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SPORT|L’alba della Yamaha

Lorenzo e Valentino nel tempio Honda. Va a punti la Ducati

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di Simone Di Stefano/L’Unità

SPORT|Si ricomincia da Stoner-Rossi. Ducati prima, Yamaha dietro

Simone Di Stefano/L’Unità

SPORT|Vale-Stoner, si riparte da “Zero”

Al via oggi la cinque giorni di test di Jerez. L’ultimo banco di prova prima del via alla stagione ufficiale

Simone Di Stefano/SG

Prossimi allo starter del 12 aprile in Qatar, piloti e team della MotoGp si misurano in quello che viene definito il «Gp Zero». È l’equivalente della puntata promo di un grande show. Una 5 giorni di test, da oggi a domenica, nel circuito di Jerez de la Frontera, che vedrà all’inizio impegnate 125cc e 250cc per poi culminare, nel week end, con i bolidi della MotoGp a contendersi il premio Bmw M Award.

Fino a venerdì occhi puntati su Julian Simon, dominatore della 125cc e su Marco Simoncelli, chiamato a difendere il titolo mondiale nella quarto di litro. Ma il piatto ricco è nel week end, quando l’asfalto del circuito andaluso verrà arroventato dalle due ruote delle MotoGp. In palio la splendida Bmw serie M, già vinta in precedenza da Rossi, Stoner e Gibernau. Assente Dani Pedrosa, rimasto fermo a causa di una brutta caduta nell’ultimo test, saranno comunque Valentino Rossi, da queste parti noto ormai come Nutella in quanto testimonial della Ferrero in Spagna, e il suo rivale numero uno, Casey Stoner.

Favorito, secondo i bookmakers, proprio The Doctor. Bwin lo quota a 1.90, con l’australiano che segue a 3.00. Alle loro spalle, oltre a Pedrosa (8.00), l’altro spagnolo e compagno di team di Valentino, Jorge Lorenzo (9.00). Grande curiosità ruota anche attorno alle nuove livree delle scuderie, molte delle quali ancora non rivelate al pubblico.

Le Yamaha Tech 3 di Toseland e Edwards saranno interamente vestite di nero con una grande “M” verde. Lo stesso Capirossi è impaziente di provare la sua nuova Suzuky GSV-R 2009, sempre in livrea Rizla, con cui la scuderia di Hamamatsu ha rinnovato il contratto di sponsorship. Proprio il pilota italiano, con il compagno di squadra Vermeulen, spinge per un ruolo da protagonista. Quale banco di verifica migliore se non gli ultimi 45 minuti amichevoli? Prima di sguainare le spade.

Simone Di Stefano/SG

SPORT|«Rossi, prima o poi ti batto»

La sfida di Michel Fabriziomichel-fabrizio1

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Simone Di Stefano/L’Unità

SPORT|Razzo Stoner Ducati sogna la California

Rossi insegue l’australiano. Oggi la gara a Laguna Seca

Duello. In un circuito dove i sorpassi non sono molto frequenti, aggiudicarsi la pole significa essere oltre la metà dell’opera. Ieri la freccia che ha squarciato il cielo californiano portava, neanche a dirlo, il nome dell’australiano Casey Stoner. A poco è servito a Velentino Rossi l’aver trovato fin dalla sessione di qualifiche di venerdì scorso il giusto assetto alla sua R1. Un assetto che «sembra funzionare bene», aveva spiegato a fine giornata Valentino, augurandosi di scendere ancora di qualche decimo nelle sessioni successive. Sono state effettivamente di buon auspicio le parole del pesarese, che nella terza sessione di ieri ha girato in 1’22”168, migliorandosi di quasi sei decimi.

Non abbastanza per essere il più veloce. Quello è stato invece l’australiano Casey Stoner che ha girato in 1’21”461. Il campione della Ducati ha migliorato ancora se stesso infrangendo di nuovo il record della pista in prova. E ha poi conquistato la pole position fermando il cronometro sul tempo di 1’20”700. Ha preceduto Valentino Rossi, secondo in 1’21”147. Terzo posto per Nicky Hayden (1’21”430) davanti a Jorge Lorenzo (1’21”636) e a Toseland (1’21”848). Ma Laguna Seca è prima di tutto un circuito diverso dagli altri, dove conta sì la bravura del pilota, ma soprattutto i cilindri.

Quelli che ha tirato fuori la rossa di Borgo Panigale e che sembrano rappresentare in questo momento il gap con la Yamaha. Getta la spugna invece Dani Pedrosa, che ha rinunciato alle qualifiche e quindi a prendere parte alla gara: l’infortunio alla mano sinistra del pilota, operato lunedì, dopo la caduta sotto la pioggia del Sachsenring di domenica scorsa rende infatti impossibile la guida su una pista che propone proprio molte curve a sinistra, come dimostrato dai forti dolori accusati da Pedrosa nelle due sessioni di libere del venerdì.

