• i più letti

  • archivio

  • RSS notizie

    • Si è verificato un errore; probabilmente il feed non è attivo. Riprovare più tardi.
  • fin dove arriva la nostra voce

  • temi

Le scuole pubbliche campane in Europa

 

Il progetto finalizzato alla promozione dell’insegnamento delle lingue straniere avvicina l’istruzione della regione alle nuove opportunità europee

 

La regione Campania, con la delibera di Giunta Regionale del 30 dicembre 2009 ha approvato il progetto “Piccoli campani crescono in Europa” finalizzato alla promozione dell’insegnamento delle lingue straniere nelle scuole pubbliche statali campane.

Si tratta di una azione per l’insegnamento delle lingue straniere in orario extra-curriculare per gli studenti delle scuole pubbliche statali della terza elementare e della prima media per l’anno scolastico 2010-2011. La durata del corso è di tre anni, al termine dei quali sarà rilasciata una certificazione finale di conoscenza della lingua e si prevede anche un percorso di mobilità all’estero.

L’intervento procederà, mediante manifestazione di interesse, all’individuazione delle scuole pubbliche statali primarie, delle scuole pubbliche statali secondarie di primo grado, con sedi in Campania, e degli istituti di lingua e cultura straniera dipendenti dai ministeri competenti dei paesi di origine, dotati di tutti i requisiti necessari all’insegnamento delle lingue e abilitati alla certificazione internazionale delle lingue dalle autorità competenti del paese di origine.

Il 17 marzo sul Bollettino Ufficiale è stata approvata la manifestazione di interesse preliminare all’avviso pubblico per la selezione delle proposte, con l’indicazione dei destinatari dell’iniziativa e delle modalità di presentazione delle proposte.

L’Istruzione nell’Europa delle regioni

Nei giorni 8 e 9 febbraio a Napoli si svolgerà il convegno “Regionalizzazione dei sistemi di istruzione e formazione”, organizzato dalla regione in collaborazione con la Facoltà di Sociologia dell’Università “Federico II” e l’Ais-Edu.

Un convegno per fare il punto sulle politiche di istruzione e formazione messe in campo in questi anni nel territorio regionale campano e per confrontarle con altre realtà nazionali ed internazionali: è l’occasione nella quale si incontreranno alcuni dei più accreditati esperti di politiche educative nel panorama nazionale.

Le regioni assumono un peso sempre maggiore nel contesto europeo delle riforme del sistema dell’istruzione. Difatti l’Unione Europea non ha ancora competenze ben definite in quello che resta un settore di competenza nazionale. In questa situazione si inserisce il ruolo delle regioni e delle provincie, di quelle realtà territoriali che sempre più spesso si trovano a giocare come degli apripista nel campo della integrazione continentale.

La riflessione è stata promossa dal Fondo Sociale Europeo della regione Campania con l’Ais-EDU e con la facoltà di Sociologia dell’Università Federico II , si parlerà infatti come prima cosa della governance regionale delle politiche educative, in una sessione dedicata a quanto fatto a Napoli in accordo con la strategia di Lisbona, in particolare riguardo all’investimento sulla conoscenza.

La discussione affronterà il problema dell’inclusione sociale e delle opportunità di accesso alla formazione professionale, le politiche sull’apprendimento permanente e sull’adeguamento dell’offerta scolastica alle realtà regionali. A questo proposito il confronto si sposterà soprattutto sull’università. Infine le due giornate daranno spazio anche ai progetti incentrati sulle nuove tecnologie.

Aldo Ciummo

Al Palazzo dell’Innovazione e della Conoscenza di Napoli “Ripensare le città”

 

Una scommessa ragionata sui fondi europei è ciò che ha portato allo sviluppo diverse aree d'Europa e che auspicabilmente porterà nei prossimi anni alla loro reciproca integrazione

Il 15 dicembre una iniziativa dedicata a Riqualificazione, Innovazione e Mobilità sarà una occasione di riflessione sull’impatto del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale

Il programma operativo regionale della Campania (POR) per il 2007-2013 si trova ad uno stadio abbastanza avanzato ed il 15 dicembre 2009 al Palazzo dell’Innovazione e della Conoscenza (Pico) si svolgerà un dibattito dedicato all’illustrazione degli obiettivi raggiunti e di quelli per i quali lavorare per uno sviluppo più equilibrato della regione.

