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Milano ha ospitato “Be Nordic” un itinerario alla scoperta del Nord Europa

L’iniziativa è stata organizzata da VisitDenmark, Visit Finland, Innovation Norway e Visit Sweden

 

Dal 9 all’11 maggio “Be Nordic”  ha portato uno spicchio di Nord Europa nel centro di Milano. Palazzo Giureconsulti (in Piazza Mercanti) ha ospitato quello che gli organizzatori hanno allestito come un viaggio alla scoperta di caratteristiche comuni e differenze delle culture di  Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia.

Le organizzazioni ufficiali turistiche del Nord (VisitDenmark, Visit Finland, Innovation Norway e Visit Sweden) hanno accompagnato i visitatori attraverso design, gastronomia, musica, letteratura, ambiente. Musicisti, chef, aziende dei diversi paesi, hanno raccontato il Nordic Lifestyle. Palazzo Giureconsulti nei tre giorni è stato allestito in quattro aree: attività, angolo culturale, infanzia, caffè di viaggio.

Non sono mancati un palcoscenico dedicato a eventi (musicali, cucina, lingua, workshop e le immagini spettacolari dei paesaggi nordici) e uno spazio dove approfondire letteratura e cultura dei paesi coinvolti consultando materiali audiovisivi. Nell’area destinata all’infanzia hanno avuto spazio fiabe e leggende dei vari paesi e nel caffè di viaggio le tradizioni si sono intrecciate alle proposte delle organizzazioni turistiche.

In particolare la mattina di venerdì 9 maggio è stata riservata agli operatori del settore turistico, mentre nel  pomeriggio, la performance live di un gruppo delle Føroyar è stata seguita da prodotti norvegesi e dal vino “Vennskapsvin” della “Cantina Di Ruscio” nelle Marche, nato da una collaborazione con le Isole Lofoten. Sabato 10 maggio l’iniziativa è entrata nel vivo, con eventi culturali e di intrattenimento: lezioni di lingua, racconti di viaggio, oltre alla diretta live da Copenaghen della finale dell’Eurovision Song Contest .

I momenti dedicati alle famiglie si sono svolti domenica 11 maggio. Nell’area dedicata all’infanzia c’è stata anche una iniziativa dedicata al personaggio di Babbo Natale, che la tradizione vuole domiciliato in Lapponia (Finlandia). Nel pomeriggio è stato dato spazio alle note degli svedesi Abba. Be Nordic ha proposto ogni sera, durante la tre giorni, un aperitivo musicale, offerto dall’azienda “Carlsberg” con musica selezionata da “Polaroid – un blog alla radio”.

Aldo Ciummo

 

Europa ed Australia, crescono i legami economici

Per l’Italia il 2014 si è aperto con l’avvio di diverse iniziative in comune con il paese del Pacifico

 

 

Si moltiplicano le occasioni di cooperazione economica tra Europa ed Australia e l’Italia ha visto aprirsi varie opportunità di sviluppo nell’area dell’Asia-Pacifico tra 2013 e 2014. Quest’anno David Ritchie è passato a rappresentare l’Australia in Germania, mentre Doug Trappett è diventato il responsabile in Italia. Mentre Ritchie avrà a Berlino competenze che comprenderanno anche i rapporti con la Svizzera, Trappett ora sta aggiungendo la significativa esperienza in Italia ad impegni svolti in paesi emergenti, come gli Emirati Arabi.

L’Italia è stata al centro dell’attenzione australiana nel 2013, quando il portavoce laburista Anthony Albanese ha visitato il governo italiano, anticipando i temi del G20 che sarà presieduto da Canberra nel 2014. All’Australia spetterà l’allestimento di appuntamenti come il Business 20, con la prospettiva di avanzare proposte sull’incoraggiamento della crescita socioeconomica globale negli anni futuri.

L’autunno scorso si sono svolti in tutta Italia eventi finalizzati a diffondere la cultura del paese del Pacifico, come l’iniziativa della società Grande Exhibitions – attiva nella creazione di esposizioni caratterizzate da un rilevante investimento nella tecnologia – appuntamento che ha attraversato Milano, Roma, Venezia, Assisi.

