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A Milano “Polo Sud, Andata e Ritorno”

La comunità norvegese ricorda la figura di Roald Amundsen, esploratore che cooperò molto anche con la comunità scientifica italiana fino al raggiungimento di mete inedite

Cento anni fa la spedizione di Amundsen raggiungeva il Polo Sud, nel corso del biennio 1911-1912 infatti Roald Amundsen riuscì a compiere il famoso passaggio a nordovest (dalla baia di Baffin allo stretto di Bering). L’esploratore norvegese ottenne i risultati straordinari per l’epoca assieme a Olav Bjaaland, Helmer Hanssen, Sverre Hassel, Oscar Wisting.
Per ricordare questa importante tappa nella definizione delle conoscenze geografiche contemporanee il 14 dicembre a Milano si svolgerà una manifestazione culturale promossa dall’Ambasciata della Norvegia e dalle realtà norvegesi operanti in Italia.
Nell’ambito delle celebrazioni 2011 l’evento di Milano, “Celebrazione 100 anni dal raggiungimento del Polo Sud: Conferenza su Polo Sud, andata e ritorno”, con proiezione del filmato originale della spedizione sarà curato da Petter Johannesen (che è pronipote di Roald Amundsen) dal Direttore del Civico Planetario Fabio Peri, che interverrà sul tema “come trovare una stella polare per il cielo del Sud”.
L’iniziativa è prevista nella serata del 14 dicembre presso l’Aula Magna Museo di Storia Naturale (C.so Venezia 55 – Milano). Nel corso del 2012 altri eventi dedicati a questo argomento avranno luogo in diverse città italiane.
Amundsen divenne noto anche per le spedizioni promosse invece nel Polo Nord, infatti volò sul dirigibile Norge assieme ad Umberto Nobile nel 1926 e scomparve proprio nell’artico cercando di recuperare Umberto Nobile ed il suo equipaggio in seguito all’incidente del dirigibile “Italia” nel 1928. In quest’ultimo episodio della vita dell’esploratore è noto al pubblico italiano con il volto di Sean Connery nel film “La tenda rossa”.
Aldo Ciummo
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La cultura del verde pubblico in Svezia

Fino al 18 settembre va avanti l’esposizione di vivai provenienti da ogni parte di Europa e anche da altri continenti al “Parco dei Daini” di Villa Borghese

  Il 16 settembre l’associazione culturale “La Conserva Della Neve” ha presentato una esposizione di vivai da collezione europei, con artisti del paesaggio internazionali, al “Parco dei Daini” di Villa Borghese. Il Giardino dei Daini è caratterizzato dai viali delimitati dalle opere di Pietro Bernini e dal figlio Gian Lorenzo Bernini: fino alla fine del milleottocento c’erano gazzelle e daini, che hanno poi dato il nome a questo spazio.

 Il pubblico ha qui la possibilità di acquistare varie specie, prodotte da vivai specializzati.   All’interno dello spazio espositivo si troverà una installazione di Sonia Santella che rappresenta un giardino svedese: dall’inizio del millenovecento, nel nord del continente l’architettura degli esterni è stata protagonista di un cambiamento non indifferente, caratterizzato dalla valorizzazione degli spazi funzionali ai bisogni della cittadinanza piuttosto che alla rappresentazione delle istituzioni. Slow Food Roma ha collaborato alla mostra, presentando in questo spazio attività per i giovanissimi e dibattiti.  

 Di grande interesse è la presenza, all’interno della iniziativa che andrà avanti fino a domani (domenica 18 settembre) compreso, dell’Atelier le balto, un gruppo di architetti francesi che ha sede a Berlino e che dal 2000 si muove al confine tra arte e architettura del paesaggio. Un’altro progetto che sta avendo visibilità nell’ambito della esposizione è “Mille orti in Africa” presentato da Slow Food, con John Kariuki, kenyano.  Oltre che il Kenya, l’iniziativa riguarda Uganda e Costa D’Avorio. L’istallazione svedese ha avuto il sostegno dell’Ambasciata della Svezia a Roma, nel quadro di una serie di iniziative con le quali l’istituzione porta avanti i rapporti culturali tra la nazione nordica ed il nostro paese.

