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Immagini al tempo della crisi

Il 12 aprile si inaugura al cinema Quattro Fontane una mostra di fotografie aventi come tema il problema della disoccupazione, partecipa l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata

L’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata (ISFCI) di Roma (San Lorenzo) partecipa al progetto fotografico sul tema della disoccupazione che a partire dal 12 aprile si concretizzerà in una esposizione al cinema Quattro Fontane.

La scuola si è distinta in questi ultimi anni per l’attenzione ai mezzi di comunicazione visiva emergenti come il final cut, oggetto di un corso apposito quest’anno. In occasione della proiezione del film “Il posto dell’anima”, alla presenza degli autori, verrà inaugurata anche questa mostra, il cui obiettivo è invitare alla riflessione sulla attuale situazione sociale italiana.

L’evento si inserisce tra le altre interessanti iniziative promosse dall’Istituto, ad esempio gli incontri che si stanno svolgendo in questo periodo con il fotografo Tano D’Amico, autore di inchieste sociali. Il lavoro per quanto riguarda la partecipazione dell’ISFCI al progetto è coordinato da Carla Rak sotto la supervisione di Dario Coletti e si sta articolando attraverso una serie di incontri.

L’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata è stato fondato a Roma nel 1985. Rinnovato all’interno dell’ex palazzo Cerere, l’ISFCI è un punto di riferimento nella formazione di fotografi qualificati in Italia. Un altro appuntamento che ha trovato posto nel corso del 2012 tra le proposte dell’Istituto è stata la presentazione del libro fotografico “Okeanos e Hades” di Dario Coletti nello scorso gennaio.

Aldo Ciummo

 

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L’impegno europeo per l’ambiente

Il 27 febbraio a Roma convegno sulla bioeconomia organizzato dalla Rappresentanza della Commissione Europea in collaborazione con l’Apre

La Commissione Europea è impegnata nell’avviare l’economica europea verso un maggiore utilizzo delle risorse rinnovabili e una effettiva sostenibilità. Difatti la popolazione mondiale si dirige, entro quaranta anni, ad avvicinarsi ai nove miliardi di abitanti. Questa previsione impone un diverso approccio alle risorse naturali ed alla distribuzione delle opportunità. L’Europa, in particolare, sperimenta la necessità di programmare il reperimento di risorse biologiche rinnovabili per la produzione di generi alimentari, beni energetici e materiali.

Al convegno che si svolgerà la mattina del 27 febbraio presso la sede della Rappresentanza a Roma della Commissione Europea (Via Quattro Novembre), organizzato in collaborazione con l’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea, “Apre”, parteciparanno il Vice Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Emilio Dalmonte, il capo unità alla direzione generale Ricerca e Innovazione della Commissione Europea, Antonio Di Giulio, Maria Uccellatore della direzione generale per l’internazionalizzazione della ricerca (al Miur), Luigi Rossi, coordinatore delle piattaforme tecnologiche italiane di Bioeconomy.

Attualmente, la bioeconomia europea ha un fatturato di 2000 miliardi di euro ed impiega attorno ai ventidue milioni di persone (il 9 per cento dell’occupazione nell’Unione Europea). Sono interessati dal fenomeno l’agricoltura, la silvicoltura, la pesca, la produzione alimentare, della carta, l’industria chimica, biotecnologica, energetica.

Aldo Ciummo

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Stagione importante per il Museo della Fotografia a Stoccolma

L’opera di Sarah Moon, fotografa contemporanea conosciuta soprattutto per i lavori realizzati per Chanel, Cacharel e Comme des Garcons, è al centro di una significativa esposizione al Museo Fotografiska.

Dal 14 gennaio è aperta a Stoccolma  la mostra dedicata ad una delle figure più importanti della fotografia contemporanea: “Sarah Moon 12345”. L’esposizione comprende le immagini frutto della ricerca personale dell’artista e le famose foto di moda realizzate per Chanel, Cacharel e Comme des Garcons. Nella ricerca autonoma della Moon sono ricorrenti animali ed edifici calati in una atmosfera onirica, mentre gli scatti nell’ambito della moda si distinguono per l’assenza di stereotipi,  associata ad una grande efficacia comunicativa.

