazione (così come esprime preoccupazione l’Anpi, che rappresenta i partigiani e tiene viva la memoria delle lotte popolari in Italia ed in Europa contro l’oppressione fascista) per il fatto che l’estrema destra ha organizzato una manifestazione che si terrà a Roma sabato, chiamata dagli estremisti di destra “euroribellione” e che utilizza il nome dell’Europa per veicolare contenuti ultraconservatori di cui il continente non ancora è riuscito a liberarsi.
Il Movimento Federalista Europeo (Mfe) formato da persone di ogni orientamento politico convinte della necessità di una maggiore integrazione democratica del continente, si ispira agli ideali antifascisti del Manifesto di Ventotene, scritto nel 1941 da Altiero Spinelli e da Ernesto Rossi, durante il confino nell’isola di Ventotene che era stato imposto dalla dittatura fascista.
“Quando, superando l’orizzonte del vecchio continente, si abbracci in una visione d’insieme tutti i popoli che costituiscono l’umanità – vi scrivevano – bisogna pur riconoscere che la federazione europea è l’unica garanzia concepibile che i rapporti con i popoli possano svolgere sulla base di pacifica cooperazione”, su questi princìpi l’Europa è cresciuta fin dal secondo dopoguerra nella libertà.
L’Europa libera ed unita per cui il MFE (Movimento Federalista Europeo) si batte fin dagli anni della Resistenza, coerentemente con la Costituzione repubblicana, può essere soltanto democratica e federale, come espresso anche nella “Carta dei Diritti Fondamentali della Unione Europea” che individua i valori fondanti della UE nel rispetto della dignità umana, della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà, dello stato di diritto, con la persona al centro dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia rappresentato dall’Unione Europea: ecco perchè, in accordo con l’ANPI e con tutte le forze politiche che si ispirano ai princìpi da cui è nata la democrazia italiana considerano grave lo svolgersi di una manifestazione che ha dato appuntamento alle peggiori tendenze populiste di destra.
La matrice dell’iniziativa che si svolgerebbe a Roma infatti è chiaramente quella di estreme destre nostalgiche delle dittature di cui l’Europa si è liberata al termine della Seconda Guerra Mondiale a prezzo di terribili sacrifici, inoltre i gruppi di estrema destra che promuovono la manifestazione estremista indicano in Mosca, la capitale della Federazione Russa, un esempio cui guardare, dimenticando cosa succede nella Russia di Putin e quali sono le pessime condizioni del rispetto dei diritti umani e del pluralismo in quel paese oggi, una provocazione probabilmente intenzionale da parte di quelle minoranze populiste di destra che ancora oggi ripropongono spettri di tendenze politiche fasciste che avevano ridotto l’Europa ad un insieme di macerie nel secondo conflitto mondiale e che non a caso scelgono per attaccare la democrazia europea di porre ad esempio regimi neonazionalisti di paesi a democrazia ridotta e controllata.
Il Movimento Federalista Europeo chiama perciò i cittadini a rifiutare i contenuti antidemocratici delle iniziative neofasciste ed a riaffermare l’urgenza di costruire una Europa sempre più democratica, federale, solidale al suo interno ma anche con le altre popolazioni, nello stesso spirito di progresso che ha permesso al continente di sconfiggere i fascismi e costruire la democrazia.
Aldo Ciummo

European Alternatives il 2 e 3 giugno a Roma

Si chiama Agorà Transeuropa la due giorni di dibattiti che coinvolgerà le realtà impegnate nel raggiungimento della piena integrazione nella UE

Il 2 e 3 giugno il Teatro Valle Occupato ospiterà l’Agorà Transeuropa, una due giorni di riflessione e azione per dibattere sui temi più urgenti per la Unione Europea. L’iniziatuva raccoglie i risultati del Transeuropa Festival e delle attività di European Alternatives, per dare vita ad una Europa alternativa, dove il mercato non sia più l’unico legislatore e dove l’immigrazione e l’integrazione siano valorizzati in una ottica di sviluppo multiculturale che rafforzi l’Unione Europea con il potenziamento della sua più grande qualità storica, l’apertura culturale, che dal Mediterraneo al Mare del Nord ha permesso la crescita di una delle identità più riconoscibili e variegate del pianeta, forte del suo confronto e arricchimento storico con l’Africa, l’Asia, il Mediterraneo, l’Est, l’America Latina e della sua naturale cooperazione con gli Stati Uniti d’America, il Canada, l’Australia ed il mondo anglosassone, peraltro parte fondamentale della costruzione europea attraverso il Regno Unito.

Sono previsti dibattiti, esposizioni, musica, per affrontare le sfide poste dalla crisi e dalla ricerca di alternative alla austerità, con la partecipazione di Guy Standing, presidente della Basic Income Earth Network, di Carlo Vercellone, economista alla Sorbona di Parigi, che insieme alla Fiom ed alle reti di studenti parteciperanno al lancio di una campagna europea per il reddito garantito, ci saranno anche Franco Berardi Bifo ed avrà luogo la mostra “Nobody Expects…” ospitata sempre dal teatro Valle durante la due giorni.

