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Arti figurative e musica all’Istituto Austriaco di Cultura

Il 29 aprile, presso il Forum Austriaco di Cultura in Viale Bruno Buozzi a Roma, è stata inaugurata la mostra “Dodecafonia dei Colori”, che resterà aperta dal 30 aprile al 3 giugno.

Le opere di Clarisse Praun-Maylunas risultano costantemente legate alla musica, richiamata anche dal titolo dell’esposizione: Zwölftonfarben – Dodecafonia dei Colori. Il vernissage è stato pensato come evento multidimensionale, composto di suoni e colori. Sarà possibile visitare la retrospettiva, al Forum Austriaco di Cultura, fino al 3 giugno.

La selezione di costumi e bozzetti è frutto di una scelta personale di Clarisse Praun-Maylunas: fra le opere cui è più legata ci sono “Giselle” di Adolphe Adam (Staatsballet Wien) e “Die Vögel” di Gert Jonke (Stadttheater Klagenfurt). Diverse sfaccettature della produzione artistica spaziano dalla danza al costume, sintetizzandoli in un’espressività suggestiva e sempre ispirata dalla musica.

Clarisse Maylunas-Praun ha studiato archeologia e danza a Vienna e Parigi e scenografia all’Accademia di Belle Arti di Vienna e nel corso dell’attività come scenografa e costumista per teatro, opera e musical ha collaborato con Karl Welunschek. Insegna all’Università di Musica di Vienna.

Nell’ultima opera inedita dell’artista, presentata al Forum Austriaco di Cultura per la prima volta, la musica diventa parte integrante dell’esperienza estetica. I colori dei costumi dell’autrice sono sottolineati dalle note di Alice Michahelles. Anche Otto M. Zykan è tra i musicisti che hanno composto appositamente per la produzione artistica di Praun-Maylunas. Il programma musicale dell’inaugurazione è stato offerto da Otto Zykan, Theresia Von Paradies, Marianne Auenbrugger, Alice Michahelles.

Aldo Ciummo

 

 

 

Si avvicina l’Oslo World Music Festival

Prenderà il via il 30 ottobre l’Oslo World Music Festival, che andrà avanti fino al 4 novembre coinvolgendo più di duecento artisti di tutto il mondo

Il 30 ottobre prenderà il via l’Oslo World Music Festival, che andrà avanti fino al 4 novembre e coinvolgerà più di 200 artisti provenienti da tutte le parti del mondo. Oslo è una meta nota per eventi internazionali, oltre che per le competizioni sportive. Tra gli appuntamenti musicali, spicca anche  l’Oyafestivalen, festival rock, ma non bisogna dimenticare  l’Oslo Jazz Festival e l’Oslo chamber music festival.

Per chi è sportivo poi Oslo offre una gamma di attività ancora più ricca, dalla navigazione al nuoto, dalla pesca alle gite in barca, per non parlare delle vicine colline e montagne. Tra gli eventi sportivi c’è l’Holmenkollen Ski Festival, il Bislett Games, l’Holmenkollen Relay Race. Ciclismo e sci hanno grande spazio, ma se si cerca solo di passare piacevolmente il tempo, c’è il Tusenfrid, noto parco dei divertimenti.

Riguardo le specialità che i turisti possono assaggiare, dal salmone al merluzzo e dalle aringhe ai frutti di mare, oltre ai ristoranti ci sono i caffè che li servono con i caratteristici panini in una grande varietà di ricette, ma non manca la carne, inclusa la renna. Zone apprezzate per gustare questi prodotti sono Karl Johan Gate, Aker Brigge, Majorstua e Grunerlokka.

Il piacere maggiore comunque resta passare da un paesaggio all’altro nell’area (250 kmq) dell’Oslofjord, zona di parchi e foreste con 343 laghi dove il clima, nonostante la collocazione a nord della capitale norvegese, è mitigato dalla corrente del Golfo del Messico e protetto dalle montagne, col risultato che il maggior numero di giornate soleggiate nel nordeuropa si verifica qui, tra la primavera e l’autunno.

Riguardo l’evento che sta attirando maggiore attenzione in questo momento, cioè l’Oslo World Music Festival, è già confermata la partecipazione tra gli altri di Ana Moura (Portogallo), Andreas Ljones (Norvegia), Angham Al-Rafidain Ensemble (Iraq), Lutan Fyah (Giamaica), Karima Nayt (Algeria), Kronos Quartet (Stati Uniti). Gli spettacoli si svolgeranno in diverse aree della città.