Inoltre l’allora ambasciatore è intervenuto all’Università Ca’ Foscari sul tema dell’Asia-Pacifico e delle relazioni tra Italia ed Australia: con la partecipazione del rettore Carlo Carraro, di Rolf Petri (direttore della School of International Relations) di Alide Cagidemetrio (vice rettore per le relazioni internazionali) e del vice direttore della School for International Relations, Antonio Trampus, a partire da aprile del 2013 è stato siglato un memorandum di intesa tra l’Università Ca’ Foscari e la Sydney University of Technology.

Anche nel campo della cultura si guarda all’identità di questo paese ed ai suoi legami con il Mediterraneo, se già alla fine del 2013 il coro della Brighton Secondary School si è esibito a Pesaro e Roma, protagoniste saranno anche le arti visive: Fiona Hall, con le installazioni e l’architettura rappresenterà l’Australia alla Biennale di Venezia del 2015, con una attenzione particolare all’ecologia nell’epoca della globalizzazione.

Non manca la comunità scientifica, il programma di ricerca italiano in Antartide, battezzato “Auspicio” il cui finanziamento ha avuto il via libera a novembre, si basa su una collaborazione con il Bureau of Meteorology del governo australiano e riguarderà lo studio dell’alta atmosfera e delle sue le condizioni attuali.

Ma in questo periodo la collaborazione internazionale attira soprattutto l’interesse degli operatori economici: si è fatto notare il successo di Salini Impregilo nel vincere una commessa a Sidney per la progrettazione e la costruzione del ponte “Skytrain”, un tassello fondamentale della nuova North West Rail Link, importante opera ferroviaria di collegamento, dal valore di circa duecentoventi milioni di euro. L’assegnazione ha portato alla ufficializzazione dell’incarico il 18 dicembre dell’anno da poco conclusosi.

Aldo Ciummo

 

UE, il cammino del Movimento Federalista Europeo continua

Settanta anni fa nasceva il movimento europeista, che partecipò alla lotta di liberazione contro i fascismi, l’iniziativa di Ventotene lo ricorda

Si avvicina l’annuale appuntamento di Ventotene, il seminario organizzato dal Movimento Federalista Europeo, di cui fanno parte persone di diversi orientamenti politici unite dall’impegno per la creazione di una vera federazione sovranazionale in Europa e dai princìpi dell’antifascismo che fu all’origine dell’organizzazione. Dal primo al sei settembre a Ventotene si svolgerà l’iniziativa voluto anche quest’anno dal movimento, nato il 28 agosto 1943 a Milano, mentre ancora la città era sotto occupazione, quindi in una riunione clandestina.

I militanti dell’MFE parteciparono alla lotta contro il fascismo e federalisti come Colorni, Ginzburg e Jervis morirono combattendo contro la dittatura. Il contributo dell’organizzazione al raggiungimento di obiettivi come la Comunità Europea di Difesa e la Comunità Politica Europea è sempre stato significativo, tanto più in considerazione dell’assenza di qualsiasi struttura e risorsa partitica, in tempi in cui anzi l’iniziale impegno degli stati per abbattere le barriere si raffreddò progressivamente a causa del peso di grandi partiti che per ragioni diverse e spesso contrapposte preferirono comunque rifugiarsi nelle sicurezze disponibili nel solco delle politiche nazionali tradizionali.

Ma il cammino del federalismo europeo, teso a unificare l’intero continente, partiva da lontano e cioè proprio da Ventotene, dove Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, antifascisti ed europeisti, erano stati confinati dal regime. Lì idearono il “Manifesto per una Europa Libera ed Unita”, quella che ancora oggi si cerca di raggiungere superando le minacce speculari dei populismi xenofobi ed antiparlamentari e del liberismo tecnico o conservatore, sebbene i progressi ci siano stati e siano visibili tanto nelle politiche di coesione, le uniche spesso ad andare incontro ai territori, quanto nell’avanzamento dei diritti e del pluralismo, senza dimenticare gli scambi culturali ed economici che mettendo in relazioni i paesi tra loro sono oggi l’elemento più efficace dello sviluppo di tutta l’area geografica.

Il Movimento Federalista Europeo spinge ancora adesso per una Unione compiuta, senza nessun finanziamento pubblico ma in base allo sforzo dei suoi attivisti, iscritti a diverse forze politiche, a volte opposte, ed ha tuttora migliaia di iscritti e un centinaio di sezioni nelle regioni italiane, oltre ad una presenza massiccia in Francia e soprattutto in Germania e nella maggior parte degli stati europei, trattandosi di una associazione continentale (UEF).

