• i più letti

  • archivio

  • RSS notizie

    • Si è verificato un errore; probabilmente il feed non è attivo. Riprovare più tardi.
  • fin dove arriva la nostra voce

  • temi

SPORT|Una macumba per Spalletti

Dopo il ritorno alla vittoria di sabato, giallorossi sempre alle prese con i tanti infortuni. Ieri è stata la volta di Aquilani

Simone Di Stefano – Pubblicato su Dazebao, l’informazione on line del 22-09-2008

Basta una vittoria con una squadra penultima in classifica a ridare speranze a un ambiente spigoloso e nevrotico come quello romano? Basta aver rivisto scampoli di quella Roma che fino a tre mesi fa era stata campione d’Italia, seppur per un’ora, e che aveva dettato le regole del bel gioco in lungo e in largo, da San Siro al Bernabeu?

No che non basta e i ragazzi di Spalletti lo sanno bene. Chiusi dietro un ingiustificato silenzio stampa, i giocatori della Roma non parlano e, a testa bassa – quell’umiltà e spirito del sacrificio che proprio il tecnico toscano aveva reclamato per uscire dall’impasse – , scaldano i motori in vista del match di mercoledì prossimo, a Marassi, contro il Genoa.

L’ultimo, in ordine di tempo a parlare è stato Panucci, l’uomo della provvidenza di Spalletti, che grazie ai suoi gol (ininfluente quello contro il Cluj, determinante quello di sabato contro gli uomini di Orlandi) sta trascindando fuori dal pantano una squadra ancora alla ricerca della sua vera identità. Capitano in attesa del rientro di Totti, Panucci è stato sincero nell’ammettere: «Nonostante la bella prestazione di oggi, siamo noi i primi ad essere coscienti del fatto che non stiamo ancora bene, dobbiamo lavorare duro».

Continua a leggere

IL CASO|E avanza la nazionale padana che sogna di battere quella azzurra

Quando si tratta di separatismo i leghisti esaltano le minoranze

di Simone di Stefano (pubblicato su “L’Unità”)

Maglia a strisce orizzontali biancoverdi, in stile Celtic Glasgow e ventidue ragazzotti più o meno in erba che, accosciati, cantano il Va’ pensiero. La foto di gruppo, allenatore, accompagnatori e massaggiatori compresi, non andrà di certo sul prossimo album panini, ma servirà da corollario ai tanti (?) tifosi che dal prossimo 8 luglio potranno assistere alle sportive gesta della rappresentativa nazionale di calcio della Padania, impegnata alla seconda edizione del mondiale Nf-Board in Lapponia. Dopo tante amichevoli la tanto agognata sfida ufficiale. E che sfide. Provenza, Kurdistan, Lapponia e Suryoye. Gioca anche il Tibet, ma in un altro girone. Intanto i fedelissimi potranno farsi firmare autografi dai loro idoli a Cogliate, presso il locale centro sportivo di via XXIV maggio, sede del ritiro della nazionale padana fino a domenica prossima, quando l’intero staff prenderà il volo per la Lapponia. Emozionato il coach, Leo Siegel, primo classificato al corso di Coverciano nel 1980 e forte di un curriculum di tutto rispetto visti i suoi cinque campionati vinti gloriosamente: due sulla panchina della Vogherese e uno con Triestina, Pro Patria e Binasco. A pochi giorni dall’esordio alla manifestazione Siegel mette da parte il passato e non nasconde le sue ambizioni: «Si tratta della nostra prima vera esperienza internazionale. Questo è il primo riconoscimento ufficiale della Padania». Alla competizione prenderanno parte le rappresentative di nazionali di territori non riconosciuti come entità nazionali. La Padania è ancora un membro provvisorio e il sogno sarebbe entrare tra i membri ufficiali, tra cui risulta già essere iscritta proprio la nazionale rom. Giovani giocatori e anziani esperti, come il trentasettenne Michele Cossato. Che con il fratello Federico promette gol a grappoli. Il coach invece pensa al futuro, custodendo gelosamente i consigli nientemeno che del senatur in persona, Umberto Bossi, il primo tifoso della nazionale. «Questa esperienza – dice Siegel – è un investimento per il futuro, Bossi in questo è stato accontentato». La nazionale affinerà la sua esperienza internazionale con gli europei Cenf da disputare in Olanda nel 2009, coltivando la possibilità di poter organizzare la Viva World Cup del 2010 a Milano. E il sogno nel cassetto? «Affrontare l’Italia e batterla».

Simone Di Stefano – Pubblicato su L’Unità del 03-07-2008