Aldo Ciummo

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Il cinema nordico a Roma

La rassegna ospiterà da giovedì 3 maggio al 6 maggio la prima edizione del Nordic Film Fest, con opere di registi danesi, finlandesi, norvegesi e svedesi

 

Arriva a Roma il “Nordic Film Fest”, nato per promuovere la cinematografia e la cultura di Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia in Italia. L’evento avrà inizio il 3 maggio, giovedì, alla Casa del Cinema, che ospiterà l’iniziativa, curata dalle quattro ambasciate nordiche in Italia, fino al 6 maggio. Nella giornata di inaugurazione verrà firmato un protocollo di intesa tra il Comune di Roma ed i quattro ambasciatori di Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia.

Tra gli ospiti presenti a Roma in occasione di questa iniziativa nata per promuovere la cultura nordica attraverso il cinema, ci saranno Pernilla August, attrice e regista svedese (“Fanny e Alexander” di Ingmar Bergman), che ha diretto il film “Beyond”, vincendo la settimana della critica a Venezia nel 2010. Il 3 maggio Pernilla August introdurrà il film di aperturam “Miss Kicki” di Hakon Liu.

Nella serata di chiusura, il 6 maggio, la regista Lisa Ohlin introdurrà poi il film “Simon and the Oaks”, tratto dal romanzo di Marianne Frediksson, mentre il 5 maggio è previsto l’intervento del regista norvegese Nils Gaup, che presenterà il suo film “The Kautokeino Rebellion”, nel quale recita lo svedese Mikael Persbrandt come attore protagonista. Il 4 maggio è la volta della regista finlandese Zaida Bergroth.

Un momento importante della rassegna sarà l’omaggio a Erland Josephson, attore-simbolo del cinema di Ingmar Bergman. Lo svedese Erland Josephson è scomparso recentemente e viene ricordato per aver interpretato opere cinematografiche significative, come “Scene da un matrimonio” ed essere stato protagonista anche di film e serie televisive note in Italia come “Al di là del bene e del male” di Liliana Cavani. La rassegna cinematografica “Nordic Film Fest” è realizzata dalle ambasciate di Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia in collaborazione con i Film Institute dei rispettivi paesi, dall’Istituto Svedese, da Visit Sweden, ed è sostenuta e patrocinata dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma.

Aldo Ciummo

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Successo della Norvegia al salone del mobile

Le imprese norvegesi del settore hanno presentato le loro idee alla presenza dell’Ambasciatore Bjorn T.Grydeland ed al sottosegretario all’Industria ed al Commercio, Rikke Linde
Il 19 aprile, in mattinata, è stato presentato l’esordio norvegese al Salone del Mobile di Milano. Tra le aziende espositrici HÅG, caratterizzata non solo dal design innovativo, ma anche dalla sostenibilità attraverso l’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale; Vàrier, specializzata nell’ergonomia per la quale ha vinto il “Design Excellence” in Norvegia; LK Hjelle, nota per la cura nella ricerca dei materiali; Røros Tweed, che realizza tessuti di lana per arredamento riproponendo classici della tradizione norvegese ed avvicinandoli agli stili moderni; Stordal, che ha ottenuto riconoscimenti come il Design Excellence in Norvegia ed il Design Award al Meuble Paris; Fjord Fiesta, che partendo da Molde, tra i fiordi, ha portato nel mondo le sue proposte in fatto di prodotti di legno.
Rikke Linde, la quale è sottosegretario al Ministero dell’Industria e del Commercio, ha espresso il suo apprezzamento per la riuscita dell’evento norvegese nel Salone del Mobile che si è tenuto a Milano dal 17 al 22 aprile (lo stand era identificato dal marchio InsideNorway.no), affermando che l’iniziativa si rivelerà molto utile per promuovere ulteriormente un settore che sta già ottenendo risultati notevoli nel nel mondo e in particolare in Italia: “Le aziende che hanno partecipato rappresentano davvero la varietà e la qualità delle idee norvegesi nell’industria del mobile, penso che la loro presenza in questo importante evento darà nuovo slancio alla vitalità del settore in Italia e spero che le imprese norvegesi rappresentate diventeranno ancora di più nelle prossime edizioni”.
L’iniziativa è stata patrocinata dal Consiglio del Mobile Norvegese (Norsk Industri), dalla reale Ambasciata di Norvegia in Italia ed ha avuto il supporto di Innovasjon Norge (Innovation Norway), agenzia governativa per lo sviluppo del commercio estero che ha sede a Milano e che da anni si impegna molto ed in Italia per rafforzare il rapporto tra l’economia e la cultura dei due paesi.
Il 19 aprile era presente l’ambasciatore di Norvegia in Italia, Bjorn T.Grydeland, che assieme a Rikke Lind ed agli altri rappresentanti delle organizzazioni norvegesi intervenuti ha visitato anche l’esposizione dei giovani designer e progettisti (ne parla molto il sito di NorwegianWay, impegnato da tempo nella diffusione della cultura norvegese in Italia) al Salone Satellite, dove hanno proposto le loro idee Caroline Olsson, Sara Gressberg, Anneli Hoel Fjaerli (che hanno fondato la Fog Studio), Angell, Wyller, Aarseth, Runa Klock, Martin Solem.
Aldo Ciummo

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Immagini al tempo della crisi

Il 12 aprile si inaugura al cinema Quattro Fontane una mostra di fotografie aventi come tema il problema della disoccupazione, partecipa l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata

L’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata (ISFCI) di Roma (San Lorenzo) partecipa al progetto fotografico sul tema della disoccupazione che a partire dal 12 aprile si concretizzerà in una esposizione al cinema Quattro Fontane.

