• i più letti

  • archivio

  • RSS notizie

    • Si è verificato un errore; probabilmente il feed non è attivo. Riprovare più tardi.
  • fin dove arriva la nostra voce

  • temi

Gli investimenti UE per la futura crescita

 

Giugno si è chiuso con l’impegno della Commissione Europea su alcuni punti fondamentali come sviluppo e formazione: anche il Parlamento Europeo è impegnato nella definizione di linee guida che peseranno sui cambiamenti nelle regioni della UE

di    Aldo Ciummo

Se si chiede dove va l’Europa forse il modo migliore per iniziare a cercare risposte è guardare dove investe: una caratteristica del bilancio Ue è che contemporaneamente è esiguo rispetto al reddito lordo dei cittadini dei ventisette ma significativo rispetto ai settori di cui l’Europa deve occuparsi senza le uscite fisse tipiche dello stato nazionale (controllo del territorio, spesa pensionistica e le altre voci ad oggi coperte soprattutto o unicamente dagli stati).

La dotazione finanziaria comunitaria è importante in particolare nei confronti di quelle regioni dove interventi e sostegni mirati servono a riequilibrare situazioni di svantaggio o di mancato collegamento rispetto alla comunità nel suo complesso e perciò ad assicurare la competitività europea nel suo insieme.

Dal 29 giugno sappiamo che il bilancio pluriennale per il periodo 2014-2020 presenta, tra le innovazioni rilevanti, il Meccanismo per collegare l’Europa, dedicato a progetti transnazionali nel campo dell’energia, dei trasporti, delle tecnologie dell’informazione: il fine è consolidare il mercato interno.

Finanziamenti maggiori andranno alla ricerca ed alla innovazione, fondi anche destinati alle ultime generazioni, nel mirino della crisi economica globale in corso.

Per i prossimi sette anni si propongono 1025 miliardi di euro in stanziamenti di impegno (1,05%) del reddito nazionale lordo della UE) e 972, 2 miliardi di euro in stanziamenti di pagamento (1% del reddito nazionale lordo della UE).

Janusz Lewandowski, Commissario per la Programmazione Finanziaria ed il Bilancio, ha affermato che redistribuendo tra le priorità le risorse è possibile incoraggiare le infrastrutture transnazionali, la ricerca e lo sviluppo, l’istruzione e la cultura, con effetti positivi anche nelle relazioni con i vicini a Sud ed a Est della nostra Europa.

Il Commissario UE al bilancio in visita in Italia

 

Janusz Lewandowski domani sarà in Italia per la sua prima visita ufficiale come responsabile per la programmazione finanziaria ed il bilancio

Il Commissario Europeo Janusz Lewandowski arriverà in Italia domani, 14 settembre, per incontrare una serie di esponenti del Governo Italiano, tra cui il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta, il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, il Ministro degli Affari Regionali Raffaele Fitto ed il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.

L’Unione Europea, le cui competenze restano spesso avvolte nell’indefinito quando non guardate con sospetto per ampi settori dell’opinione pubblica in Italia, copre con il suo bilancio quote quantitativamente limitate, ma strategiche, della copertura finanziaria per lo sviluppo delle aree depresse, dell’avvio di progetti economiche emergenti e per l’equilibrio tecnologico tra le diverse regioni del continente.

L’Unione Europea non è soltanto il volano efficace di una economia e di una cultura integrata che comprende i paesi di recente ingresso, i fondatori e importantissime nazioni che si sono aggregate nel tempo a partire dagli anni settanta con l’ingresso di Regno Unito, Irlanda e Danimarca, ma rappresenta anche anche uno spazio di cooperazione istituzionale assieme al quale lavorano anche gli altri paesi sviluppati della sua area che ancora formalmente non ne fanno parte.

Il Bilancio è uno dei mezzi che l’Europa ha per fare il passo in avanti rappresentato dalla politica, perchè non si ripeta il vuoto che nella crisi greca ha permesso che le speculazioni colpissero così duramente uno stato membro e con questo potenzialmente lesionassero l’intera costruzione comunitaria, che difatti ne ha risentito in maniera significativa.

E’ bene che il rapporto tra gli stati costituenti e le istituzioni della UE si rafforzi ulteriormente, perchè si arrivi a meccanismi di sostegno automatico in casi di gravi difficoltà di una regione, costestualmente però sarà necessario rendere più rigorosi i controlli, per evitare che il peso degli errori compiuti da paesi in difficoltà venga fatto ricadere sempre sulle nazioni che come Germania e Svezia hanno trainato la crescita della Ue in questi anni anche grazie a criteri coerenti di rigore finanziario.

In occasione della visita del Commissario  alla programmazione finanziaria ed al bilancio Lewandowski si svolgerà anche una audizione davanti alle Commissioni Affari Europei e Bilancio congiunte di Camera e Senato.

Aldo Ciummo