Un argomento importante dei dibattiti sarà la migrazione come elemento essenziale di una società europea plurale e cosmopolita, in collaborazione con le campagne come LasciateCIEntrare e L’Italia sono anch’io. Un altro tema fondamentale saranno i beni comuni come chiave per affrontare le crisi, interverranno a questo proposito Ugo Mattei, i rappresentanti del Caravan dei Commons, mentre Roberto Natale (Presidente FNSI), Luca Telese (Il Fatto, La7) e Alberto Negri (Il Sole 24 Ore) interverranno a proposito della libertà di informazione in Italia ed in Europa.

Prenderà parte all’iniziativa anche il Movimento Federalista Europeo, presente con la sezione di Roma dell’organizzazione e con il gruppo dei Giovani Federalisti Europei, che si occuperà di allestire un punto informativo sui problemi dell’Unione Europea. Il Movimento Federalista Europeo comprende persone di tutti gli orientamenti politici, convinti della necessità di una vera federazione europea, che assicuri rapidità e democraticità delle decisioni di governo in Europa.

Aldo Ciummo

 

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Domenica in Serbia un voto per l’Europa

L’Unione Europea è al centro delle divergenze tra i maggiori partiti, l’esito delle elezioni influenzerà l’atteggiamento dello stato verso la comunità

In Serbia domenica si svolgeranno sia le elezioni presidenziali che le legislative. I due candidati maggiori, Boris Tadic (attuale presidente) e Tomislav Nikolic (nazionalista) sono valutati attorno al trentacinque per cento dei consensi ciascuno. Tadic sarebbe tuttavia in vantaggio (attorno al 36 per cento dei voti) con un leggero scarto che non gli eviterebbe comunque il ballottaggio. Nel marzo scorso la Serbia è diventata ufficialmente paese candidato all’adesione all’Unione Europea, superando quindi un primo ostacolo, un primo esame, nel tragitto in direzione dell’integrazione.

La posizione della Serbia all’interno dell’Unione Europea è logicamente uno dei temi che ha dominato la campagna politica nel paese balcanico, assieme alle tematiche sociali ed al problema del Kosovo. La questione dell’ex provincia serba oggi autonoma non ha comunque ottenuto un rilievo maggiore rispetto agli altri problemi, lasciando a corto di carburante la propaganda nazionalista.

La disoccupazione, superiore al venti per cento, fa pensare che il percorso verso l’Unione Europea incontri il favore della maggioranza, anche se per conoscere risultati definitivi occorrerà attendere il ballottaggio. I principali contendenti avranno dunque bisogno dei voti degli altri partiti e il gruppo nazionalista appare piuttosto isolato.

Tadic ha buon gioco nel presentare la propria coalizione come quella che ha ottenuto il favore dell’Europa e che ora deve completare il lavoro portando lo stato all’interno della UE. Nikolic riesce a sua volta a trovare un argomento nella crisi economica che colpisce il paese.

Aldo Ciummo

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Il Parlamento Europeo cerca l’armonizzazione dei sistemi fiscali

L’imposta sulle società dovrebbe dipendere da una base imponibile secondo gli europarlamentari

Il Parlamento Europea sta cercando di ottenere l’obbligatorietà di una base imponibile comune, lo ha dichiarato oggi durante un voto per esprimere la sua posizione in questa materia legislativa. La proposta della Commissione Europea invece prevede uno schema volontario.

Le società, secondo il Parlamento Europeo potranno consolidare i risultati delle rispettive filiali avvantaggiandosi dell’esistenza di regole comuni in tutta l’Unione Europea. Le società, in presenza di un sistema come quello delineato, darebbero più importanza agli aspetti economici e sociali rispetto alle preferenze dettate dalla mera strategia fiscale, pensano molti economisti.

La relazione è stata approvata con 452 voti a favore, 172 contrari e 36 astensioni: inizialmente la common consolidated corporate tax base (ccctb) si applicherebbe alle società cooperative europee transfrontaliere, escluse le piccole e medie imprese, per queste ultime infatti è necessario che prima la Commissione riduca i costi amministrativi che queste debbono affrontare.

Aldo Ciummo

 

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A Roma l’incontro di TILT con gli studenti

L’iniziativa si chiama prossima fermata “Esperanza”, incontro a Roma tra gli studenti cileni ed italiani, saranno presenti Nichi Vendola e Maurizio Landini

Sabato 11 febbraio al caffé letterario di via Ostiense 95 (Roma) si svolgerà l’incontro tra gli studenti italiani e cileni “Esperanza” promosso dalla rete “Tilt”, attiva in Italia sui temi del superamento del precariato, della diffusione dello sviluppo sostenibile e della partecipazione democratica di giovani, donne, immigrati.

