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Regioni, mobilità, pari opportunità e progresso

 

Il caso del Friuli Venezia Giulia è una cartina di tornasole dei cambiamenti nel continente e nel paese nell’iniziativa editoriale della Ediesse Libri

Saggi diversi a cura di Ariella Verrocchio e Paola Tessitori sono stati raccolti nel libro “Il lavoro femminile tra vecchie e nuove migrazioni” che parla del territorio del Friuli Venezia Giulia e delle sue trasformazioni sociali. Le autrici si chiedono quale è il ruolo della emancipazione femminile nello scenario delle migrazioni internazionali e quali sono le continuità ed i mutamenti rintracciabili nel tragitto delle lavoratrici di ieri e delle migranti di oggi.

Il tema della pubblicazione è la mobilità femminile storica ed attuale e in questa prospettiva la vicenda approfondita dallo studio in questione appare come un argomento molto attuale in una realtà dove resistono purtroppo diseguaglianze nell’accesso al mercato del lavoro e disparità nelle retribuzioni.

Ariella Verrocchio è direttrice scientifica dell’istituto “Livio Saranz” di Studi, Ricerche e Documentazione sul Movimento sindacale a Trieste e nel Friuli Venezia Giulia, e docente a contratto di Storia delle Donne e di genere nell’Università degli studi di Trieste.

Paola Tessitori lavora nel settore immigrazione, intercultura, antidiscriminazione, cooperazione decentrata, sia svolgendo attività di ricerca che progettando e coordinando interventi finalizzati all’inclusione sociale dei migranti in Friuli Venezia Giulia.

Aldo Ciummo

Energie rinnovabili: l’Islanda parte dal settore agricolo

 

L'Islanda, insieme a Svezia, Finlandia, Norvegia e Danimarca è uno dei paesi che puntano di più su uno sviluppo ecostenibile e che mettono in campo progetti per rendere l'opzione ambientale un fattore in grado di garantire l'autosufficienza energetica

Per ora non ci sono ancora progetti portati a termine, ma il corso è iniziato da un paio di mesi e le idee e i progetti non mancano, tra l’altro i partecipanti che hanno già accesso a società d’ingegneria per consulenze tecniche, da maggio, saranno coadiuvati negli aspetti pratici dei loro progetti.
 
 
 

di   Gabriele Tribulato Ragusa

 

ISLANDA – “Vuoi essere un agricoltore di energia e produrre la tua stessa energia?”. Questa è lo slogan con il quale sono cominciati i corsi di energie rinnovabili nel settore agricolo in Islanda dal mese di ottobre. Neanche gli organizzatori immaginavano un tale successo nel proporre questa iniziativa. I promotori dell’ Innovation Centre Iceland (ICI) hanno organizzato tre corsi, uno nel nord-est, uno a sud e un altro nel lontano nord-ovest del paese, nel nord estremo dell’Europa.

Imprese, proprietari terrieri e contadini hanno partecipato ai primi work shops, presenti inoltre molti giovani dai 16 ai 20 anni. Ad Arborg, un comune del sud dell’Islanda, a circa 60 km da Reykjavik, che ha una popolazione di quasi 8.000 abitanti, hanno partecipato in 111. Il direttore dell ICI, Thorsteinn Ingi Sigfússon, si propone di coinvolgere più persone possibile, coinvolgendo tra gli altri istituti quali l’Istituto Nazionale per l’Energia, un istituto di ricerca e di consulenza, società di ingegneria, (l’ISOR) e società di ingegneria.

La finalità è quella di trasformare l’Islanda in un paese indipendente al 100% dal punto di vista energetico, un’energia rinnovabile e pulita che già consente al paese un’invidiabile 89% di energia primaria, in particolar modo con l’utilizzo di geotermico, produzione di biocarburanti, senza dimenticare l’energia eolica, solare e delle maree anche se poco utilizzate.

Già nel 1901 qualcuno pensò di utilizzare l’energia delle maree per alimentare un mulino.Oggi è una sfida indispensabile da cogliere, l’energia rinnovabile è il futuro, e già esserne consapevoli rappresenta un buon punto di partenza.