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Sarà un ambientalista il prossimo presidente della Finlandia?

La Finlandia sceglie il presidente: Ninisto con il 37 per cento dei voti al primo turno e Haavisto con quasi il 19 per cento sono in pista al secondo turno

di    Aldo Ciummo
Al termine delle elezioni di domenica 22 gennaio, con le quali i finlandesi hanno votato per scegliere il Presidente della Repubblica dopo i due mandati della socialdemocratica Tarja Halonen, i giornali dei paesi limitrofi descrivono il voto come un referendum a favore della UE, scrivendo che la crisi economica e la tradizione di solidarietà e pragmatismo dei paesi nordici hanno archiviato le tentazioni xenofobe di partiti che non sono stati ammessi al governo.
Il Centrodestra di Sauli Ninistö (Partito della Coalizione Nazionale) ha vinto ma con il 37 per cento, meno delle previsioni che tre mesi fa lo volevano presidente al primo turno e significativamente al di sotto a di quelle che pochi giorni fa gli assegnavano  più del 40 per cento dei voti. Ninistö ed Haavisto, Centrodestra e Verdi, vanno al secondo turno il 5 febbraio. Ninistö rappresenta il Centrodestra moderato e liberale ed Haavisto è molto conosciuto per le sue iniziative a favore dei diritti umani a livello internazionale. Haavisto ha portato avanti per la UE i colloqui di pace in Sudan e diversi programmi ambientali dell’ONU in Iraq, Afghanistan, Kosovo, Romania, Liberia.
I partiti  di Centrosinistra che partecipano al governo di Jyrki Katainen (Governo di coalizione guidato dal Centrodestra) non hanno potuto presentarsi come forze di opposizione in una campagna elettorale come quella che si è svolta. Il candidato socialdemocratico Lipponen nei sondaggi non è arrivato al sette per cento, pur essendo stato il Primo Ministro più duraturo (dal 1995 al 2003) alla guida di due governi di coalizione e presidente del Parlamento (dal 2003-2007 durante il primo governo di Matti Vanhanen, rappresentante del partito di Centro all’epoca in coalizione con i Socialdemocratici, “Suomen Sosialidemokraattinen Puolue).
Timo Soini (Veri Finlandesi, “Perussuomalaiset”) è rimasto al 9,5 per cento, poco più degli ultimi sondaggi ma molto meno delle ultime elezioni. Fortunatamente, la cultura europeista che ha portato alla formazione di un governo di unità nazionale piuttosto che includere nel governo liste isolazioniste come i Veri Finlandesi sembra abbia già ridimensionando, oggi come in passato, una forza che presenta sfumature preoccupanti di chiusura, ad esempio in fatto di immigrazione. Ad Helsinki non sono novità nè nè le grandi coalizioni nè gli exploit elettorali effimeri tipici di stagioni euroscettiche.
Paavo Väyrynen, candidato del Partito del Centro (“Suomen Keskusta”), l’altro escluso dal governo e con qualche posizione euroscettica, sembrava l’unico che possa contendere il secondo posto ai Verdi ma con il 17,5 per cento è rimasto dietro ai Verdi quanto basta per concedere agli ambientalisti di passare al secondo turno. Väyrynen è stato Ministro fin dagli anni settanta, agli Esteri più volte, dal 1977 al 1982, dal 1983 al 1987 e dal 1991 al 1993. Il candidato del partito del Centro è rimasto nella sua linea di moderato euroscetticismo e di netto non allineamento (inclusa l’opposizione all’ingresso della Nato in tempi rapidi) e di buone relazioni con la Federazione Russa.
Sono cresciuti molto infatti gli ambientalisti (“Virheä Liitto”) guidati da Pekka Haavisto, arrivando al 18,8 per cento, in pratica già ad un quinto degli elettori. Haavisto è stato il primo ministro dei Verdi in un governo nazionale nel mondo, quando nel 1995 è entrato a far parte del governo Lipponen (coalizione a guida socialdemocratica), come Ministro dell’Ambiente dal 1995 al 1999.
Paavo Arhinmäki, candidato dell’Alleanza di Sinistra (Vasemmistoliitto) è andato bene tra i giovani, numericamente e socialmente importanti in Finlandia come in molti paesi vicini. Già nei sondaggi che precedevano le consultazioni elettorali il traino delle campagne antieuropeiste dei Veri Finlandesi pareva esaurito e il ribasso evidente dei movimenti euroscettici in questi anni comincia ad essere rispecchiato dalla vivacità dell’ altra parte dell’arco politico finlandese, con la definizione più chiara delle posizioni dei Verdi, ormai non più solo alternativi, e dell’Alleanza di Sinistra. Ma sono gli ambientalisti, I Verdi che affronteranno Sauli Ninisto, mentre ormai è finito l’ascendente degli euroscettici populisti di Timo Soini ed anche la presa dell’altro candidato abbastanza euroscettico, Paavo Väyrynen (Centro).
