Concluso anche un importante accordo con paesi africani e del Pacifico per frenare la riduzione delle foreste
Si avvicina la conferenza di novembre che si terrà in Polonia sul tema della riduzione dell’inquinamento ed i negoziati sono ancora in alto mare, come ha notato anche Connie Hedegaard, Commissario europeo per il Clima, in un intervento in materia poco più di una settimana fa.
Il problema è sempre lo stesso, cioè l’enunciazione di un cambio di passo in linea di principio cui non segue nulla in termini di cambiamento dei meccanismi economici ed industriali coinvolti nelle emissioni responsabili del riscaldamento globale. Agli stati industrializzati vecchi e nuovi si chiede quindi maggiore concretezza.
Hedegaard ha auspicato che si arrivi ad un accordo legalmente vincolante a partire dal 2015. Questa comunque non è l’unica questione ambientale alla quale l’Europa sta lavorando, c’è infatti anche un nuovo accordo per salvaguardare le foreste della Costa d’Avorio, ultima tappa di una intesa recentemente conclusa con Ghana, Camerun, Repubblica del Congo, Liberia, Repubblica Centrafricana ed Indonesia.
Il Commissario UE allo sviluppo, Andris Piebalgs, è intervenuto sull’argomento poco più di una settimana fa, sottolineando le positive implicazioni economiche di una crescita che preservi il patrimonio naturale dei paesi tropicali. L’Unione Europea ha l’opportunità di segnare una discontinuità con le politiche dei singoli stati nazionali europei che spesso hanno promosso uno sviluppo troppo frammentato da contraddizioni.
Aldo Ciummo
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