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Il governo norvegese promuove lo sviluppo sostenibile e la cooperazione

Nel 2012 partono due importanti progetti, uno porterà energia nel Sud del Mondo, l’altro rafforzerà il mercato dell’energia alternativa in Scandinavia

Due progetti significativi per l’economia globale ed interna sono stati approvati recentemente in Norvegia. Energia e solidarietà sono al centro dell’avviamento del progetto “Energising Development”, con il quale la Norvegia sta contribuendo a fornire energia ai paesi in via di sviluppo, con 64 milioni di corone nei prossimi tre anni.

“Energising Development” è un progetto che riguarda celle solari, piccoli impianti elettrici, biogas, ampliamento della rete elettriche di scuole. Il Ministro per l’Ambiente e lo Sviluppo, Erik Solheim (del Partito della Sinistra Socialista), sta seguendo attentamente il progetto che è stato già sperimentato, nel Sud del Mondo, da Germania ed Olanda dal 2005, interessando 8 milioni di persone ed 11.000 scuole.

Inoltre nella prima parte del 2012 Norvegia e Svezia hanno dato inizio con un accordo al mercato unico dei certificati verdi per la produzione di energia rinnovabile. La Norvegia si è assunta, dalla fine del 2011, l’impegno di aumentare fino al 67,5% la propria quota di uso di energia rinnovabile, entro il 2020.

Anche se la Norvegia non fa parte della UE, a differenza della Svezia, i due stati cooperano strettamente in molti importanti progetti come quello qui menzionato. Il Ministro per l’Energia, Ola Borten Moe, ha chiarito che lo scopo è gettare le basi  per rendere fondamentale l’energia rinnovabile nei due paesi. 

Aldo Ciummo

 

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La Svezia porta design ed ecologia a Berlino

 

Artisti e gruppi di lavoro svedesi hanno proposto alla settimana della moda berlinese una serie di creazioni che si propongono di unire design ed ecologia

Matilda Wendelboe, Righteous Fashion, Dem Collective, Pia Anjou sono a Berlino gli esponenti di una lunga tradizione di ecosostenibilità in questo caso declinata nelle forme espressive della moda. Le linee guida in fatto di produzione in Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia rientrano in standard di tutela dell’ambiente molto elevati ed i segmenti dell’attività industriale a più alta capacità comunicativa come appunto abbigliamento e design stanno diventando in questi anni i mezzi più efficaci per veicolare il rispetto della natura nei comportamenti collettivi.

L’utilizzo dei materiali che vanno attualmente per la maggiore infatti pone problemi di sostenibilità, anche in considerazione di stili di vita occidentali caratterizzati da consumi di abbigliamento che lasciano presupporre un proseguimento della crescita di domanda. Molti tessuti presentano effetti pesanti per l’ambiente perchè necessitano di trattamenti particolari e dell’utilizzo massiccio di agenti chimici.

Una parte dell’industria della moda quindi potrebbe rivolgersi ad un approccio che tenga in considerazione l’ambiente ed i creatori delle proposte verdi affermano che è proprio nella fase del design che si decide di fatto come sarà il prodotto dal punto di vista ambientale.

La manifestazione culturale si è svolta a Berlino dal 20 al 23 gennaio, la presenza degli esponenti svedesi ha portato nella città una tradizione già parzialmente radicata a Stoccolma dove esistono negozi dedicati e dove queste nuove tendenze della moda stanno ricevendo attenzione anche dall’estero, ad esempio negli Usa. La corrente si inscrive nella tendenza che vede la vita quotidiana ed i consumi come il fattore decisivo per i processi ambientali.

Aldo Ciummo