Per tutto l’inverno e la primavera, la mostra dedicata a questa artista sarà l’avvenimento principale dello spazio espositivo. Francese, Sarah Moon è nata in Inghilterra nel 1941 ed è stata una delle prime donne ad affermarsi nella fotografia di  alta moda. Proprio per le più note case di moda francesi, Sarah Moon ha sviluppato composizioni in cui il colore fa la differenza nel messaggio.

Le fotografie non legate al settore commerciale sono caratterizzate dalla ricerca di istanti leggermente melanconici, ma senza eccessiva staticità. Il metodo adottato risiede in una pianificazione riservata soltanto al contesto, ma aperta alla successione degli eventi la cui cattura è un segno distintivo della fotografia dell’epoca.

L’attività dell’autrice ha coperto trentacinque anni di storia della moda e della società e quella al Museo Fotografiska di Stoccolma è la prima esposizione in Svezia: all’interno della mostra vengono proiettati due lavori audiovisivi, intitolati rispettivamente “The Red Thread” e “Contact”. L’evento (sostenuto dall’Istituto Francese di Stoccolma) resterà aperto fino al 17 aprile 2011.

Aldo Ciummo

La Polarn O. Pyret sbarca negli Stati Uniti

La marca svedese di abbigliamento ha annunciato l’apertura della sua catena negli Usa

La Polarn O.Pyret, marca svedese di abbigliamento conosciuta nella nazione di origine soprattutto per le linee create per i giovanissimi, aprirà dei punti vendita anche negli Stati Uniti, a cominciare da Greenwich nel Connecticut.

La catena ha già molti punti di riferimento non solo in Svezia e Norvegia ma anche nel Regno Unito, nella Federazione Russa e nei paesi baltici e dell’Est Europeo. La novità si inscrive nella collaborazione della marca con la Nordstrom.

La Polarn O. Pyret sarà probabilmente più presente anche a Riga in Lettonia, intensificando la propria visibilità anche in Norvegia ed in Finlandia. Attualmente esistono centododici negozi in undici paesi (una sessantina nella sola Svezia), allineati nella tradizione di abbigliamento per le esigenze quotidiane.

Helsinki, crescono nuove tendenze della moda

 

In Finlandia il settore trova alimento dalla riscoperta del vintage e dalle correnti che si ispirano a modelli di vita ecologici

 

Punavuori, Kruunuhaka, Toolo e Kallio sono alcuni dei quartieri dove il settore della moda finlandese è in fermento e trova nuovi spunti dalla riscoperta del vintage, sia per quanto riguarda l’abbigliamento e gli accessori che per i mobili e l’oggettistica.

I prodotti di seconda mano sono parte della tendenza ecologica che attraversa buona parte del design e della moda scandinava di questi ultimi anni, basandosi su una tradizione di per sè rispettosa dell’ambiente in queste nazioni, ma Vintage Babushka e Green Dress stanno lanciando concetti ecologici in sintonia con le considerazioni estetiche che sono al centro delle attenzioni dei consumatori e quindi si tratta di aspetti validi dal punto di vista economico.

Ogni due anni viene organizzata la Helsinki Vintage Fait, un tragitto nel passato attraverso cinquanta negozi, una traiettoria che si trasforma in una tendenza di oggi.

Vintage Babushka, gestito da tre amici, punta sul quartiere Punavuori per lanciare collezioni stagionali ed ha proposto quest’anno il tema “back to black”; Green Dress, inaugurato nella primavera del 2009, unisce il vintage all’ecologia;

vintage ansa è specializzato sull’abbigliamento giovane ed “Helsinki 10” lavora sull’usato, mentre Mekkomania è ospitato nello spazio di lavoro del parrucchiere Pinkki Paplari.

Play it again Sam è forse il più antico dei negozi vintage di Helsinki e propone anche abiti da sera e scarpe, mentre Penny Lane Boutique è noto per gli abiti da ballo e accessori.