I progetti finanziati dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale stanno apportando diverse trasformazioni in Italia, le aree del Mezzogiorno sono tra quelle che potranno beneficiarne di più ed accelerare così la integrazione delle zone anche marginali finora nella comunità europea.

La giornata prevederà l’intervento di Carlo Neri (Autorità di gestione del POR Campania per il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale FESR 2007-2013) , di Maria Adinolfi, responsabile dell’Obiettivo Operativo “Più Europa” , l’assessore ai Trasporti e Viabilità, Porti ed Aeroporti, Ennio Cascetta, Gabriella Cundari (Urbanistica, Politiche del Territorio), il Presidente del Tavolo Regionale del partenariato Economico e Sociale Mario De Biase, il capo di gabinetto della giunta regionale Maria Grazia Falciatore.

Lo sviluppo del territorio coinvolge anche l’istruzione e la ricerca, per le politiche legate alle scienze ed all’università parteciperà l’assessore Nicola Mazzocca. Ci saranno anche il presidente di Bagnoli Futura, Rocco Papa, il sindaco di Benevento Fausto Pepe, anche per il tavolo Città più Europa, Maria Raffa, assessore allo sviluppo del comune di Napoli, Leopoldo Spedaliere, Presidente Tess Costa del Vesuvio e la giornata sarà coordinata da Paolo Leon.

L’iniziativa al Palazzo PICO di via Terracina è sostenuta dal Governo, dalla UE e dalla regione, con il motto “la tua Campania cresce in Europa” ed è da intendersi come uno stimolo alla partecipazione dei territori alla costruzione di una economia integrata in Europa, una delle basi per una società sempre più aperta anche oltre i vecchi confini.

Aldo Ciummo

Ma quei ricchi indifferenti siamo proprio noi

Il Maschio Angioino di Napoli dove si è discusso di contrasto alla povertà. L'Europa appare a molti nel pianeta come una fortezza in più, e lo è nella misura in cui difende posizioni acquisite. Ma è anche uno spazio al cui interno si sta avviando la sperimentazione di una economia sociale di mercato basata sulla conoscenza e su un equilibrio avanzato tra le aree e le realtà sociali che la compongono.

Al Forum della Società Civile di Napoli interventi bipartisan hanno affermato che la lotta alla povertà è in cima all’agenda degli impegni di conservatori e progressisti, ma la crescita delle ineguaglianze racconta un’altra storia, strettamente intrecciata allo stile di vita dominante

Al vertice della società civile che si è svolto al Maschio Angioino di Napoli venerdì 26 e sabato 27 novembre, anche politici ed amministratori sono intervenuti. Aprendo la prima giornata dei lavori Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli, ha presentato i problemi della povertà come un tema su cui si concentra una attenzione bipartisan e così anche gli altri interventi istituzionali.

L’evento ha ovviamente manifestato la sua identità europea, con un messaggio del Capo dello stato Napolitano sulla necessità dell’innovazione e del rafforzamento del welfare dell’Unione. Non sono mancati i riferimenti alla situazione regionale campana, Bassolino ha reso noto che saranno investiti 150 milioni di euro derivanti dai beni confiscati alla camorra.

Alcuni degli amministratori intervenuti, come l’assessore  alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, Giulio Riccio, hanno messo in relazione la grave congiuntura economica europea, con 78 milioni di persone a rischio di povertà nell’Unione , e le difficoltà ulteriori di paesi come l’Italia che non hanno strumenti efficaci di sostegno al reddito.

Gianni Pittella (PD), uno dei vicepresidenti del Parlamento Europeo, ha auspicato risposte forti da parte dei governi nazionali, ricordando il bisogno di supporto della microimpresa, ed ha chiesto la tassazione delle rendite finanziarie come misura di giustizia sociale.

Apprezzabile la comprensione del fatto che la redistribuzione è una misura progressista e non un esproprio bolscevico, specialmente quando c’è una crisi i cui prodromi sono stati sfruttati da circuiti che hanno enormi disponibilità finanziarie e le cui perdite (sempre relativamente ai detentori di rendite) sono state pagate dagli stati con le risorse che altrimenti avrebbero potuto essere destinate all’emancipazione sociale negli stati colpiti più duramente. Ma il PD non è stato affatto estraneo alla promozione del liberismo e della privatizzazione del pubblico (con annessa socializzazione delle perdite private) negli ultimi quindici anni.