Il Centrodestra ha perso terreno rispetto ai sondaggi precedenti, mentre crescevano gli ambientalisti di Pekka Haavisto, (arrivati al 19%, con un guadagno di sette punti percentuali in pochi giorni). L’affluenza minore delle aspettative (72%) indica disaffezione alle proposte coincidenti con il Governo in carica (guidato dal partito di Sauli Ninistö, che esprime il Primo Ministro, Jyrki Katainen) mentre restano alla sua sinistra elettori che adesso vedono che Pekka Haavisto, ambientalista di governo (il suo partito fa parte della grande coalizione escludere gli euroscettici e i populisti di destra) può farcela se i cittadini orientati verso i socialdemocratici, la sinistra e i liberali al primo turno lo sceglieranno nel secondo, che si terrà il 5 febbraio.
Conferma la crisi dei Socialdemocratici il 6,7 per cento di Paavo Lipponen, ex Primo Ministro, si pensi che nel recente passato, dopo la lunghissima presidenza centrista di Urho Kekkonen negli anni ’60 e ’70, cioè dall’inizio degli anni ottanta ad oggi, i presidenti che si erano succeduti sono stati in seguito tutti socialdemocratici. Eva Biaudet (Partito degli Svedesi) al 2,7 e Sari Essayah (Critistianodemocratici) al 2,5 hanno fallito di fatto nelle elezioni presidenziali di domenica scorsa.
La carica di Presidente della Repubblica in Finlandia (Suomen Tasavallan Presidentti) sta vedendo a partire dalla riforma del 2000 una riduzione dei propri poteri, ma nella Costituzione Finlandese mantiene prerogative non indifferenti ad esempio in politica estera. La riforma costituzionale di poco più di un decennio fa ha smussato le possibilità di azione del presidente in materia di politiche europee, spostando progressivamente queste ultime nell’ambito della politica interna, che ricade sotto i poteri del Primo Ministro e del Governo.  Il ruolo del Presidente rimane centrale nella gestione della politica estera extraeuropea, con la capacità di influire su questioni centrali in Finlandia come i rapporti con la Federazione Russa e sul dibattuto ingresso di Helsinki nella Nato, tuttora improbabile nel breve e medio termine.
Quanto al favorito, Sauli Ninistö, il candidato del Partito della Coalizione Nazionale, Ninistö , ha ricoperto importanti cariche, è stato ad esempio Ministro delle Finanze dal 1996 al 2003, più a lungo di tutti i politici finlandesi, in governi di coalizione guidati dagli avversari socialdemocratici di Paavo Lipponen.  Il candidato del Partito della Coalizione Nazionale ha una vasta esperienza delle istituzioni europee e dei meccanismi economici europei. Sauli Ninistö è stato anche presidente del Parlamento unicamerale finlandese (Eduskunta) dal 2007 al 2011, durante i governi a guida centrista di Matti Vananhen (2007-2010) e di Mari Kiviniemi (2010-2011), di cui il Partito della Coalizione Nazionale faceva parte:  è identificato come un sostenitore dell’impresa e del rigore.
Paavo Arhimäki ha trentacinque anni, il programma del suo partito, l’Alleanza di Sinistra, include il rafforzamento della protezione sociale delle fasce sociali più deboli, più attenzione alle tematiche giovanili, difesa della laicità, sostegno alle unione civili anche tra coppie dello stesso sesso, protezione dell’ambiente. Arhinmaki e la lista che rappresenta sono contrari all’ingresso nella Nato e si oppongono ad una Unione Europea più chiusa.
Eva Biaudet è la candidata del Partito degli Svedesi (“Ruotsalainen Kansanpuolue”), una importante minoranza in Finlandia (dove anche lo svedese è lingua ufficiale), la sua lista ha una lunga storia, ha espresso personalità di governo in ruoli centrali in diversi decenni e differenti esecutivi, incluso l’attuale governo. Biaudet è il difensore dei diritti delle minoranze (Ombusdsman) in Finlandia e componente del forum dell’ONU sulle questioni indigene (in Finlandia c’è la comunità lappone): ha posizioni liberali.
Sari Essayah è la candidata dei Cristianodemocratici (“Kristillisdemokraatit”), europarlamentare dal 2009 e segretaria del partito dal 2007 al 2009. E’ contraria all’aborto e si oppone all’eventuale entrata della Finlandia della Nato. E’ nata da madre finlandese e padre marocchino ed è una sportiva (atletica) ha vinto premi mondiali ed europei. Il 5 febbraio occorrerà valutare a chi andranno i consensi di Lipponen e di Arhimaki (intorno al 6 o 7 per cento a testa) e i pochi punti percentuali di cristianodemocratici e partito degli svedesi. I progressisti di vario orientamento e gli indecisi che al primo turno pensavano non ci fosse modo di affrontare il Centrodestra potrebbero essere determinanti.
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Tarja Halonen, la Presidente della Repubblica Finlandese in visita ufficiale in Italia

