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Le scuole pubbliche campane in Europa

 

Il progetto finalizzato alla promozione dell’insegnamento delle lingue straniere avvicina l’istruzione della regione alle nuove opportunità europee

 

La regione Campania, con la delibera di Giunta Regionale del 30 dicembre 2009 ha approvato il progetto “Piccoli campani crescono in Europa” finalizzato alla promozione dell’insegnamento delle lingue straniere nelle scuole pubbliche statali campane.

Si tratta di una azione per l’insegnamento delle lingue straniere in orario extra-curriculare per gli studenti delle scuole pubbliche statali della terza elementare e della prima media per l’anno scolastico 2010-2011. La durata del corso è di tre anni, al termine dei quali sarà rilasciata una certificazione finale di conoscenza della lingua e si prevede anche un percorso di mobilità all’estero.

L’intervento procederà, mediante manifestazione di interesse, all’individuazione delle scuole pubbliche statali primarie, delle scuole pubbliche statali secondarie di primo grado, con sedi in Campania, e degli istituti di lingua e cultura straniera dipendenti dai ministeri competenti dei paesi di origine, dotati di tutti i requisiti necessari all’insegnamento delle lingue e abilitati alla certificazione internazionale delle lingue dalle autorità competenti del paese di origine.

Il 17 marzo sul Bollettino Ufficiale è stata approvata la manifestazione di interesse preliminare all’avviso pubblico per la selezione delle proposte, con l’indicazione dei destinatari dell’iniziativa e delle modalità di presentazione delle proposte.

L’ Europa chiede garanzie per i migranti stagionali impiegati illegalmente

 

La delegazione della Commissione Libertà Civili, Giustizia ed Affari Interni del Parlamento Europeo sarà a Rosarno dal 15 al 17 febbraio.
 
 
di Aldo Ciummo
 
 
A Rosarno il 7 ed 8 gennaio la befana ha portato soltanto carbone, il residuo scuro delle garanzie democratiche. Garantite soltanto a chi è nato in Italia, concesse a malapena a chi, pur avendo conquinstato un permesso di lavoro, rimane nel limbo del lavoro sottopagato nei campi. Per altri, quelli arrivati sulle nostre coste “clandestinamente”, il riconoscimento del diritto all’esistenza è del tutto assente.  Ed il 7 gennaio ha portato alla luce anche “il carbone” dell’Europa, che deve fare i conti con i confini sui quali si gioc la scommessa di diventare una patria di diritti aperta al mondo, piuttosto che una fortezza dove si consuma una messinscena identitaria.
 
Per questo acquista una rilevanza particolare la prossima visita a Rosarno della commissione per le Libertà Civili, Giustizia ed Affari Interni (LIBE) del Parlamento Europeo, presieduta da Fernando Lopez Aguilar e composta da undici deputati europei, tra i quali gli italiani Salvatore Iacolino (vice presidente della commissione LIBE), Roberta Angelilli (vice presidente del Parlamento Europeo), Mario Borghezio, Clemente Mastella e Gianni Vattimo.
 
L’assemblea elettiva della comunità sta effettuando una revisione delle norme comunitarie in materia di immigrazione e di lavoro e chiede maggiori garanzie per i lavoratori migranti stagionali provenienti da paesi terzi ed impiegati illegalmente negli stati europei.
 
La delegazione per prima cosa incontrerà le autorità regionali di Reggio Calabria, il Presidente della regione Agazio Loiero, il prefetto Luigi Varratta ed il questore Carmelo Casabona, mentre martedì 16 febbraio si terrà una riunione con le autorità locali di Rosarno, in presenza anche del commissario straordinario per il comune di Rosarno, Domenico Bagnato.
 
Successivamente si svolgeranno due sessioni, una per consentire il confronto con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali (CGIL, Sergio Genco, Cisl, Paolo Tramonti, UIL, Roberto Castagna) e delle associazioni agricole (CIA, Giuseppe Mangone, Confagricoltori Nicola Cilento, Coldiretti Pietro Molinaro); un altro incontro invece con i rappresentanti delle associazioni Caritas e Croce Rossa e delle ONG (LIBERA, Don Pino De Masi, ARCI, Filippo Miraglia, MSF, Rolando Magnano) che lavorano nell’assistenza agli immigrati e nella lotta alla criminalità organizzata in questa area.
 
