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Al Palazzo Vecchio di Firenze la Svezia presenta la gastronomia del nord

 

 

A Roma e Firenze la comunità svedese ha illustrato la sua tradizione gastronomica ed ha lanciato una scommessa: renna e bacche possono affiancarsi alle abitudini alimentari del Mediterraneo
 
 
Gli chef svedesi lo dicono subito: riconosciamo senz’altro il primato raggiunto dalla cucina italiana. Questa è la premessa ripetuta domenica 8 maggio a Firenze in una sala del Palazzo Vecchio a Piazza della Signoria, letteralmente imbandita di specialità delle diverse regioni della Svezia (intanto in città si svolgeva una festa di cui questo evento fa parte, il Festival d’Europa, che ha coinvolto storie e proposte di diverse nazioni) ed a Roma lunedì 9 maggio alla Città del Gusto in via Enrico Fermi, in una iniziativa organizzata da Ambasciata di Svezia, Gambero Rosso e Swedish Trade Council.
 
Intanto però gli invitati sono stati vivamente incoraggiati ad assaggiare perchè, come fanno notare gli chef KC Wallberg e Görgen Tidén, arrivato dalla pittoresca regione della Dalecarlia, la cucina svedese oggi è molto di più che qualche piatto di carne o dolce natalizio e non si limita certo alla gamma di biscotti conosciuta qua e là attraverso qualche puntata nelle catene commerciali internazionali del paese scandinavo, che pure hanno contribuito ad alimentare la curiosità verso i prodotti gastronomici di un paese che storicamente gode di una immagine positiva in Italia per istituzioni e cultura.
 
L’impressione è che attraverso secoli di affinamento del gusto (attorno alle carni selvatiche di alce, renna, capriolo, formaggi di piccoli produttori, pesce di mare e di lago, anatra e maiale di fattoria, che gli invitati hanno potuto apprezzare davvero nelle iniziative di questo inizio di maggio nel centro della penisola) gli chef svedesi abbiano preso coraggio e deciso che fosse venuto il momento di proporre i sapori della propria terra, anche in aree dove la tradizione agroalimentare autoctona è forte ed anzi è un marchio internazionale strettamente associato ai tratti distintivi del paese, come avviene in Italia.
 
Yrja Haglund, che insegna svedese all’Università a Firenze, racconta: “in Scandinavia si è dovuta usare la fantasia, perchè il freddo costringeva a prendere come un lusso i frutti freschi durante la breve estate e poi a conservare in tutti i modi utili a diversificare i piatti le risorse disponibili”. Un tipico esempio della rivincita di tutti i sapori preparati e rimasti chiusi in barattoli di ogni genere durante l’anno è lo Julbord, il delizioso tavolo natalizio dove salmone e differenti tipi di pane e di derivati del latte rallegrano gli svedesi assieme agli ortaggi disponibili ed ai dolci tradizionali.
 
Anna Brännström, che insegna svedese all’Università di Milano, ha cantato un breve brano che si usa intonare nelle feste davanti alla tavola, per sottolineare che la gastronomia è una parte importante della cultura svedese. Durante le varie stagioni dell’anno, compaiono in casa frequentemente Svenska gardsostar (formaggi casarecci serviti con bacche marinate), Högtempererad Grissida fran fran Nibble gard (pancetta alla salsa di senape con miele locale e sedano e rapa) e molte altre ricette che probabilmente in Italia sarà più rapido apprezzare con il palato che non pronunciare con il loro nome originale.
 
La ristorazione non sfugge alla tendenza che vede i paesi scandinavi esportare con maggiore agilità la propria cultura, si pensi al cinema oppure ai libri: il cuoco Karl-Christer Wallberg, molto conosciuto in Svezia come “KC” è un esempio di questa aggiornata continuità con la tradizione: di casa fin da quando aveva dodici anni tra le pentole di uno dei più raffinati ristoranti di Stoccolma, è arrivato a creare il suo ristorante (Gubbhyllan, a Skansen, Stoccolma) attraverso l’insegnamento in accademie specializzate e le esperienze in California, Repubblica Dominicana e Abu Dhabi e conoscendo il mercato della gastronomia internazionale, fatto di comunicazione e di gestione di eventi: in Italia ha parlato piacevolmente della sua terra e in sintesi è sembrato che dicesse “nessuno vi toglierà gli spaghetti o le abitudini della cultura mediterranea, ma potreste affezionarvi anche a renna affumicata e lamponi selvatici”.