Aldo Ciummo

Adesso l’Italia risponda con la politica alle crisi

La partecipazione popolare allo sviluppo socioeconomico ed un percorso di politiche progressiste sono sempre più necessari mentre la società subisce eventi traumatici

La società italiana ha subìto un colpo allo stomaco sabato, con l’attacco a sangue freddo contro persone che andavano a scuola, una aggressione che ha ferito di conseguenza tutta la società italiana ed europea come si vede dalle reazioni che si sono avute ovunque e che nella penisola hanno dimostrato una notevole capacità di partecipazione democratica, con le manifestazioni spontanee che si sono avute. L’ambiente dell’istruzione è, assieme al mondo del lavoro, la parte più importante della società, di più perchè contribuisce a strutturare in maniera decisiva la capacità di sviluppo futuro del paese, sviluppo nella accezione più ampia. Non a caso i paesi che stanno dimostrando maggiore capacità di adattamento e di coesione in un mondo in rapido mutamento sono quelli che investono sempre in questo settore.

Se ci sono soggetti che intendono colpire la democrazia in Italia ed in Europa, sia che questi soggetti siano riconducibili a manovre autoritarie conservatrici (come si è visto altre volte nella storia italiana) sia che si trovino nella volontà delle mafie di intimidire la popolazione di una parte dell’Italia, l’istruzione rappresenta un baluardo contro questi soggetti sociali e politici deviati, perchè la cultura è alla base della libertà, della solidarietà e della partecipazione democratica, in particolare la cultura come si esprime nella scuola, attraverso la condivisione nell’apprendimento e la collaborazione reciproca nella formazione.

Ora fa molto male vedere le immagini della ragazza che è stata vittima e delle altre persone ferite, ma se gli attentatori riuscissero, con questa infamia, a generare fenomeni di chiusura e di disorientamento, l’Italia entrerebbe in una spirale drammatica, perchè le prime cose che verrebbero danneggiate sarebbero il diritto dei ragazzi ad una scuola aperta, il valore della apertura reciproca tra settori diversi della società, la formazione come processo che avanza nella condivisione della formazione (dentro e fuori dalle strutture scolastiche), la presenza del dibattito e della solidarietà nella partecipazione democratica, tutti elementi che da sessantasette anni sono aspetti fondanti la vita sociale in un paese come l’Italia ed in Europa e che verrebbero mutilati dalle conseguenze della paura e della chiusura che ne consegue.

I diritti alle opportunità di istruzione, sviluppo e partecipazione della parte più giovane della società in Italia vanno sostenuti attraverso una partecipazione della società alle scelte che è irrinunciabile proprio nel momento in cui coloro che andrebbero tutelati vengono feriti da una infamia che lascia il paese senza respiro, mentre altri eventi negativi si vanno aggiungendo nei territori, senza che esistano strumenti di sostegno alle zone colpite da drammi e mentre l’assenza di una rappresentanza effettiva e di un sistema sociale solido aggravano la frammentazione e la disgregazione della società: per questo ora è più che mai necessario che l’Italia risponda, con la partecipazione politica, alla pericolosa alternativa di un richiudersi del paese in logiche feudali già rafforzate dalle difficoltà economiche e dalla perdita di diritti.

La politica è la partecipazione responsabile alla vita della comunità, per cui la mobilitazione antimafia e a favore dei diritti degli studenti di questi giorni è un inizio, il proseguimento efficace è la costruzione a partire dal mondo dell’istruzione, del lavoro, dei territori, di politiche progressiste che aprano l’Italia all’Europa, alla crescita dei diritti, al valore della produzione e della coesione, un percorso che dovrà essere costruito dal basso, data l’assenza di promotori efficaci di una crescita democratica complessiva ai vertici delle organizzazioni che hanno indirizzato il paese negli ultimi venti anni: un impegno progressista dovrà essere preso perchè le persone possano entrare nei luoghi dove si forma il loro futuro e possano uscirne con la possibilità concreta di proseguire in un’ottica di sviluppo, di solidarietà e di partecipazione.