Tajani (PDL), vicepresidente della Commissione Europea, ha ricordato che molti capi di stato erano assenti al vertice della Fao. Nel corso del Forum della Società Civile di venerdì è giunta la notizia del suo nuovo incarico (Commissario all’Industria) nel governo europeo. Tajani ha detto che serve un aiuto maggiore da parte dei paesi ricchi e che l’immigrazione massiccia è   altrimenti un fenomeno strutturale.

Certo però che il PDL non è una forza che ha stimolato molto la redistribuzione, anzi.  Ma il punto poi è che la negazione della redistribuzione risiede direttamente nella società europea, la UE ha una agenda attenta alle aree del mondo in difficoltà, i governi nazionali possono stanziare fondi ma il livello di vita acquisito, anche qui a sinistra, è duro a morire ed i cittadini di solito chiedono proprio che non cali, che è quello che concretamente dovrebbe fare per una politica ambientale e sostenibile anche dal punto di vista della redistribuzione tra le varie aree del mondo. I consumi di elettricità, l’uso diffuso di ogni sorta di elettrodomestici, garanzie sociali tutto sommato elevate sono fatti che, la popolazione almeno istintivamente lo percepisce, derivano da rapporti di forza che vengono difesi così con una delega sostanzialmente democratica da parte degli elettori nelle nostre società.

Aldo Ciummo

Guy Standing: “è l’ineguaglianza il convitato di pietra del ventunesimo secolo”

 

Guy Standing, docente di Sicurezza Ecomica, con il Basic Income Earth Network si propone di trovare forme di partecipazione effettiva, anche economica e produttiva, di quelle fasce di persone rimaste escluse dalle dinamiche finanziarie degli ultimi due decenni

Al Forum della Società Civile apertosi oggi a Napoli, il co-presidente del Basic Income Earth Network ha sottolineato l’impossibilità di affrontare il problema della povertà senza impegnarsi per una redistribuzione del prodotto

La classe emergente oggi nel mondo è quella dei precari, ha affermato Guy Standing intervenendo al Forum della Società Civile riunitosi a Napoli oggi e che continuerà i propri lavori domani per introdurre l’anno europeo della lotta alla povertà (il 2010). E’ un gruppo povero, anche solo di identità e storia in senso classico, e in seno a questo gruppo monta la rabbia, così Standing descrive la massa dei precari.

“Ma è impossibile promuovere responsabilità sociale e combattere la povertà senza considerare il nocciolo del problema, se non si affronta la grave crescita della disuguaglianza, è impossibile fare quello di cui c’è bisogno, cioè trovare nuove forme di partecipazione” ha detto Standing, che è docente di Sicurezza Economica all’Università di Bath e che con il Basic Income Earth Network spinge perchè si arrivi a forme di reddito garantito nel mondo di oggi.

Al Forum stanno partecipando sia amministratori regionali come Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli, Antonio Bassolino presidente della Campania, Giulio Riccio, assessore alle Politiche Sociali del Comune, che rappresentanti europei come i vicepresidenti del Parlamento Europeo Gianni Pittella e della Commissione Europea Antonio Tajani. Oggi, nel corso dell’incontro svoltosi al Maschio Angioino, è arrivata per agenzia la notizia che Tajani è diventato Commissario Ue all’Industria.

E’ intevenuto anche Ludo Horemans, Presidente dell’European Anti Poverty Network, mentre nel seguito della giornata si sono svolti dei dibattiti separati, quattro tavoli dedicati rispettivamente all’Immigrazione e Integrazione, all’Agenda Sociale Europea 2010-2020, a Cittadinanza, diritti sociali ed Inclusione ed a Povertà e Globalizzazione.

Sui temi specifici del dibattito, centrale oggi in Europa, troverete nei prossimi giorni e nelle prossime settimane approfondimenti, a fianco al proseguimento degli altri due temi che nel quadro europeo il sito sta proponendo (rapporti tra qualità della democrazia e partecipazione femminile ;  prospettive dell’ Artico ed impegno dei paesi dell’area nord).

Nell’evento europeo che si sta svolgendo a Napoli oggi e domani stanno emergendo infatti spunti interessanti anche riguardo alle opportunità di iniziativa sociale e riformista offerte dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona.

Aldo Ciummo