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Finlandia, istituzioni e cultura

In occasione della sua visita in Italia il premier finlandese, Jyrki Katainen, è intervenuto sulle prospettive della UE, mentre precedentemente si era svolto un interessante convegno sull’opera di Peter Forsskål

Il Primo Ministro finlandese Jyrki Katainen è intervenuto, lunedì  14 ottobre,  presso l’Istituto Affari Internazionali (Iai) a Roma, sul tema della costruzione dell’Europa: il convegno “How to build a Fair and Thriving Europe” (“Come costruire una Europa equa e fiorente”) è stato aperto da Ferdinando Nello Feroci, presidente dell’Istituto.  Argomento della giornata è stata la costruzione europea nel contesto della crisi economica.

Nella popolazione e tra i paesi che fanno parte della UE cresce il senso di mancanza di equità, che non favorisce il proseguimento del percorso di integrazione comunitaria. Il Premier Jyrki Katainen ha affermato la necessità di rendere l’Unione Europea economicamente solida attraverso una maggiore equità sociale.

Oltre all’intervento a Piazza Montecitorio , nelle ultime settimane si sono svolte altre iniziative, l’11 ottobre infatti l’Istituto di Finlandia a Roma ha ospitato un convegno su Peter Forsskål, studioso di filosofia e scienze vissuto nel diciottesimo secolo: ne ha parlato Tuomas Heikkilä, direttore dell’Istituto.

E’ stata presentata da Elisa Bianco (dell’Università dell’Insubria in Como) la traduzione italiana di “Tankar om borgerliga friheten” (“Thoughts on Civil Liberty”) di Forsskål,  che, scritto in svedese, è stato uno dei contributi più importanti in Europa sul tema dei diritti civili.

Aldo Ciummo

UE, la Commissione per le Libertà Civili si riunisce lunedì

Una riunione straordinaria della Commissione per le Libertà Civili si terrà il 10 luglio, oltre a quelle previste lunedì 8 e martedì 9. Al centro ancora il datagate

La Commissione per le Libertà Civili del Parlamento Europeo si riunirà per affrontare il tema dell’inchiesta sul programma di sorveglianza della NSA (National Security Agency) statunitense e sui programmi di monitoraggio implementati da diversi stati componenti della Unione Europea.

Si discuterà quindi degli effetti delle attività emerse recentemente sull’esercizio dei diritti fondamentali dei cittadini europei e sulla cooperazione UE-USA in materia di Giustizia ed Affari Interni. Mercoledì si terrà una riunione straordinaria su procedure di lavoro e metodi da applicare nello svolgimento dell’inchiesta, decisa attraverso una votazione ieri dall’Europarlamento.

Sarà esaminato lo stato attuale della riforma sulla protezione dei dati, già al centro di discussioni di cui si è parlato anche su queste pagine web in occasione dei dibattiti sul tema che si sono svolti a Bruxelles a maggio e di cui sono relatori gli europarlamentari Jan Philipp Albrecht (The Greens/EFA, Germania) e Dimitrios Droutsas (Socialisti & Democratici, Grecia) i quali interverranno a questo proposito martedì prossimo.

Rispetto ai diritti fondamentali, lunedì 8 luglio si parlerà del Rapporto Annuale del 2012 sulla situazione dei Diritti Fondamentali nella UE, parteciperanno Morten Kjaerum, direttore della Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali, e Maja Sakslin, componente del consiglio direttivo che si occupa del rapporto.

Aldo Ciummo

Lavori in corso per l’allargamento UE

Molte le questioni che sono ancora sul tavolo mentre il primo luglio la Croazia sarà nell’Unione Europea

In vista dell’imminente ingresso della Croazia nella UE sono stati firmati accordi tra Zagabria e Sarajevo: la Bosnia, data la complessità della sua situazione, è al centro di molte delle criticità legate all’ingresso nella Unione Europea da parte della Croazia, ragion per cui i problemi derivanti dalla vicinanza dei due paesi sono da tempo sotto esame Ue, in materia di immigrazione come di economia.

Il Commissario all’Allargamento dell’Unione Europea, Stefan Fule, ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto dai due paesi il 20 giugno. Ieri è stata invece Catherine Ashton, Alto Rappresentante per la Politica Estera della UE, a sottolineare un altro capitolo nel quale si registrano avanzamenti, ossia il confronto tra Serbia e Kosovo (incessante dall’accordo del 19 aprile in poi).