Le terriere colorate e gli alberi da frutto decorativi fanno parte di una tradizione di diritti alla fruizione dell’ambiente che si è sviluppata attraverso norme codificate a partire dalla seconda metà dell’ottocento e che in particolare agli inizi del novecento ha portato alla nascita di associazioni e gruppi di volontariato favorevoli alla possibilità da parte di ognuno di coltivare questo hobby.

Aldo Ciummo

2011 l’anno delle iniziative norvegesi in Italia

 

Il paese nordico sarà presente nei programmi culturali della penisola, a Bologna al Festival del Cinema con un concerto di Karl Seglem ed alla manifestazione del cinema per ragazzi film nello zaino, numerosi gli eventi riguardanti la musica

Iniziative a tutto campo per la Norvegia nel nostro paese nel 2011: soprattutto la musica sarà protagonista, il pianista Leif Ove Andsnes ad esempio ospite dall’Accademia di Santa Cecilia, all’Auditorium Parco della Musica, mentre anche l’Accademia Filarmonica dedica una intera giornata alla cultura scandinava. Elisabeth Norbert-Schultz (soprano), Tone Kummervold (mezzosoprano), Erling Ragnar Eriksen (pianoforte) sono tra i nomi più noti.

La tradizione di Grieg è sempre stata un punto di riferimento ed il compositore contemporaneo Ragnar Soderlind è stato scelto dalla Roma Tre Orchestra per un evento al Teatro Palladium di Roma.

Bologna è una delle città che ospiterà eventi molto interessanti, come un festival di musica internazionale che si terrà nel mese di maggio e che costituirà un vero e proprio laboratorio,  raggruppando Maja Ratkje, Christian Wallumrod, Ivar Grydeland, Lasse Marhaug, Gjermund Larsen, Frode Haltli, Rolf-Erik Nystrom, Tanja Orning, Martin Taxt, Eivind Lonning, Ingar Zach, Paal Nissen Love, Espen Reinertsen, Per Oddar Johansen: un panorama musicale estremamente articolato.Rock, Jazz, elettronica, diverse tendenze vivono un momento di sperimentazione in Norvegia.

Il chitarrista Eivind Aarset è tra gli autori invitati in Italia. Ancora all’Auditorium Parco della Musica, “Meet in Town” è il festival in agenda per il 22 e 23 luglio e rappresentativo della scena elettronica, indie, hip hop, considerato uno dei più significativi nuovi eventi nel campo del sonoro. Todd Terje verrà ospitato per la sua combinazione di generi molto diversi tra loro.

Appuntamenti attesi sono anche quelli che vedranno la partecipazione di Bjornar Habbestad (che contamina classica, contemporanea, noise ed electro) e del polistrumentista Kjetil Moster, entrambi saranno coinvolti nelle iniziative dell’Istituto di Cultura Svizzera a Roma. Negli eventi nel Parco della Sila, la prossima estate, ci saranno anche Mari Kvien Brunvoll, Arve Henriksen, Audun Erlien, Wetle Holte e molti altri musicisti che saranno impegnati anche a Brescia, Milano, Torino, Piacenza e altri centri.

Aldo Ciummo

Ebba Witt-Brattstrom: “nella UE c’è ancora strada da fare per la parità di genere”

 

Attivista per i diritti delle donne e ricercatrice nelle questioni di genere, a Roma Ebba Witt-Brattstrom ha ripercorso parte del cammino dei movimenti femministi degli ultimi decenni

 di Aldo Ciummo

La visita di Ebba Witt-Brattstrom a Roma è avvenuta in un periodo in cui il ruolo delle donne è al centro del dibattito in Europa e nel Mediterraneo. Il 4 marzo, presso l’Auditorium dell’Ara Pacis di Roma, la docente universitaria svedese è intervenuta in occasione di “Transeuropa Express”, un evento dedicato all’identità dell’Unione Europea. L’iniziativa, intitolata “La Svezia Il paese delle donne” per sottolineare il rapporto tra la crescita della cultura dei diritti e le sue criticità in uno stato i cui progressi nel campo della parità tra i sessi hanno ottenuto effetti positivi riconosciuti in tutto il mondo, è stata organizzata dall’Ambasciata Svedese di Roma. Tra la fine degli anni sessanta e l’inizio dei settanta, Ebba Witt-Brattstrom ha partecipato alla creazione di Grupp8 (un coordinamento di donne che si battè per obiettivi come il limite di sei ore di lavoro e l’ampliamento degli asili nido) in seguito ha contribuito alla fondazione del primo partito femminista svedese nel 2005 (“Feministiskt Initiativ”), da cui è poi uscita per disaccordi sul programma, sottolineando tuttora l’importanza della partecipazione in politica di questi movimenti. La lista, attiva nella promozione dei diritti delle donne, ha avuto molta visibilità anche per l’appoggio manifestato dall’attrice Jane Fonda nel 2005. Witt-Brattstrom, docente di letteratura presso l’Università Humboldt di Berlino, nella sua attività di ricercatrice di genere ha approfondito il tema della letteratura femminile nordica (anche scrivendone una storia in cinque volumi) e nel 1994 ha introdotto con successo il dibattito sul ruolo delle donne nella politica e nella amministrazione.