 

Oggi l’incontro con il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, per sottolineare i forti rapporti tra i due paesi europei, il 9 visita a Lucca ed a Pisa
 
Il Presidente della Repubblica finlandese, Tarja Halonen, è in visita di Stato in Italia da ieri. Tarja Halonen sta esercitando il suo secondo mandato nel suo paese, dove il Capo di Stato resta in carica ogni volta sei anni. Tarja Halonen è stata già in Italia, per le Olimpiadi invernali di Torino, nel 2006, ma non si trovava in visita ufficiale, per cui la visita di questi giorni cadrà a 13 anni dall’ultimo vero e proprio viaggio ufficiale dell’allora presidente Martti Ahtisaari.

 Giorgio Napolitano ha già incontrato la presidente finlandese nel 2007 nella capitale della Lettonia Riga e nel 2008 a Graz (Austria) in occasione di riunioni informali di capi di stato europei. L’incontro a Roma assume una importanza particolare per il ruolo storico dei due paesi in Europa, laddove l’Italia è stato uno dei paesi fondatori nel 1957 ed è promotore dell’integrazione anche politica della Ue, mentre la Finlandia, fin dal suo ingresso nel 1995, ha apportato il suo impegno per l’estensione dei diritti nella comunità europea, oltre a svolgere un ruolo rilevante per la vicinanza ad entrambe le grandi aree europee, est ed ovest.

 In Finlandia il Presidente della Repubblica esercita il potere esecutivo insieme con il Governo in base alla Costituzione, fatto che ha portato al frequente impegno congiunto di Capo di Stato e Primo Ministro nelle questioni internazionali. Durante i due mandati di Tarja Halonen, il secondo dei quali è ancora in corso, i primi ministri finlandesi sono stati Paavo Lipponen, Anneli Jaatteenmaki, Matti Vanhanen. Attualmente il primo ministro in Finlandia è Mari Kiviniemi (appartente al partito di Centro).