Aldo Ciummo

Concerti di pianoforte di Leif Ove Andsnes in Italia

Ancora a Torino il 17 maggio ed a Bergamo il 18 il pianista norvegese si esibirà con un programma composto da opere di Beethoven e di Stravinsky

Dopo il concerto che si è tenuto a Brescia il 15 maggio, Leif Ove Andsnes si esibisce nuovamente questa volta a Torino (il 17 maggio) ed a Bergamo (il 18), accompagnato dalla Mahler Chamber Orchestra. I teatri interessati dagli spettacoli a Torino ed a Bergamo sono rispettivamente il Lingotto musica ed il Donizetti. In questa stagione il pianista norvegese si è esibito in molte date in Europa, in Norvegia ed in Spagnia e con una serie di spettacoli a Berlino, Bruxelles, Colonia, Copenaghen, Firenze, Lisbona.

Alcuni degli eventi hanno visto la partecipazione del violoncellista Heinrich Schiff e del violinista Christian Tetzlaff. Andsnes ha inciso assieme all’orchestra norvegese un Cd per Emi Classics, con i concerti numero 17 e 18 di Mozart.

La registrazione di Mozart che comprendeva invece i concerti numero 9 e numero 18 è stata scelta nel 2004 dal “New York Times” come uno dei migliori Cd del 2004, mentre una registrazione del Primo e Secondo concerto per pianoforte di Rachmaninov ha vinto il “Classical Brit Award”. Andsnes ha riproposto anche sonate di Haydn, Schubert, Chopin, Schumann, Liszt.

Aldo Ciummo

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Reintegrati gli operai Fiom, esistono ancora i diritti dei lavoratori

La magistratura sana la situazione che si era venuta a creare per l’esclusione di lavoratori che avevano dimostrato opinioni diverse da quelle della azienda

di   Aldo Ciummo

L’azienda ha dovuto cedere: in Italia esistono ancora delle leggi che impediscono di licenziare i lavoratori senza una giusta causa. Si rischia di trovarsi presto in un paese che non prevede più queste tutele e permette alle multinazionali ed alle industrie di fare ciò che vogliono con i lavoratori che hanno bisogno di una occupazione, come dimostrano l’evidente ricatto al quale gli operai si sono trovati di fronte a Torino e il comportamente messo in atto a Melfi dove tre operai erano stati licenziati durante uno sciopero (a parole per atti dannosi per lo stabilimento, di fatto perchè iscritti ad una sigla sindacale, la Fiom, che vuole tutelare i lavoratori).

Esistono ancora leggi che tutelano il lavoro in Italia, nonostante siano brutti tempi, con un governo nominalmente tecnico che segue tutte le direttive del governo precedente e che gode del sostegno acritico in fase di voto di una parte importante dell’ex opposizione all’esecutivo precedente, approdando a provvedimenti che rendono ancora più flessibile il lavoro in Italia (se possibile che l’occupazione diventi ulteriormente flessibile e comprimibile in Italia): le norme sul lavoro hanno determinato il reintegro dei tre operai che erano stati licenziati durante uno sciopero, un fatto che dovrebbe far riflettere sulla necessità di difendere i valori democratici in Italia, prima che la contemporanea pressione di leggi elettorali che permettono ai governanti di autoselezionarsi, di azioni scorrette da parte di multinazionali e grandi aziende, di controriforme governative tese a dare il via libera ad un liberismo selvaggio, erodano del tutto le garanzie costituzionali costruite nel corso di decenni.

Dell’attuale situazione, nella quale non si chiede neppure agli imprenditori che occupano le frequenze televisive pubbliche di corrispondere allo stato delle risorse e dove non si chiede neppure una patrimoniale a quella piccolissima parte della società italiana che ha accentrato le risorse nella propria disponibilità durante gli ultimi venti anni, è responsabile anche l’area politica progressista, che a forza di pensare a feste del cinema della capitale ed a festeggiamenti delle istituzioni ed a furia di cooperare con le destre nell’accogliere un modello iperliberista dell’economia, si è dimenticato che il progressismo deve trarre ispirazione dalla parte produttiva della società (e che questa non si trova di certo solo nella finanza, visti i pessimi risultati che questa ha restituito all’intera società occidentale negli ultimi anni).