Parteciperanno all’incontro Camila Vallejo, leader degli studenti cilena; il segretario della Fiom Cgil, Maurizio Landini; il presidente di Sinistra Ecologia Libertà, Nichi Vendola; la portavoce nazionale di Tilt, Maria Pia Pizzolante e molti movimenti ed associazioni che non sono scomparsi durante gli anni del fallimento delle ricette liberiste, ma attraverso diverse iniziative di alternativa si sono confrontate arrivando in molti casi a lavorare insieme a nuove prospettive.

E’ diffusa la sensazione che viaggino ormai tutti assieme studenti, immigrati, persone che lavorano e che cercano di costruire progetti di partecipazione in tutta Europa come in altri paesi del Sud del Mondo che ormai è (per capacità di competere nell’economia mondiale e per squilibri nella distribuzione delle ricchezze che accompagnano anche da loro una fuorviante definizione di “sviluppo”) in molti casi occidente e come in molti altri paesi di un nord del mondo spesso in crisi sia nella sua posizione tradizionale di forza economica che nell’emergere delle contraddizioni sociali a questa connesse.

Forse non è un caso che quest’ultimo anno i mass media, in diverse occasioni, non siano riusciti a distinguere i manifestanti di Occupy Wall Street da quelli del Mediterraneo, e che i due livelli si siano quasi fusi, nella pratica e nei contenuti, nelle proteste che avvengono oggi sulla sponda sud dell’Europa, in Grecia ed altrove.”Incontrare Camilla Vallejo sarà come guardarsi allo specchio – dice la responsabile di Tilt Maria Pia Pizzolante, gli studenti che hanno scosso il Cile di Pinera sono parte della nostra stessa generazione, consapebole che una buona parte del futuro parte dallo studio e dalla formazione pubblica.”

Per TILT non si può parlare del sapere senza affrontare i nodi del lavoro. “Vallejo è cresciuta nella provincia di Santiago, che oggi racconta la stessa storia che potremmo sentire a Milano, Roma, Napoli, Palermo” spiega la responsabile di Tilt. Camilla Vallejo studia geografia all’Università del Cile ed il suo impegno politico, sfociato nel movimento degli studenti diventato centrale in Cile a partire dal giugno 2011, rispecchia quelli che hanno attraversato l’Italia nel 2010.

L’incontro di sabato è quindi soprattutto una occasione per parlare di sinistra politica e sindacale, uno spazio troppo a lungo lasciato vuoto dalle istituzioni e che in particolare le nuove generazioni stanno iniziando di nuovo a riempire, per difendersi dall’aggressione evidente e persistente da parte di ben determinate fasce di età e di reddito.

Aldo Ciummo

 

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Svezia, la lista di sinistra cambia leader

Lars Ohly ha reso noto che non correrà per la dirigenza del partito della Sinistra svedese nelle prossime consultazioni interne

Lars Ohly, leader della Sinistra in Svezia, ha fatto sapere durante una conferenza stampa che in seguito ai risultati deludenti della lista che rappresenta la sinistra ed alle richieste di ricambio che sono venute da una parte consistente delle sezioni locali della forza politica non prenderà parte alla corsa per la guida del partito nel 2012.

Ohly ha ammesso che la scommessa di far passare una immagine dell’idea di socialismo connessa alle origini del movimento, slegandola dall’associazione con la ex Unione Sovietica, non ha ottenuto abbastanza successo e che esiste un desiderio di cambiamento all’interno del partito. Oggi però la lista di Sinistra rappresenta un movimento più unitario rispetto al passato e questo è un successo dell’attuale leader.

Il partito della Sinistra adesso è più vicino alla possibilità di prendere parte ad una coalizione di governo, assieme ai socialdemocratici ed ai verdi che a loro volta stanno attraversando una fase di ricambio della dirigenza (la Svezia è governata oggi da una coalizione di centrodestra guidata da Fredrik Reinfeldt). Il Congresso del Partito della Sinistra inizierà il 5 gennaio 2012.

Esponenti della lista che hanno annunciato una loro possibile candidatura sono Jonas Sjöstedt, Ulla Andersson, Hans Linde. Date le novità che sono arrivate, il 5 gennaio coinciderà anche con l’uscita di scena di Lars Ohly per quanto riguarda la leadership, con l’avvio di consultazioni alle quali non prenderà parte. Il Partito potrebbe anche imitare i Verdi ed eleggere due leader, una donna ed un uomo.

Dopo la sconfitta della coalizione di Centrosinistra nelle elezioni del 2010, che hanno riconfermato il Governo di Centrodestra di Reinfeldt, i primi ad entrare in crisi sono stati i Socialdemocratici, con le dimissioni di Mona Sahlin al cui posto è andato Hakan Juholt, seguiti dai Verdi, che al termine del mandato hanno sostituto Peter Eriksson e Maria Wetterstrand con Gustav Fridolin e Asa Romson.

Aldo Ciummo