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La nordicità della video arte in “Northwave”

Lorella Scacco il 7 è stata invitata ad Oslo per illustrare dei rapporti tra videoarte, identità femminile, culture nazionali nel settentrione d’Europa

Lorella Scacco ha indagato a lungo su quel Nord d’Europa che si esprime più che in ogni altro modo con le video arti, con le immagini e con i suoni sospesi negli enigmi delle installazioni e delle riprese elaborate da autori di elaborazioni che faticarono ad affermarsi in Europa negli anni sessanta e settanta, ma che progressivamente, a partire dalla Germania e dall’Olanda, si fecero strada nel continente ed oggi sono i più giovani autori a ridefinire forme e significati giocando con il tema della memoria e sviscerando gli aspetti meno affrontati della percezione.

Lorella Scacco continua ad approfondire la videoarte, come ha fatto a lungo in Italia ed in Europa, in simbiosi con il concetto di nordicità, come intreccio di espressione, identità femminile ed identità nazionali. Il 7 settembre Lorella Scacco è stata invitata ad Oslo dalla Fondazione “Fritt Ord”  in occasione del seminario sulla videoarte, per parlare del suo libro “Northwave”, una ricerca sull’arte di Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia e Islanda.

 Il volume, in italiano ed in inglese, sottolinea il processo di internazionalizzazione vissuto da questa parte della cultura scandinava a cominciare dagli anni novanta ed è completato da sessanta schede biografiche. Quando nell’ottobre del 2009 il testo “Northwave” è stato presentato al Museo Andersen di Roma, molte delle opere che contestualmente sono state proposte al pubblico erano inedite per l’Italia (di Eija Liisa Ahtila, Lene Berg, Gitte Villesen).

Emerge soprattutto, nelle installazioni che sono entrate a far parte del paesaggio urbano di alcune province nordeuropee, ad esempio in Danimarca, l’intento di inserire discorsi artistici capaci di interrompere l’uniformità e la funzionalità del territorio per trasmettere messaggi, nella scia della tradizione luterana di responsabilità sociale dell’arte, oppure il combinarsi della funzionalità degli oggetti con l’invito a trattenere lo sguardo nel paesaggio, alterando lo scorrere indefinito delle immagini causato dalla presenza pubblicitaria.

A Milano quest’anno Lorella Scacco ha presentato la mostra su Marian Heyerdahl, allestita al Castello Sforzesco dal 25 maggio al 27 giugno: “I Guerrieri di Terracotta” della artista norvegese rivisitano in profondità l’immagine dei custodi appartenenti alla storia ed all’arte cinese (l’esercito in terracotta di Xian), modellando sculture di guerriere scolpite da diverse epoche e diverse tragedie e vicende, come le guerre civili. “The Terracotta Woman”, insieme esposto da Marian Heyerdahl anche in Cina ed in Corea oltre che in Norvegia ed in Svezia, è stato analizzato come una potente riflessione sulla condizione umana, anche se naturalmente non fa parte degli studi sulle arti video di cui si parla in questa occasione.

Aldo Ciummo

Musei protagonisti a Malmo

 

La città svedese ha da poco festeggiato i dieci anni del ponte che la collega  alla Danimarca, cresce l’attività artistica nella regione

Si respira aria d’arte nel centro svedese di Malmo, in modo particolare in questa stagione di celebrazioni per i dieci anni del ponte sullo stretto dell’ Oresund, che collega la città svedese a Copenaghen, capitale della Danimarca. La presenza  dell’opera viaria tra le due città nordiche, a partire dal luglio del 2000, ha cambiato profondamente nel corso degli anni l’identità urbanistica della cittadina della Scania.

Sotto i riflettori oggi c’è anche l’arte, perchè, in un contesto progressivamente più giovane ed internazionale, le novità si sono espresse anche nell’apertura di strutture come il Moderna Museet Malmo, lanciato nell’importante città meridionale della Svezia alla fine del 2009 e molto presto divenuto un esempio di accessibilità  dei contenuti artistici in un’ ottica di fruizione quotidiana.

Gli spazi espositivi si trovano in quella che precedentemente era una centrale elettrica ed oggi ospitano diverse mostre all’anno. L’innovazione è continua ed ha portato ad esempio a collettive allestite da gruppi di studenti, provenienti da varie parti della Scania. A volere il museo sono stati nel tempo il Comune di Malmo, la regione della Scania ed il Governo Svedese, in collaborazione tra loro. 

La nascita della struttura museale è stata una novità che ha ridisegnato in parte la geografia urbana cittadina in termini di importanza relativa delle diverse aree, trovandosi ad est nel contesto urbano, laddove non esistevano precedentemente molte strutture di questo tipo, pur permanendo una vasta gamma di interessanti opportunità culturali ed artistiche.

Come accennato, il ponte che collega la città scandinava di quasi trecentomila abitanti alla Danimarca ha accelerato i già intensi rapporti della regione con una nazione già molto legata alla Svezia per la sua storia e rafforzato i legami concreti con l’Europa, oltre che creato nuove opportunità di lavoro tra le due aree, trasformate in una nuova regione tra mare e terra, spinto ad una nuova evoluzione i vecchi quartieri industriali adiacenti all’infrastruttura.

Anche la composizione demografica è cambiata, più di novemila danesi oggi vivono in città e il numero delle persone che si spostano dalla Danimarca al centro della Scania cresce ogni anno, ma si registra anche il fenomeno di giovani svedesi che scelgono la Danimarca, partendo da qui per trovare una prima esperienza professionale sulla quale basare il proprio tragitto lavorativo, prefigurando la costruzione di un ponte di competenze oltre che stradale, insomma qualcosa di veramente europeo.

Aldo Ciummo