Lo scollamento tra la parte della sinistra che ha accettato la centralità del modello liberista e di Centrodestra e l’area della società che sostiene l’opposizione al Centrodestra ed alle destre è tanto evidente che in ogni grande e piccola città italiana dove si svolgono le primarie (Milano, Cagliari, Genova) anno dopo anno e mese dopo mese sta vincendo la parte della sinistra che sostiene i diritti del lavoro, dei professionisti, dei precari, degli immigrati, che sostiene il laicismo e lo sviluppo sostenibile. Riguardo alla ex sinistra adattatasi ai dogmi liberisti che hanno portato alla crisi mondiale, anche quando questa parte del mondo progressista rifiuta un confronto con il resto della sinistra prima delle elezioni gli altri partiti di sinistra più favorevoli ai diritti del lavoro ed alla partecipazione la battono ugualmente nel primo e nel secondo turno, come avvenuto in Puglia ed a Napoli in anni diversi, poi sconfiggono il Centrodestra dimostrandosi centrali nel voto di sinistra, laico, moderato, avverso ad una visione estremista del mercato e del liberismo come quella sostenuta dai grandi manager appoggiati dal Centrodestra e dalle televisioni nazionali e temute dal Centrosinistra tradizionale riformista. La sinistra che dimentica completamente il suo ruolo infatti subisce nel voto le conseguenze della propria marginalità, causata dall’assenza di una posizione chiara su qualsiasi argomento e dalla vicinanza al Centrodestra nelle posizioni dimostrate rispetto ai lavoratori, all’immigrazione, alla concorrenza.

Se i maggiori partiti dell’area progressista non vogliono finire al terzo o quarto posto in qualsiasi tipo di competizione elettorale non possono continuare a lavorare inutilmente assieme al Centrodestra per dare il via libera alle componenti peggiori del capitalismo italiano e per elaborare leggi elettorali con le quali proseguono nel nominare i deputati eletti senza permettere all’elettorato di indicare le preferenze ed è inutile che si dedichino ad escogitare sbarramenti per impedire l’elezione di rappresentanti del paese reale, un luogo contrapposto a coloro che si annoiano ad avere una occupazione, difatti questi sbarramenti risulteranno comunque inutili ai propri autori, quando sulla scia delle primarie e delle amministrative i maggiori partiti della ex opposizione si verranno a trovare al di sotto degli stessi sbarramenti e dei movimenti di cui vorrebbero stabilire la marginalità.

Milano, Cagliari, Napoli, Genova cominciano infatti ad essere grandi e rappresentative città che dovrebbero suggerire qualcosa a quei settori della società che si barricano nei palazzi a decidere candidature ed incarichi ed a scriverli su fogli e schemini ormai astratti. Anche Roma ed il Lazio dovrebbero suggerire qualcosa, perchè nella capitale italiana la decisione di portare avanti gruppi vecchi ed impopolari ha consegnato la città a tendenze ultraconservatrici e nella regione Lazio la plateale freddezza verso una candidatura non ortodossa, accompagnata da un mancato sostegno, ha consegnato la regione a gruppi conservatori che la hanno trasformata in ciò che vediamo oggi.

Occorre una ricostruzione della sinistra si vuole uscire da questa situazione e se si intende davvero rimettere al centro politiche almeno in parte progressiste, che portino in Italia ciò che esiste in tutta Europa senza che i pensionati gridino al pericolo comunista, ossia tasse progressive e patrimoniali che impediscono un accentramento delle risorse di tipo latinoamericano, leggi sulla concorrenza che impediscano che in materia di autostrade e televisioni l’Italia sia singolarmente vicina alla Federazione Russa (dove chi governa si regala delle licenze di sfruttamento privato decennale di beni pubblici).

Per ottenere una riorganizzazione dell’area progressista che la metta in condizione di contrastare duramente le tendenze controriformatrici che invece dominano nel governo berlusconiano di Monti bisogna che i partiti maggiori del Centrosinistra non si autonominino tali soltanto perchè lo sono stati quindici anni fa, ma affrontino la realtà senza la protezione di leggi elettorali che servono solo ad assicurare la rielezione di gruppi di Centrodestra e di Centrosinistra le cui posizioni all’interno delle istituzioni stanno diventando oramai ereditarie. Se questo non si verifica, occorre che le attuali forze di maggioranza progressiste, maggioritarie all’interno dell’area politica di riferimento e nel paese, costruiscano comunque reti di promozione e difesa del lavoro, della multiculturalità, del laicismo e successivamente  si mobilitino in tutti gli spazi sociali, istituzionali e di tutti gli appuntamenti elettorali disponibili per rimuovere i gruppi e le modalità di gestione della partecipazione che si sono radicati all’interno delle istituzioni attraverso grappoli familistici, partitici e proprietari. Soltanto così si eviterà all’Italia una sorte come quella della Grecia, causata dalle politiche di destra di liberismo selvaggio e di concentrazione delle risorse e dalla obbedienza della ex sinistra a queste filosofie economiche fallimentari, la sinistra deve ripartire perciò dagli spazi sociali e di partecipazione.