SVEZIA, NORVEGIA, FINLANDIA, DANIMARCA: LE NOTIZIE SU NORDEUROPANEWS

Maggio 2011: “Firenze Capitale d’Europa”

  Dal 6 al 10 maggio il capoluogo toscano ospiterà il Festival d’Europa, una manifestazione che ha l’obiettivo di avvicinare le istituzioni europee ai cittadini

 di   Aldo Ciummo

E’ stata presentata a Roma il 27 aprile l’iniziativa del Festival d’Europa, che rivolgendosi al pubblico dei non addetti ai lavori ricerca una maggiore vicinanza delle istituzioni europee alla vita quotidiana dei suoi territori. Firenze si trasforma per qualche giorno in laboratorio creativo di comunicazione per diffondere la conoscenza dell’Unione Europea e delle sue politiche, quindi delle opportunità che la UE offre ai cittadini. All’evento parteciperanno il Presidente dell’assemblea di Strasburgo, Jerzy Buzek, il presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, il vice presidente della Commissione Antonio Tajani, la Commissaria europea all’Istruzione, la Cultura ed il Multilinguismo Androulla Vassiliou, il Ministro degli Esteri italiano Franco Frattini ed il Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo, Carlo Casini. L’iniziativa di Firenze è promossa dalla UE e dall’Istituto Universitario Europeo, ed è stata presentata il 27 aprile nella sede della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea a via IV novembre a Roma. Il convegno più importante che si terrà a Firenze nel quadro della manifestazione è “The State of The Union”, cui parteciperanno anche molti esperti di economia e politica internazionale, il 9 e 10 maggio presso il Palazzo Vecchio, un dibattito sull’attualità dell’Unione. Ma gli eventi sul territorio saranno centinaia, coinvolgendo oltre a molti palazzi storici e piazze, biblioteche, cinema, librerie, teatri, nel corso di cinque giorni di mostre, rassegne, laboratori didattici, concerti attraverso i quali Firenze si candida quest’anno come un originale laboratorio, spiegano gli organizzatori. Piazza Signoria sarà ribattezzata per questo, durante l’evento, Piazza Europa, con tre padiglioni allestiti come una finestra su tutte le opportunità offerte dall’Europa. Nel padiglione “Europa”, promosso dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, dall’Ufficio di Informazione in Italia del Parlamento Europeo e dal Dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, ci saranno i workshop dedicati a diritti, opportunità e finanziamenti offerti dai vari programmi dell’Unione Europea e sarà possibile confrontarsi con il personale specializzato dei centri di informazione della Commissione Europea in Italia. Il padiglione delle Nazioni ospiterà gli stand dei dieci paesi europei che hanno accolto l’invito a partecipare alla prima edizione del Festival d’Europa e tra gli stati presenti ci sarà anche la Turchia, in segno di avvicinamento alla UE. Sono previste anche iniziative di Francia, Germania, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Svezia ed Ungheria. La Loggia dei Lanzi sarà illuminata di blu per tutti i giorni del Festival d’Europa durante gli spettacoli ed i concerti. Lo spazio “Youth on the Move”, promosso dalla Commissione Europea, porterà avanti i temi della mobilità giovanile, dalla formazione ai progetti di cooperazione. La Notte blu, organizzata dall’amministrazione di Firenze, si svolgerà tra 7 ed 8 maggio con decine di eventi dedicati al nostro continente. L’Università di Firenze partecipa al Festival d’Europa con vari seminari sul ruolo della UE nella ricerca. La provincia di Firenze e l’Ufficio scolastico regionale partecipano con il progetto “L’Europa a scuola” nell’ambito del quale gli istituti superiori lavorano sugli argomenti che riguardano più da vicino l’integrazione nella comunità. Camera di Commercio e Promofirenze organizzeranno eventi dedicati allo sviluppo delle piccole e medie imprese. La sera del 9 maggio, che è il giorno della festa dell’Europa, verrà consegnato il Premio Galileo 2000, presso il Teatro della Pergola. Il riconoscimento sarà consegnato a José Maniel Barroso, presidente della Commissione Europea, al primo Ministro del Lussemburgo Jean Claude Junker, al presidente croato Ivo Josipovic ed alla cantante greca Haris Alexiou. Sono in programma anche interessanto mostre, come quella sulla cartografia storica dei confini dell’Europa, alla biblioteca nazionale centrale, così come incontro e dibattiti, ad esempio quello della Fondazione Spadolini sul ruolo dell’Italia nell’integrazione europea e la conferenza di Giuliano Amato su “L’Unione Europea: come superare l’impasse”. La manifestazione, che ha l’alto patronato della Presidenza della Repubblica Italiana ed il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, vede tra i principali promotori Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze, Direzione Scolastica Regionale, Università e Camera di Commercio di Firenze. Nel Comitato organizzatore ci sono l’Istituto Universitario Europeo, la Commissione Europea, il Parlamento Europeo, la Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento Politiche Europee, Ministero degli Affari Esteri, Comune di Firenze, Provincia di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Università degli Studi di Firenze, Agenzia LLP e Youth in Action.