Viaggio nelle fabbriche orientali, tra sfruttamento minorile e diritti negati
Articolo di Aneta Carreri (di Redattore Sociale)
Quando la fabbrica Yue Yuen aprì, gli operai lavoravano fino a mezzanotte e godevano del giorno di riposo in maniera saltuaria. Ma, verso la fine degli anni ’90, alcuni clienti come Nike e Adidas chiesero che fossero migliorate le condizioni dei lavoratori. Così Yue Yuen portò la giornata lavorativa a 11 13 ore garantendo un giorno di riposo settimanale.
Purtroppo le multinazionali hanno un atteggiamento contraddittorio. A parole chiedono il rispetto dei diritti fondamentali mentre nei fatti impongono prezzi e tempi di consegna così stretti che non lasciano margini per aumenti salariali e ritmi di lavoro sostenibili.
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