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Croazia nella UE: via libera

Oggi il Parlamento Europeo ha votato a favore dell’adesione di Zagabria all’Unione Europea: la Croazia dovrebbe entrare il primo luglio del 2013

 

Zagabria si avvicina alla comunità: il voto odierno del Parlamento Europeo, con 564 favorevoli, 38 contrari e 32 astenuti dà il via libera alla firma, l’8 dicembre, del Trattato di adesione della Croazia. Strasburgo però spinge il ventottesimo stato dell’Unione ad intensificare il contrasto alla corruzione ed alla criminalità, che potrebbero rallentare l’integrazione effettiva.

La proposta di consentire alla Croazia di entrare a far parte dell’Unione Europea è stata redatta da Hannes Swoboda (del Gruppo dei Socialisti e Democratici) ed il Trattato dovrà essere ratificato da tutti e ventisette gli stati membri. L’adesione del nuovo stato è prevista per il primo luglio del 2013.

Gli stati componenti, nella relazione che accompagna la proposta, dovrebbero chiedere alla Croazia di indire un referendum per l’entrata nella UE. Il Parlamento Europeo ha anche chiesto alla Commissione Europea di tenerlo informato su come le autorità croate porteranno avanti gli impegni opportuni.

Il ventottesimo stato viene riconosciuto come preparato all’opportunità, ma si richiede di intensificare gli sforzi per perseguire i crimini di guerra rispettando le raccomandazione del Tribunale Penale Internazionale per la ex Yugoslavia. Un impegno prioritario che l’Europa sottolinea è la realizzazione di riforme strutturali nell’economia ed il rafforzamento dell’occupazione.

Aldo Ciummo

 

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Commissari europei sotto esame

Oggi comincia il giro di domande degli europarlamentari ai Commissari, sorta di ministri della comunità, anche se con un profilo molto più tecnico, che nasce dalla natura delle istituzioni della Unione e dal metodo consensuale con il quale vengono scelti tra i gruppi politici maggiori e in rappresentanza di tutti i paesi coinvolti.

 

 

 

Le commissioni parlamentari dell’organo elettivo del Parlamento Europeo esamineranno competenze ed intenti di ogni commissario a partire da oggi. La Commissione precedente ha terminato le proprie funzioni il primo novembre 2009 e i due mesi e mezzo che sono trascorsi hanno alimentato curiosità accademiche ed interessi prosaici da parte di addetti ai lavori, gruppi economici e amministratori di ogni sorta.

Il Trattato di Lisbona, entrando in vigore, ha causato dei ritardi rispetto alla normale prassi. Quella che non è ancora una vera e propria costituzione europea, ma una base senza precedenti per l’unione politica della nostra comunità sul continente  è entrata in vigore il primo dicembre.

Da allora fino ad oggi i Commissari hanno potuto lavorare assieme ai funzionari che operano in base alle loro direttive e l’opinione pubblica ha iniziato a vagliare i profili di personaggi più esposti all’attenzione, come il francese Michel Barnier (nuovo commissario al mercato interno).

Aldo Ciummo