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Sport|Tutti i campioni nella «rete»

UNA SETTIMANA AL VIA Molte stelle già pescate dall’antidoping

Dai casi di positività dello sport azzurro ai problemi delle altre federazioni. Fra i primi a dover rinunciare ai Giochi cinesi, lo sprinter americano Justin Gatlin, sospeso nel luglio 2006 per quattro anni. Il 31 luglio è la volta delle due atlete romene, Elena Antoci e Cristina Vasiloiu, sospettate di doping a seguito di un’eccessiva concentrazione di emoglobina. Niente Olimpiadi anche per lo sprinter giamaicano Julien Dunkley.

trovato positivo ai Trials, per la nuotatrice statunitense Jessica Hardy, positiva a una sostanza stimolante non resa nota, per il velocista greco Dimitrios Regas, positivo al metiltrionelone ai Campionati ellenici e la mezzofondista romena Liliana Popescu. Dopo aver squalificato a vita il dorsista Ouyang Kunpeng, i padroni di casa della Cina, il 2 luglio, adottano lo stesso provvedimento per il lottatore Luo Meng, trovato positivo a uno steroide, il clenbuterolo. La positività di undici atleti di sollevamento pesi costringe la Bulgaria a ritirare l’intera squadra di sollevamento pesi dai giochi. Sorte simile tocca alla squadra greca: altri undici atleti colti in fallo e sospesi dalla federaqzione internazionale.

Giovedì scorso è stata la volta delle mezzofondiste russe, sette atlete di vertice – compreso la primatista del mondo dei 1.500 metri indoor Yelena Soboleva – accusate di scambiare le provette delle urine: «È un complotto politico», gridano i russi. Caso a parte quello della sprinter greca katerina Thanou, squalificata dal Cio per 4 anni, assieme al suo collega Kostas Kenteris, alla vigilia di Atene 2004. A sette giorni dall’inizio dei giochi la sua squalifica è finita. Ma il Cio non la vuole a Pechino.

Simone Di Stefano – Pubblicato su L’Unità del 02-08-2008