Ormai le due entità statali cooperano costantemente nonostante le tensioni che non hanno mai cessato di ostacolare una piena collaborazione nella zona. Ad ottobre si svolgeranno nella ex provincia serba consultazioni locali la cui riuscita significherà molto nel riconoscimento di una completa normalizzazione della regione balcanica.

Aldo Ciummo

All’Accademia di Danimarca il convegno “Humanities in Business and Society”

Istituto Nederlandese e Accademia di Danimarca organizzano il seminario che si svolge il 23 e 24 maggio

Spunto dell’incontro la vicenda storica di Roma, con il suo intreccio di economia, società e cultura e le sue somiglianze con l’attuale esigenza di affrontare i problemi economici e dello sviluppo interdisciplinarmente.

All’incontro partecipano quindi storici, archeologi, economisti ed imprenditori. Obiettivo della iniziativa è approfondire il ruolo delle scienze umane nell’iniziativa imprenditoriale e nella collaborazione delle diverse discipline di ricerca nella promozione dello sviluppo.

Il seminario è stato organizzato da Gert-Jan Burgers, direttore dell’Istituto Nederlandese di Roma (KNIR) e da Gitte Lønstrup dal Santo, assistant director all’Accademia di Danimarca.

Aldo Ciummo

UE, si apre la presidenza irlandese

Il 2013 comincia con impegni difficili, il leader laburista e Ministro degli Esteri irlandese Eamon Gilmore le ha interpretate attraverso una prospettiva europeistaEamon Gilmore, Vice Primo Ministro (Tànaiste) e Ministro degli Esteri e del Commercio della Repubblica dell’Eire ha voluto fare, al termine del 2012, un significativo intervento a sostegno dell’Europa. L’irlanda (entrata a far parte della UE nel 1973 assieme a Regno Unito e Danimarca) rappresenta una delle nazioni più europeiste, favorevoli all’integrazione ed accoglienti nell’inserimento dei nuovi cittadini e la sua economia, in seguito alla crisi abbattutasi sulla Ue, si sta riprendendo in maniera dinamica, in particolare nella crescita della produzione.

Gilmore, che fa parte del Labour Party (al governo assieme al Fine Gael guidato dal Primo Ministro Enda Kenny) ha sottolineato, in un intervento sull’Irish Times l’importanza che l’Unione Europea ha dimostrato in favore dello sviluppo socioeconomico degli stati componenti, soffermandosi in particolare sugli effetti positivi che l’appartenenza alla comunità economica e politica ha suscitato in Irlanda. Il laburista ha ricordato come ora, nel quarantesimo anniversario dell’ingresso della repubblica nella Ue, l’Irlanda si ritrovi cambiata in meglio rispetto al 1973, che è stato l’inizio del percorso che oggi la vede di nuovo nel ruolo della presidenza semestrale. Quattro decenni fa l’Eire era economicamente frenata dall’isolamento commerciale.

La Politica Agricola Comune è stata al centro dell’intervento di Gilmore, sebbene il Labour Party non abbia mai avuto la sua base nella popolazione impegnata nell’agricoltura, invece storicamente sostenitrice del Fianna Fàil (Centrodestra) ed in parte del Fine Gael (Centro). La Politica Agricola Comune (PAC) ha determinato uno sviluppo economico del settore agricolo e quindi l’elevamento delle condizioni di vita degli abitanti delle campagne, in decenni in cui agricoltura e allevamento, tuttora voci importanti nella produzione, erano centrali. Ifondi strutturali europei sono stati motori della crescita infrastrutturale, che ha reso possibile negli anni novanta l’afflusso di investimenti esteri e la conclusione definitiva dell’emigrazione.

Progressivamente, l’Irlanda si è orientata all’interno del contesto europeo e come lo stesso Gilmore ha voluto rimarcare il prodotto interno lordo pro capite, che ancora all’inizio degli anni novanta era di quasi un terzo minore rispetto alla media europea, è oggi al di sopra di questa, sia pure in presenza di problemi che non si possono negare. L’intervento di unMinistro di primo piano dell’esecutivo irlandese è un segnale evidente della prospettiva che la repubblica assume in occasione della sua presidenza, in forza di una tradizione impregnata di europeismo, prospettiva tracciata su coordinate che sono consapevolezza dei problemi e delle opportunità comuni e attenzione alle difficoltà sociali e politiche che la UE sta vivendo.

