Gli investigatori hanno escluso che l’attacco di ieri pomeriggio sia collegato ai fatti che hanno scosso Göteborg a fine ottobre e che sono oggetto di indagini da parte delle forze di polizia. L’imam di Södermalm ha condannato l’atto.
L’Europa di nuovo sotto attacco, questa volta in Svezia, uno dei veri modelli di integrazione e di accoglienza, dove anche le nicchie di xenophobia si sono affacciate solo sporadicamente nelle istituzioni rappresentative e non hanno mai avuto nè hanno tuttora modo di procedere nell’attività pubblica se non normalizzandosi. Il kamikaze che ieri si è fatto esplodere a Stoccolma ha causato molti meno danni di quanto avrebbe potuto ma la città ed il paese sono molto scossi.
Ieri intorno alle cinque del pomeriggio due esplosioni non lontane l’una dall’altra hanno ferito due persone e ne hanno uccisa un’altra, l’attentatore. Una automobile dentro la quale erano stati lasciati contenitori di petrolio è esplosa ferendo due passanti e duecento metri più avanti una persona ha visto esplodere un ordigno all’altezza dell’addome di un uomo (il testimone oculare lo ha riferito al giornale svedese Dagens Nyheter). Le indagini sono agli inizi è non è stato ancora confermato ufficialmente che questi fosse anche il proprietario dell’auto.
I portavoce della Säpo (lo Swedish Security Service) in una conferenza stampa svoltasi questa mattina a Stoccolma hanno affermato che non esistono connessioni con l’allarme bomba a Göteborg alla fine di ottobre che ha portato a molti controlli di polizia nella seconda città della Svezia. La polizia svedese sta anche lavorando per accertare se vi siano rischi di reiterazione di eventi gravi come quello avvenuto ieri ed ampiamente riportato dai media internazionali.
Il procuratore capo Tomas Linstrand porterà avanti le indagini. Anders Thornberg, capo del Dipartimento di Sicurezza della Sapo, ha confermato ai media svedesi che quella che si sta aprendo è una indagine che ricade nelle attività di contrasto al terrorismo nella legge svedese.
Poco prima delle esplosioni, la Säpo, servizio svedese di sicurezza e l’agenzia di notizie Tidningarnas Telegrambyra (Newspapers Telegram Bureau, una grande agenzia di stampa svedese) hanno ricevuto una email che citava il vignettista svedese Lars Vilks, autore di un controverso ritratto del profeta dei musulmani e che faceva riferimento alla presenza militare svedese in Afghanistan. Il messaggio contiene un file audio con minacce terroristiche ed è anche questo al centro di indagini per verificarne la connessione ai fatti di Stoccolma.
Sheik Hassan Mussa, imam della Moschea di Södermalm, ha condannato ogni forma di violenza o terrore contro persone innocenti qualsiasi sia il pretesto, indirizzando testualmente questa dichiarazione all’agenzia svedese di notizie TT ed ha aggiunto che la sicurezza e la stabilità della Svezia rappresentano un dovere sociale e religioso. La portavoce del Primo Ministro Fredrik Reinfeldt, Roberta Ahlenius ha fatto sapere nella prima mattinata di oggi che Reinfeldt non ha in programma una dichiarazione al momento.
Aldo Ciummo
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