La visita di Tarja Halonen ha un significativo peso culturale e difatti sarà accompagnata in Italia anche dal Ministro finlandese della Cultura e Sport, Stefan Wallin. Gli appuntamenti più importanti previsti sono l’incontro con il Presidente italiano Napolitano al Qurinale il 7 settembre, l’incontro all’Accademia dei Lincei l’8 settembre a Roma, dove ci sarà anche l’ambasciatore finlandese in Italia, Pauli Makela e le tappe a Lucca e Pisa, dove il 9 settembre Tarja Halonen visiterà la Scuola Normale Superiore ed incontrerà le autorità locali.

L’Italia occupa ormai stabilmente tra il decimo ed il nono posto tra i partner commerciali più importanti della Finlandia.  Lo stato nordico esporta nello stivale soprattutto prodotti della trasformazione del legno e dei metalli, mentre l’Italia esporta verso lo stato finnico principalmente mezzi di trasporto e macchinari. Dall’adesione finnica alla Ue (nel 1995) fino ad oggi i rapporti e gli scambi tra i due paesi sono costantemente aumentati e migliorati.

Nel 2009 gli investimenti diretti in Italia ammontavano a 131 milioni di euro, gli investimenti diretti italiani in finlandia 384 milioni e sempre nel 2009 la bilancia commerciale ha registrato un surplus di 120 milioni di euro a favore della Finlandia. L’Italia è l’undicesimo mercato di esportazioni per la nazione nordica.

Per quanto riguarda gli scambi culturali, l’Institutum Romanum Finlandiae che opera dal 1954 a Villa Lante, al Gianicolo, promuove da più di mezzo secolo una prestigiosa cooperazione scientifica, archeologica e di ricerca con le realtà italiane, così come l’Istituto Italiano di Cultura fin dal 1942 opera ad Helsinki per far conoscere la cultura italiana nel paese finnico.

 La visita di Tarja Halonen suscita interesse anche per il fatto che il Presidente Finlandese incarna il livello di garanzia dei diritti raggiunti nello stato finnico, avendo lavorato a lungo in passato anche in associazioni ed organizzazioni impegnate nella lotta alle discriminazioni e nella promozione dei diritti delle donne.

Attualmente in Finlandia è una donna anche il Primo Ministro, Mari Kiviniemi, appartenente al Partito del Centro (Suomen Keskusta) e il principale partito dell’opposizione, da cui proviene Tarja Halonen, il Partito Socialdemocratico della Finlandia (Suomen Sosialdemokraattinen Puolue, SDP) è rappresentato a sua volta da una donna, Jutta Pauliina Urpilainen.
 
Aldo Ciummo

Il Parlamento affiderà a Mari Kiviniemi l’incarico di primo ministro

 

La Finlandia si prepara ad assistere a dei cambiamenti importanti nella squadra di Governo e del Partito di Centro, dopo la scelta di Matti Vanhanen di ritirarsi dalla scena.

di   Aldo Ciummo

HELSINKI – Martedì prossimo l’Eduskunta, il parlamento unicamerale finlandese, voterà per affidare a Mari Kiviniemi l’incarico di Primo Ministro. Proveniente da una piccola città e laureata in Scienze Politiche, Mari Kiviniemi fa parte del Partito di Centro (Suomen Keskusta), la stessa formazione cui appartiene Matti Vanhanen, che ha deciso di ritirarsi dalla scena pubblica dopo gli sforzi portati avanti per rimediare al calo di popolarità che il gruppo sconta dopo lunghi anni di Governo in un periodo non facile e per i contrasti presenti all’interno dell’organizzazione. I dieci mesi che separano l’attuale gruppo di governo dalle elezioni saranno quindi un breve anno caratterizzato da una nuova leadership.

Mari Kiviniemi è stata per quindici anni una parlamentare, poi Ministro alla Pubblica Amministrazione ed al Governo Locale dell’esecutivo di Centrodestra, che comprende Partito della Coalizione Nazionale (Kansallinen Kokoomus, si tratta di conservatori moderati), oltre al Partito di Centro cui Kiviniemi stessa appartiene ed ai Verdi (Vihrea Liitto) ed al Partito degli Svedesi (Svenska Folkepartiet).