Un altro capitolo molto importante sul quale Gilmore si è soffermato nel suo intervento è stato l’urgenza, in una economia globale fortemente interrelata come quella attuale, di approntare accordi di cooperazione rafforzata tra Unione Europea e partner strategici come Australia, Stati Uniti, Canada, compito nel quale componenti della comunità come Irlanda e UK possono fornire indicazioni preziose, dato che nelle scommesse che attendono i protagonisti della geopolitica in un contesto internazionale in rapido mutamento sarà sempre più vitale l’accelerazione della collaborazione all’interno dell’Occidente e delle realtà istituzionali che storicamente condividono le prospettive dell’Unione Europea e degli Stati Uniti.

Aldo Ciummo

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Regole più semplici nel mercato UE

L’Europarlamento prima della pausa festiva ha approvato norme riguardanti i brevetti al fine di semplificare l’intreccio di diverse regole nazionali

Un brevetto unitario, valido per tutto il mercato della UE, è la soluzione alla quale dopo tre decenni di discussioni sono approdati gli europarlamentari alla fine del 2012. Il taglio dei costi di questa opzione (fino all’ottanta per cento delle spese previste) renderebbe infatti la vita più semplice agli innovatori, offrendo un vantaggio competitivo all’Europa nel contesto internazionale.

Il nuovo sistema è stato studiato soprattutto per andare incontro ai bisogni delle piccole e medie imprese. L’Italia e la Spagna non parteciperanno ancora a queste nuove regole. Le norme introdotte riguardano principalmente brevetto unitario, regime linguistico, tribunali. Il principio alla base è che la proprietà intellettuale non debba più fermarsi ai confini nazionali.

Relatore per il regolamento del brevetto unitario è stato Bernhard Rapkay (Socialisti e Democratici, Germania), che ha affermato che il voto di dicembre è stato una buona notizia per l’economia dell’Unione Europea. Anche l’italiano Raffaele Baldassarre (Partito Popolare Europeo) ha criticato il precedente sistema di brevetti, ancora in vigore in Italia, come una tassa sull’innovazione.

Il Parlamento Europeo ha aggiunto compensazioni per le traduzioni e una maggiore protezione giuridica. Favorevole al cambiamento è stato anche il Presidente della Commissione Affari Giuridici, Klaus-Heiner Lehne, relatore sull’accordo internazionale in materia, che ha sottolineato le perplessità internazionali verso il ritardo europeo dell’adeguamento delle norme alla realtà attuale del mercato comune.

Nei venticinque stati che partecipano al brevetto comune (di cui non faranno parte al momento Italia e Spagna) i costi per le aziende risulteranno ridotti, quando il sistema sarà interamente funzionante ciò significherà che pratiche che oggi costano ad una azienda che innova ben trentaseimila euro ne costeranno meno di cinquemila complessivamente, stando alle stime della Commissione Europea.

Le spese di traduzione necessarie saranno totalmente rimborsate alle piccole e medie imprese, organizzazioni no profit, università, organizzazioni pubbliche. Le nuove norme si compongono di diversi capitoli, l’accordo internazionale che determina l’esistenza del tribunale unico per i brevetti entrerà in vigore il primo gennaio 2014, previa ratifica da parte di Francia, Germania, Regno Unito ed altri dieci paesi. La Spagna e L’Italia potranno decidere di partecipare a loro volta al nuovo sistema di protezione del diritto d’autore.

Aldo Ciummo

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L’austerità a senso unico aggredisce gli studenti

Gli esecutivi di destra tecnica attaccano l’istruzione, togliendo risorse al futuro per affidarle alla deregolamentazione e danneggiando il paese