 

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L’Istituto culturale della Repubblica Ceca a Milano

Ente Nazionale Ceco per il Turismo, Czechtourism ed Istituto Culturale Ceco, in collaborazione con Pilsner Urquell, partecipano alla BIT di Milano

L’ente Nazionale Ceco per il Turismo, Czechtourism ed Istituto Culturale Ceco, in collaborazione con Pilsner Urquell, presenteranno alla BIT di Milano (Fiera Milano, Rho, Sala Adutei, Pad 2 Stand G28) le destinazioni che il paese propone al turismo internazionale.

Il direttore dell’Ente, Lubos Rosenberg, introdurrà le mete legate alla cultura ed alla tradizione dello stato. Pilsner Urquell rappresenta alcuni di questi argomenti, trattandosi di una birra che ha dato inizio alle varie Pilsner o Pils come anche vengono chiamate spesso. La storia di Pilsner Urquell comincia nel 1842 a Pilsen, nella Boemia, il nome completo Pilsner Urquell significa Pilsner dalla fonte originale.

Josef Groll iniziò a produrre questa birra con il malto chiaro tuttora prodotto nella fabbrica di Pilsen, con orzo boemo e della Moravia, elemento che influenza il colore tipico, chiaro e leggermente dorato. Il luppolo (del Saaz) è alla base del retrogusto amaro che contrasta con il malto. Il lievito è tuttora prodotto sulla base di una formula conosciuta soltanto ai produttori. L’iniziativa, nello spazio di competenza della Repubblica Ceca, comprenderà uno spettacolo folcloristico.

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A Roma l’incontro di TILT con gli studenti

L’iniziativa si chiama prossima fermata “Esperanza”, incontro a Roma tra gli studenti cileni ed italiani, saranno presenti Nichi Vendola e Maurizio Landini

Sabato 11 febbraio al caffé letterario di via Ostiense 95 (Roma) si svolgerà l’incontro tra gli studenti italiani e cileni “Esperanza” promosso dalla rete “Tilt”, attiva in Italia sui temi del superamento del precariato, della diffusione dello sviluppo sostenibile e della partecipazione democratica di giovani, donne, immigrati.

Parteciperanno all’incontro Camila Vallejo, leader degli studenti cilena; il segretario della Fiom Cgil, Maurizio Landini; il presidente di Sinistra Ecologia Libertà, Nichi Vendola; la portavoce nazionale di Tilt, Maria Pia Pizzolante e molti movimenti ed associazioni che non sono scomparsi durante gli anni del fallimento delle ricette liberiste, ma attraverso diverse iniziative di alternativa si sono confrontate arrivando in molti casi a lavorare insieme a nuove prospettive.

E’ diffusa la sensazione che viaggino ormai tutti assieme studenti, immigrati, persone che lavorano e che cercano di costruire progetti di partecipazione in tutta Europa come in altri paesi del Sud del Mondo che ormai è (per capacità di competere nell’economia mondiale e per squilibri nella distribuzione delle ricchezze che accompagnano anche da loro una fuorviante definizione di “sviluppo”) in molti casi occidente e come in molti altri paesi di un nord del mondo spesso in crisi sia nella sua posizione tradizionale di forza economica che nell’emergere delle contraddizioni sociali a questa connesse.

Forse non è un caso che quest’ultimo anno i mass media, in diverse occasioni, non siano riusciti a distinguere i manifestanti di Occupy Wall Street da quelli del Mediterraneo, e che i due livelli si siano quasi fusi, nella pratica e nei contenuti, nelle proteste che avvengono oggi sulla sponda sud dell’Europa, in Grecia ed altrove.”Incontrare Camilla Vallejo sarà come guardarsi allo specchio – dice la responsabile di Tilt Maria Pia Pizzolante, gli studenti che hanno scosso il Cile di Pinera sono parte della nostra stessa generazione, consapebole che una buona parte del futuro parte dallo studio e dalla formazione pubblica.”