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LE INTERVISTE|«Piccoli dettagli per tornare a vincere»

Livio Suppo, team manager Ducati

Livio Suppo qual è il segreto di questo rilancio della Ducati?

«Il segreto è nella bravura della squadra e del pilota. Sebbene non si tratti di un vero e proprio rilancio, in quanto Stoner è andato sempre forte. Abbiamo avuto problemi in passato, ma i tecnici sono stati molto bravi a risolverli in modo tempestivo. Ora possiamo contare su una moto competitiva come le Honda e le Yamaha e Casey è tornato a dominare».

Una moto superiore lo scorso anno ma un avvio in sordina, mentre gli altri correvano.

«Non si tratta di essere stati a guardare, quanto invece di aver intrapreso una particolare strada di sviluppo in cui abbiamo creduto moltissimo e che ora ci sta dando ragione. Il fatto è che la Motogp ha un livello di competitività talmente elevato che non lascia spazio ad alcun tipo di errore».

Siete tornati agli altisimi livelli della passata stagione.

«Devo dire che siamo stati premiati, grazie all’ottimo lavoro di un team che sta compiendo un miracolo. È incredibile come una casa piccola come la nostra sia in grado di mettere un pilota in condizione di competere alla pari di Honda e Yamaha».

L’unico che è riuscito a «domare» la Gp8 è Stoner. Come lo spiega?

«Non credo sia così. La moto è andata molto forte al Mugello con il nostro collaudatore, Sete Gibernau. Oggi (ieri, ndr) Quintoli ha girato alla grande, arrivando sesto nonostante i problemi tecnici e la pioggia, che ha fatte emergere la bravura del pilota. Melandri era andato bene finché non è caduto. L’auspicio è quello di risolvere i problemi di Marco, già da domenica prossima a Laguna Seca».

Cosa manca ancora all’australiano?

«Nulla. Daltronde è lui che ha dominato e vinto lo scorso campionato. Casey poi sa reggere la pressione anche quando la moto non va al massimo. Quest’anno abbiamo sentito dire che la Yamaha è la moto migliore e lui comunque è arrivato primo in quattro delle dieci gare svolte».

Simone Di Stefano – Pubblicato su L’Unità del 14-07-2008

SPORT|Simoncelli, «il cugino di campagna» re delle 250

PERSONAGGIO. L’emiliano ancora leader: «vinco il titolo e cambio categoria, come dice Rossi»

Una cima delle due ruote, nel senso che è uno dei più alti di sempre nel suo mestiere. A vederlo, Marco Simoncelli, non sembra proprio uno che in moto va forte. Tolto il casco la sua testa esplode di riccioli che lo rendono simile al suo amico Valentino Rossi, ma sovverte le apparenze non appena monta sulla sua Gilera. Come ieri, dove al Sachsenring è stato di nuovo il più veloce nella classe 250 cc, la cara «quarto di litro».
 
Dopo le vittorie in Italia e Spagna è arrivato il terzo trionfo, ma questa volta sulla moto ufficiale, quella che gli era stata tolta la scorsa stagione. Ne ha fatta di strada il gigante emiliano e ieri ha fatto capire una volta per tutte che per il titolo c’è anche lui. È il tempo della raccolta per Simoncelli e non potrebbe essere altrimenti. Il lavoro svolto sotto la guida tecnica di Deganelli lo ha fatto crescere, anche se i risultati sono arrivati solo da poco. Ora può dirsi noto motociclista alla pari di quanto lo era come personaggio. Le vittorie a Barcellona e al Mugello lo avevano infatti proiettato in copertina e lui era stato al gioco. Mentre però i rotocalchi italiani lo hanno simpaticamente accostato a un «cugino di campagna» per via della sua folta chioma, gli spagnoli Marca e As lo hanno definito un «Barbaro e antisportivo».

Agli iberici non sono piaciuti alcuni contatti avvenuti tra lui e i loro idoli, Bautista e Barbera, ai Gp di Jerez, Estoril e Donington. Ora li osserva dall’alto al basso della classifica, Simoncelli. Senza alcuna vergogna, perché fu lui il primo ad andare a chiedere scusa ai suoi colleghi e soprattutto perché in testa al mondiale ci è arrivato con una moto non ufficiale e meno competitiva dei suoi avversari. Vetrina non da poco il primato, tanto che ora viene accostato alla Moto Gp: «Il mio amico Valentino – spiega Simoncelli – mi ha consigliato di vincere il titolo prima di passare di categoria. Non escludo nulla comunque, neanche un’altra stagione in 250 cc». Provare ad accontentare il Dottore però non costa nulla e lui ce la metterà tutta.

Simone Di Stefano – Pubblicato su L’Unità del 14-07-2008