I Socialdemocratici (SDP) principale partito di opposizione, hanno accolto complessivamente con apertura i segni di volontà di dialogo manifestati dalla prossima premier durante la conferenza del Partito di Centro in una conferenza a Lahti una settimana fa ed un giorno dopo la sua nomina a guida del gruppo politico di cui fa parte.

Meno discussa di Anneli Jaatteenmaki, la cui vicenda di leader governativo è durata poco, ma nel passato oggetto di critiche politiche riguardo alla questione della riduzione del numero e del ruolo dei comuni, nell’amministrazione locale di cui si occupava come Ministro, Mari Kiviniemi però è considerata da molti capace di risollevare nuovamente il consenso del Partito di Centro, un pò appannato dopo le discussioni che hanno visto sotto i riflettori Matti Vanhanen, precedente primo ministro che ora ha deciso di lasciare e dopo i dissapori tra i diversi contendenti all’interno della forza politica.

Mari Kiviniemi infatti non ha mai subìto gravi critiche ed anzi è percepita come vicina alla società finlandese e nelle elezioni per la leadership nel partito poco più di una settimana fa ha nettamente superato Paavo Vayrynen e Mauri Pekkarinen: il primo, ministro per il Commercio Estero e lo Sviluppo, battuto per una gran mole di voti, mentre Pekkarinen (ministro per gli Affari Economici) ha registrato un significativo consenso da parte dei colleghi di partito pur raccogliendo molti voti in meno di Kiviniemi. Molto duro è stato il parallelo confronto per decidere il segretario entrante: Timo Laaninen ha battuto Jarmo Korhonen, segretario uscente del Partito di Centro, gruppo politico che resta un “big” del Parlamento Finlandese con un consenso anche nei sondaggi attorno al 20%.

Una cosa è certa: Mari Kiviniemi, che oggi ha quarantuno anni ed è già stata ministro (oltre che del Governo Locale anche di Commercio Estero e Sviluppo per un breve periodo) con la sua agenda di priorità che include le giovani generazioni e con una immagine anche personale vicina al cittadino medio di appassionata di sport a contatto con l’ambiente e di musica, rafforza dei tratti molto democratici dell’attuale Finlandia che con lei nel ruolo di Primo Ministro ed un’altra donna, Tarja Halonen tuttura presidente, unitamente all’equilibrio esistente nella suddivisione dei ministeri può vantare anche un grado di parità e di protagonismo femminile nelle istituzioni raramente riscontrabile nell’ Europa di oggi.

Mari Kiviniemi verso la leadership in Finlandia

La presidente del Centre Party of Finland, Mari Kiviniemi

 Nuova presidenza: già conosciuta per la sua azione di Ministro alla Pubblica Amministrazione ed al Governo Locale e ora nominata per succedere a Vanhanen, che ha deciso di concludere una lunga esperienza politica come presidente del partito di centro e primo ministro

 

Mari Kiviniemi questa domenica a Lahti, nel corso di un congresso della forza politica che rappresenta, ha annunciato che già in agosto inviterà i diversi soggetti sociali rilevanti nella vita del paese, (a cominciare dalle opposizioni parlamentari) per raccogliere le istanze di tutte le fasce di popolazione coinvolte dalla recente crisi e attive nell’avviato rilancio dell’economia finlandese.

Il portavoce dei Socialdemocratici (il principale partito d’opposizione rappresentato nell’Eduskunta, il Parlamento unicamerale finlandese) Eero Einaluoma, ha affermato che l’iniziativa di Mari Kiviniemi è un segnale positivo della volontà di cooperare da parte delle forze di governo.

Recentemente Jutta Uurpilainen (SDP, Socialdemocratici) aveva espresso il desiderio di ricevere segni di ascolto da parte delle forze di maggioranza. La Finlandia è governata attualmente da una coalizione incentrata su Centre Party (Suomen Keskusta) e National Coalition Party (Kansallinen Kokoomus).

L’attuale governo ha potuto contare fin dall’inizio sull’apporto di liste più piccole come i Verdi (Vihrea Litto) e lo Swedish People Party (Svenska Folkpartiet), il cui contributo al ruolo della lingua della minoranza che parla svedese in Finlandia è oggetto di attualità data la discussione sui programmi di lingua nelle scuole finlandesi apertasi all’interno del National Coalition Party in questi giorni.