Mercoledì 17 febbraio la delegazione si sposterà a Roma, dove incontrerà il commissario straordinario della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca e del vice capo Missione Italia di Medici senza Frontiere, Rolando Magnano e parteciperà all’incontro con il ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Chiuderà i lavori l’incontro con il procuratore anti-mafia Pietro Grasso.

Ma è l’altro mondo? no, è solo l’Europa

 

 

Merkel e Westerwelle

Merkel e Westerwelle

Liberali ma affezionati all’ambiente, laburisti ma coscienti dell’esistenza dei comuni cittadini, eresie nella roccaforte delle morenti ideologie, situazioni consuete nella Ue

 

Skapegoat è curiosa verso l’Europa fin da quando  il sito si chiamava travelpolitics, capirete l’evasione verso un paio di avvenimenti esteri  della giornata (di ieri), mentre qui la metà del paese sbadiglia comprensibilmente nell’attesa che si consumi l’autunno del suo patriarca e l’altra metà, comprensibilissimo, si addormenta mentre gli vengono  spacciate quelle che sono investiture dall’alto per consultazioni interne all’americana (lì sì la gente può scegliere, infatti l’età media dei politici è variegata e non limitata all’età della “saggezza”, che poi tale non si direbbe,  dando un’occhiata ai risultati ed allo stile con il quale vengono portati avanti).

Buttiamo uno sguardo alla Germania e un’altro al Regno Unito: nella prima, il Governo Conservatore vorrebbe rivedere il piano che limita ad altri soli 13 anni la vita delle centrali nucleari,  ma gli alleati della  Cdu-Csu, cioè i liberali di Guido Westerwelle (omosessuale, in Germania non c’è una forte istituzione concorrente con lo stato che interferisce con le istituzioni laiche) hanno chiesto la garanzia di date certe per la chiusura delle centrali, pur accettando il proseguimento temporaneo dell’utilizzo di questa energia. Michael Kauch, responsabile per ambiente e agricoltura dei liberali (Fdp) ha affermato che sono le energie alternative la soluzione.

In definitiva, sarà pure una sorpresa per quelli che chiamano tutti coloro che non la pensano al cento per cento nello stesso modo iperconservatori, ma da qualche parte c’è chi è a favore del mercato e anche dell’ambiente (e sarà sicuramente una sorpresa dove chiunque voglia stabilire delle regole per l’impresa economica è considerato un bolscevico, ma l’ambiente in Europa e ormai nel mondo è una cosa seria).

Nel Regno Unito, Gordon Brown dovrà pagare allo stato le sue spese personali per lavori nella sua abitazione, infatti si trova a capo di un governo fortemente in crisi di immagine per i suoi indubbi errori, ma che nella sua equilibrata composizione comprendente sesso ed età diversi è perlomeno rappresentativo della popolazione da un punto di vista puramente demografico (e lo stesso si può dire degli avversari che a quanto sembra a breve lo sostituiranno, il paese non giace pertanto in una sorta di era di mezzo immutabile, si vedano invece le reazioni scomposte dei volti storici del PD la mezza volta che una nuova delegata nazionale passata miracolosamente ai piani alti del partito si è azzardata ad esprimere anche delle opinioni).

Gordon Brown dovrà ripagare circa 20.000 euro per spese perfettamente lecite destinate al suo appartamento di Londra ed a quello che possiede in Scozia. Lo Stato, che il premier Gordon Brown governa ma non controlla incondizionatamente, gli ha chiesto indietro quei soldi, lui ha detto che li restituirà prontamente (non che c’è una congiura internazionale), d’altronde è  laburista ma probabilmente la popolazione non gli perdonerebbe grossi sprechi soltanto per amore di un simbolo politico di sinistra.

Bisogna ammettere che anche qui in Italia la cittadinanza è, per la sua stragrande maggioranza, molto più responsabile ed accorta di quello che una ristretta cerchia di privilegiati vuole credere: qui però la classe politica regge ancora senza affacciarsi dai suoi fortini per rispondere alle richieste di trasparenza dei cittadini comuni, e se questo è comprensibile da parte di chi detiene una situazione di vantaggio, lo è di meno da parte dell’unico caso europeo di grande partito di opposizione in costante e massiccio calo di voti e nel caso (purtroppo meno isolato nel continente) di piccole comitive di attivisti progressisti che si dividono senza sosta litigandosi e giocandosi quelli che ormai sono i loro stessi voti individuali.

Aldo Ciummo