Per TILT non si può parlare del sapere senza affrontare i nodi del lavoro. “Vallejo è cresciuta nella provincia di Santiago, che oggi racconta la stessa storia che potremmo sentire a Milano, Roma, Napoli, Palermo” spiega la responsabile di Tilt. Camilla Vallejo studia geografia all’Università del Cile ed il suo impegno politico, sfociato nel movimento degli studenti diventato centrale in Cile a partire dal giugno 2011, rispecchia quelli che hanno attraversato l’Italia nel 2010.

L’incontro di sabato è quindi soprattutto una occasione per parlare di sinistra politica e sindacale, uno spazio troppo a lungo lasciato vuoto dalle istituzioni e che in particolare le nuove generazioni stanno iniziando di nuovo a riempire, per difendersi dall’aggressione evidente e persistente da parte di ben determinate fasce di età e di reddito.

Aldo Ciummo

 

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A Milano “Polo Sud, Andata e Ritorno”

La comunità norvegese ricorda la figura di Roald Amundsen, esploratore che cooperò molto anche con la comunità scientifica italiana fino al raggiungimento di mete inedite

Cento anni fa la spedizione di Amundsen raggiungeva il Polo Sud, nel corso del biennio 1911-1912 infatti Roald Amundsen riuscì a compiere il famoso passaggio a nordovest (dalla baia di Baffin allo stretto di Bering). L’esploratore norvegese ottenne i risultati straordinari per l’epoca assieme a Olav Bjaaland, Helmer Hanssen, Sverre Hassel, Oscar Wisting.
Per ricordare questa importante tappa nella definizione delle conoscenze geografiche contemporanee il 14 dicembre a Milano si svolgerà una manifestazione culturale promossa dall’Ambasciata della Norvegia e dalle realtà norvegesi operanti in Italia.
Nell’ambito delle celebrazioni 2011 l’evento di Milano, “Celebrazione 100 anni dal raggiungimento del Polo Sud: Conferenza su Polo Sud, andata e ritorno”, con proiezione del filmato originale della spedizione sarà curato da Petter Johannesen (che è pronipote di Roald Amundsen) dal Direttore del Civico Planetario Fabio Peri, che interverrà sul tema “come trovare una stella polare per il cielo del Sud”.
L’iniziativa è prevista nella serata del 14 dicembre presso l’Aula Magna Museo di Storia Naturale (C.so Venezia 55 – Milano). Nel corso del 2012 altri eventi dedicati a questo argomento avranno luogo in diverse città italiane.
Amundsen divenne noto anche per le spedizioni promosse invece nel Polo Nord, infatti volò sul dirigibile Norge assieme ad Umberto Nobile nel 1926 e scomparve proprio nell’artico cercando di recuperare Umberto Nobile ed il suo equipaggio in seguito all’incidente del dirigibile “Italia” nel 1928. In quest’ultimo episodio della vita dell’esploratore è noto al pubblico italiano con il volto di Sean Connery nel film “La tenda rossa”.
Aldo Ciummo
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Registi svedesi al Milano Film Festival

Alla manifestazione che si svolgerà dal 9 al 18 settembre 2011 il regista Ernst de Geer e il film cinese prodotto dalla Svezia nel 2010

 Due film svedesi parteciperanno al MIFF, il Milano Film Festival (dal 9 al 18 settembre): nella nuova categoria per corti, opera di registi under 40, concorre il regista e sceneggiatore Ernst de Geer, con la sua pellicola “Axis and Allies” (2010).

Si tratta del primo progetto di ampio respiro in seguito agli studi alla Stockolms Filmskola, la scuola di Cinema di Stoccolma. Una delle giornate del Festival sarà dedicata all’immigrazione.

 Tra i documentari proiettati ci sarà “The Chinese are coming town” (Kieserna Kommer) del 2010. La regista del film è di origine cinese e si chiama Ronja Yu, vive in Svezia fin dal 1989, mentre la produzione è svedese.

 Il documentario è stato trasmesso dalla tv svedese (SVT) ed è la storia di un imprenditore cinese e del suo progetto di aprire uno stabilimento nella città svedese di Kalmar.