Sabato Mari Kiviniemi è stata eletta presidente del partito di centro (il gruppo che ha espresso in questi anni come suo primo ministro Matti Vanhanen). La nuova leader ha quarantuno anni ed è stata per quindici anni una parlamentare. Mari Kiviniemi è laureata in Scienze Politiche e proviene da Jalasjarvi, nella regione della Ostrobothnia meridionale ma vive attualmente ad Helsinki, le politiche giovanili sono al centro dei suoi programmi.

La esponente della coalizione di governo sta quindi per diventare primo ministro, mentre Timo Laaninen è diventato segretario del partito. Sempre sabato, Matti Vanhanen ha detto che l’esperienza di presidente del partito portata avanti per sette anni è stata molto positiva ma è una vicenda che ora volge al termine. Per arrivare ad avere Mari Kiviniemi come primo ministro nella repubblica, occorreranno l’approvazione del parlamento e quella presidenziale, che dovrà essere siglata da Tarja Halonen.

Aldo Ciummo

Finlandia. Sauli Ninisto non sarà nel prossimo parlamento

 

L’uomo politico appartiene al partito National Coalition Party, operando in pieno accordo con quest’ultimo ha lavorato a molte riforme, ma non si ricandiderà per la prossima legislatura

 Il presidente del parlamento finlandese Sauli Ninisto, appartenente al partito di governo National Coalition Party, centrodestra, non sarà di nuovo candidato. Venerdì Sauli Ninisto ha annunciato la sua decisione al giornale Helsingin Sanomat, senza entrare nei dettagli. Quindi il politico non farà parte, l’anno prossimo, dell’Eduskunta, l’assemblea elettiva che rappresenta i cittadini in Finlandia.

Ninisto è stato candidato nel distretto di Uusimaa (sud della Finlandia), che è il più popoloso del paese con i suoi quasi 900.000 abitanti, ed è stato votatissimo (più di 60.000 preferenze). L’uomo politico ha informato della sua scelta il Ministro delle Finanze Jyrki Katainen ed il Ministro degli Esteri Alexander Stubb già da febbraio, come Sauli Ninisto stesso ha reso noto.

Jyrki Katainen presiede il partito National Coalition Party. L’uomo politico al centro dell’attenzione, data la novità, è nato sessantuno anni fa nella parte sudoccidentale della Finlandia ed è stato già in Parlamento dal 1987 al 2003 e poi nuovamente dal 2007. Sauli Ninisto ha lavorato come Ministro delle Finanze e come vice presidente della Banca Europea degli Investimenti. Dal 1996 al 2003, come Ministro delle Finanze finlandese, Ninisto prese parte ai governi di Paavo Lipponen che erano di centrosinistra, gli esecutivi in questioni furono perciò ribattezzati “arcobaleno” da alcuni degli osservatori della vita politica.

 Nel 2006 Ninisto è andato bene nelle elezioni presidenziali, vinte però da Tarja Halonen che è tuttora presidente della Finlandia. La presidenza del Parlamento finlandese amministrata da Ninisto è stata caratterizzata dall’impegno nelle riforme. Il Parlamento finlandese è unicamerale, composto da 200 seggi, l’iter delle riforme è spesso condiviso dalle maggiori forze politiche. Lo stato è retto da un sistema semipresidenziale e il National Coalition Party, il cui nome finlandese è Kansallinen Kokoomus, è da sempre uno dei gruppi più consistenti nelle elezioni e di fatto si tratta di un partito di centro liberale.

Il Primo Ministro Matti Vanhanen appartiene al partito di centro (Suomen Keskusta in finlandese), che governa assieme al National Coalition Party, agli ambientalisti (Vihrea Litto) ed al partito degli svedesi che vivono in Finlandia, lo Swedish People Party (Ruotsalainen Kansapuolue). L’anno prossimo sono previste importanti elezioni.

Aldo Ciummo