La presentazione del libro “NORTHWAVE a Survey of the Video Art in the Nordic Countries” è seguita oggi dalla proiezione delle opere
Oggi, sabato 3 ottobre al museo Andersen di Roma (a via Stanislao Mancini 18, vicino a Piazza del Popolo e alla metro Flaminio) sarà presentato un video di filmati di artisti attivi nella video arte nei paesi nordici, oggetto di un libro di Lorella Scacco presentato ieri pomeriggio, 2 ottobre, nello stesso museo e intitolato “North Wave in the Nordic Countries”. Molti dei filmati saranno inediti per l’Italia e comprenderanno opere di Eija-Liisa Ahtila, Lene Berg, Lars Stilberg, Gitte Villesen.
I video saranno proiettati dalle 10.00 alle 12.00 stamattina e dalle 16.00 alle 19.00 nel pomeriggio. Il libro presentato ieri affronta le evoluzioni della video arte dei paesi scandinavi a partire dagli anni ’60, dagli sforzi internazionali degli inizi (con una situazione ricettiva soprattutto in Germania) al pieno riconoscimento delle istituzioni di quei paesi, che anzi sono stati in prima linea nel sostenerla proprio al proprio interno (Svezia, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Islanda). L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con le ambasciate di Svezia, Finlandia, Norvegia, Danimarca. L’evento di oggi si svolgerà in occasione della quinta Giornata del Contemporaneo, promossa dall’associazione AMACI e con il sostegno della PARC, Direzione Generale per la qualità e le Attività culturali italiano.
Particolare attenzione è stata data alle ultime generazioni dei videoartisti scandinavi, che hanno approfondito, attraverso le immagini, temi quali la memoria, percezione e problemi sociali. Un altro aspetto interessante delle opere introdotte a Roma è il ruolo dell’identità, nazionale e femminile, reale e fittizia, interna ed ambientale. Eva Koch, artista visuale proveniente dalle Faer Oer, ha concentrato il suo studio sulla passività di fronte alle immagini: la cultura luterana, incentrata sulla responsabilità sociale dell’arte, si ritrova in realizzazioni come i globi che fuoriescono dal terreno di piccoli parchi in Danimarca, il cui senso è un soffermarsi dello sguardo di fronte allo scorrere imposto delle immagini nella società contemporanea.
Il soffermarsi dello sguardo nelle opere esposte presuppone l’intuizione del proseguire dell’oggetto e dei contenuti al di sotto della superficie terrestre e della forma sigificante. Analogamente, 300.000 metri cubi di terra sono stati modellati ad interrompere l’uniformità del paesaggio danese e intervallati da globi che riprendono la forma dell’istallazione e si accendono al passare delle automobili, in prossimità di una autostrada: si tratta sempre di installazioni che provocano il visitatore, come il “punto”, l’iceberg emergente dal terreno di cui si parlava, che contiene un registratore di voci che si attiva al passaggio dei visitatori nel parco. Ora, se decenni fa la Danimarca era alla avanguardia di questo tipo di arti audiovisive, nel corso degli anni è la Finlandia che si è imposta nel panorama artistico della videoarte anche grazie ai contemporanei sviluppi della tecnologia elettronica ed informatica qui.
Il libro (scritto da Lorella Scacco in italiano ed in inglese e pubblicato dalla Silvana Editoriale) presentato dalla Soprintendente alla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea Maria Vittoria Marini Clarelli e dal professor Dario Evola, docente di Estetica alla Accademia di Belle Arti di Roma e di Storia dell’Arte Contemporanea presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza di Roma, è stato anche una occasione per segnalare lo stato un pò stazionario del panorama italiano dopo la spinta che negli anni settanta alla videoarte era stato dato da coloro che sviluppavano l’avanguardia nel teatro sperimentale.
Di certo, nell’ultimo decennio, stimoli autoctoni dell’arte nordica e tendenze internazionali si sono fusi, dando risultati che hanno suscitato un interesse in crescita e accelerato dagli sviluppi della tecnologia e non manca il sostegno di numerose organizzazioni scandinave a iniziative come questa, che infatti ha visto la partecipazione del Nordisk Kurtufond, di The Freedom of Expression Foundation, Oslo, del Suomen Kulttuurirahsto, del Finnish Fund for Art Exchange, del Center for Icelandic Art, di AVEC The Promotion Centre for Audiovisual Culture e del Kundstradet Danish Art Council.
Aldo Ciummo
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