Autunno dopo autunno si ripetono scene che vedono studenti di liceo e di università trattati con metodi polizieschi nelle piazze italiane, col solito strascico di richiesta di leggi securitarie da parte della consueta fascia di destra dello schieramento di grande coalizione tecnica. Ci sarà pure un motivo se in fatto di ricerca e sviluppo e in materia di energie alternative l’Italia arranca, dietro ad un numero consistente di stati più avanzati, che in tempo di crisi hanno ritenuto di rafforzare (e non di dissestare) l’istruzione ed hanno avuto tanta ragione che oggi trainano da soli tutta la UE.
Ma è un pò in tutta Europa che le destre conservatrici e coalizioni tecniche relegano studenti, professionisti, disoccupati e precari al ruolo di destinatari di campagne elettorali sempre meno convincenti,  tagliando contemporaneamente risorse all’istruzione, all’università, alla cultura, alla ricerca e soprattutto alle opportunità per la parte della popolazione che non è bocconiana di nascita (e a tutti quelli che probabilmente non frequenteranno le facoltà private, religiose, aziendali, specie in tempi di recessione).
E’ incerto se i maturandi, guardando alla situazione dei fratelli maggiori laureati, trovino il fegato di iscriversi alle università che a causa delle destre populiste e tecniche non assegneranno più borse di studio, ma presenteranno invece un salato conto in termini di tasse, il tutto sempre sovrastato dalla continua proposta della destra montiana, avvallata da quella berlusconiana, di abolire il valore legale del titolo di studio per favorire direttamente i dottori delle università cosidette prestigiose (cioè supportate dai privati, a pagamento e riservate ad una piccola parte della società italiana).
Non si vede proprio come si fa a non essere solidali con gli studenti di liceo e di università, lasciati soli dalla carente politica italiana a scontrarsi con una deprivazione di futuro (costituito dai mezzi culturali per competere nella società) tanto più grave perchè avviene in un paese come l’Italia, già fortemente arretrato in tema di istruzione e ricerca, come registra qualsiasi statistica da anni.
Un altro motivo per il quale gli studenti che coraggiosamente reagiscono (con una scarsissima attenzione della politica) meritano solidarietà è che mentre loro vengono trattati come sovversivi dai governi dell’austerità a senso unico (che protegge i più facoltosi e ripudia le patrimoniali), l’Italia si impoverisce con loro della risorsa più preziosa, l’istruzione, che non è solo il mezzo al quale secondo la Costituzione italiana avrebbero diritto per sviluppare il proprio futuro, ma è anche il valore aggiunto con il quale i paesi civili in quasi tutto il mondo occidentale stanno contrastando la crisi economica e ne stanno uscendo.
Danneggiare istruzione, sanità, ricerca, solidarietà, per proteggere invece prepotenze e feste di quella parte di Italia che promette venti miliardi di investimenti (e poi ne impiega uno contestualmente ad una campagna di smantellamento dei diritti dei lavoratori) non è solo un attacco premeditato da parte degli autori della crisi economica agli studenti di liceo e di università giustamente preoccupati per la desertificazione del loro futuro (programmata dalla destra tecnica e dalla destra populista con importanti appoggi confessionali ed ex-democratici) ma è anche una scelta in grado di compromettere gravemente la crescita dell’Italia, già arretrata a causa del numero esiguo dei laureati e della aperta ostilità del sistema paese a questi ultimi, segno distintivo negativo nei confronti di molti paesi vicini (e non) più sviluppati e sicuramente più proiettati verso il futuro. Poche forze politiche come Prc, IdV, Sel, Fiom esprimono la propria solidarietà a questa parte importante della società rappresentata dagli studenti.
Aldo Ciummo

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Rafforzare la politica estera europea priorità per Strasburgo

L’azione esterna della Unione Europea fatica nel raggiungere i suoi obiettivi in maniera coerente, efficace e al passo con i problemi globali

Oggi gli eurodeputati hanno votato la relazione annuale sulla politica estera e di sicurezza comune (PESC), chiedendo un rafforzamento della politica estera europea. Il Trattato di Lisbona infatti ha dato slancio istituzionale a questo settore dell’azione europea nel mondo, ma la crisi finanziaria fa sentire i suoi effetti, mentre c’è maggiore bisogno di rendere presente l’Europa in tutte le regioni geopolitiche rilevanti.

Il messaggio inviato dall’assemblea a Catherine Ashton è che va potenziata innanzitutto la legittimazione democratica degli strumenti di politica estera europea, ha affermato il Presidente della Commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo, Elmar Brok (PPE).

L’Unione Europea ha la necessità di adoperare tutti i mezzi diplomatici, economici, di sviluppo e di deterrenza indispensabili per affrontare gli impegni e anche i problemi globali, così come di potersi muovere in base ad un calendario non solo di breve periodo. La priorità è nell’allargamento della UE, che ha sostenuto i progressi economici e di partecipazione nei paesi dell’Est e del Mediterraneo.

Ma i valori occidentali di economia sociale di mercato, di pari opportunità, di uguaglianza e di stato di diritto vanno promossi ovviamente anche al di fuori dell’area che rientra nell’Unione Europea e negli Stati Uniti, mentre le aree geopolitiche che ricevono sostegno e collaborazione dall’Occidente e dall’Unione Europea vanno spinti a partecipare alla realizzazione dei princìpi che hanno favorito lo sviluppo sociale della UE e degli Usa. La risoluzione è stata approvata con 511 voti a favore, 73 contrari e 78 astensioni.

 Aldo Ciummo

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