La Svezia, nel senso comune, è associata alle pari opportunità, effetto di una legislazione più avanzata di altre: la nascita di movimenti come il Feministisk Initiative significa che la disparità di genere è tuttora un problema?

“Occorre dire che rispetto al passato, la società svedese è ora più accogliente nei confronti delle donne grazie ai molti interventi legislativi che sono stati promossi: c’è uguaglianza in politica, senza bisogno di quote che non sono previste, ma ci troviamo oggi in una società che sebbene in quanto ai numeri sia paritaria, non sempre vede la presenza femminile incidere in termini di trasformazione della società.”

La crescita di una società che valorizzi il potenziale femminile costituisce, a suo avviso, un problema politico di cui l’Unione Europea deve farsi carico oppure solo le società nazionali possono maturare i progressi al loro interno?

“Il superamento delle barriere alla piena realizzazione di ognuno come cittadino deve essere portato avanti dalla Unione Europea, Margot Wallstrom sta facendo un grande lavoro impegnandosi per il diritto delle donne a livello continentale presso un ufficio a questo dedicato in Bruxelles (come rappresentante speciale del segretariato per la tutela dei diritti delle donne nei conflitti, Ndr), ma la risposta concreta al problema può giungere soltanto da ogni paese.”

 Lei insegna da tanto tempo letteratura. I giovani hanno risolto questi problemi oppure hanno ereditato la difficoltà di superarli?

 “La nuova generazione è molto influenzata dalla teoria Queer e questa vede il percorso dei movimenti femminili come una parte limitata del problema delle diseguaglianze di genere, che oggi includono anche i problemi di omosessuali, lesbiche e transgender, ma almeno a mio parere i movimenti femministi in Svezia hanno posto il problema della condizione femminile senza chiusure al resto dei problemi contemporanei”

 Storia ed identità nazionale: la Svezia ha voluto intitolare questo dibattito “Il paese delle donne”, è uno stato che ha, più di altri, una storia al femminile?

“La Svezia si è costruita una identità particolarmente associata al femminile ed alle pari opportunità attraverso la sua storia legislativa nell’ultimo secolo e grazie alle disposizioni più recenti, che attraverso il riconoscimento dei diritti delle donne hanno favorito una crescita dei diritti complessivi dell’individuo”

Lei ha dedicato degli studi a Edith Sodergran (scrittrice finnosvedese, Ndr), i problemi della identità femminile nel mondo contemporaneo, erano già sentiti nella letteratura di un secolo fa?

 “Tutte le scrittrici hanno sempre portato avanti una grande individualità, ma tante storie particolari hanno arricchito molto il dibattito del femminile, ampliatosi enormemente nel corso di secoli in cui si è intrecciato con le vicende sociali”

 Grupp8, aveva richieste concrete: lo sforzo per la parità di genere è soprattutto una questione sociale?

 “Il lavoro portato avanti dal gruppo è stato uno sforzo che ha portato a delle risposte legislative importanti nelle istituzioni, il problema adesso è farle rispettare, cioè ottenere che le conquiste istituzionali favoriscano la maturazione della società civile”

Avete lavorato molto all’approfondimento dei vantaggi che il superamento delle distorsioni sessiste comporta per la società nel suo insieme?

 “I movimenti femministi, attraverso i passi in avanti ottenuti, hanno comunicato con i fatti i miglioramenti per tutti: oggi in Svezia è riconosciuta la paternità, con la relativa esenzione dal lavoro e la possibilità per gli uomini di stare assieme ai figli nel primissimo periodo della loro crescita, un diritto molto apprezzato dai maschi”.