La scuola si è distinta in questi ultimi anni per l’attenzione ai mezzi di comunicazione visiva emergenti come il final cut, oggetto di un corso apposito quest’anno. In occasione della proiezione del film “Il posto dell’anima”, alla presenza degli autori, verrà inaugurata anche questa mostra, il cui obiettivo è invitare alla riflessione sulla attuale situazione sociale italiana.

L’evento si inserisce tra le altre interessanti iniziative promosse dall’Istituto, ad esempio gli incontri che si stanno svolgendo in questo periodo con il fotografo Tano D’Amico, autore di inchieste sociali. Il lavoro per quanto riguarda la partecipazione dell’ISFCI al progetto è coordinato da Carla Rak sotto la supervisione di Dario Coletti e si sta articolando attraverso una serie di incontri.

L’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata è stato fondato a Roma nel 1985. Rinnovato all’interno dell’ex palazzo Cerere, l’ISFCI è un punto di riferimento nella formazione di fotografi qualificati in Italia. Un altro appuntamento che ha trovato posto nel corso del 2012 tra le proposte dell’Istituto è stata la presentazione del libro fotografico “Okeanos e Hades” di Dario Coletti nello scorso gennaio.

Aldo Ciummo

 

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Displacement e percezione nella mostra di Adlandsvik a Roma

Alla galleria 1/9 unosunove di arte contemporanea l’esposizione “So near the Garden but Still Miles Away” presenta l’opera dell’artista norvegese Stian Adlandsvik

Il concetto di displacement, letteralmente spostamento, qui inteso come smarrimento della percezione, è al centro della mostra che si è aperta il 29 febbraio e che resterà visitabile fino al 14 aprile. In linguistica, chiariscono gli organizzatori, lo spostamento significa una capacità di comunicare concetti non immediatamente evidenti.

Ad interpretare con le loro opere l’estraniamento come spostamento di segni e significati al di fuori del loro ambito originario sono stati chiamati Stian Adlandsvik, Keren Benbenisty, Jacqueline Doyen, Sarah Ortmeyer, Giuseppe Pietroniro.

La scelta dell’argomento è stata dovuta alla condizione sociopolitica ed economica del mondo attuale, che spiazza le visioni considerate acquisite. Partecipazione, confronto e conflitto, curiosità, ironia, sono le chiavi di lettura citate nel progetto espositivo.

Le opere che vengono esposte sono state realizzate appositamente per la mostra e in relazione ai concetti sui quali l’esposizione ha voluto concentrarsi. Il pubblico viene chiamato ad interpretare, nell’assenza di punti di riferimento che sembra caratterizzare la realtà attuale e nella ricerca di modi di percezione adatti a rappresentarla.

Stian Adlandsvik, norvegese, lavora tra Oslo e Berlino, Karen Benbenisty, israeliana, tra Parigi e New York, mentre Jacqueline Doyen, francese, in Germania tra Berlino e Braunschweig. Sara Ortmeyer, tedesca, vive e lavora a Frankfurt am Main mentre Giuseppe Pietroniro, nato in Canada, lavora a Roma.

Aldo Ciummo

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Il fumetto tedesco a Terni

Il Goethe Institut promuove una interessante iniziativa culturale, che mette a confronto diverse generazioni di fumettisti, in un contesto che sta diventando centrale nel settore

A partire da marzo, a Terni, si svolgerà una mostra sul fumetto tedesco, che a partire dalla riunificazione della Germania sta conoscendo un periodo di sperimentazione, arrivando a rappresentare una delle scene più interessanti nel settore, dopo decenni in cui si è parlato soprattutto di altri paesi a proposito di questa forma di espressione. Ne ha dato notizia il Goethe Institut di Roma sul proprio sito. Molti degli artisti che stanno fornendo nuovi spunto sono originari della ex Repubblica Democratica Tedesca.

“Il fumetto tedesco è tornato” è il titolo scelto da Andreas Platthaus per il saggio introduttivo. La mostra si svolgerà dal martedì alla domenica (lunedì chiuso), dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00. Tra i nomi presenti nell’esposizione ci sono Anke Feuchtenberger, Henning Wagenbreth e Martin Tom Dieck, provenienti dall’avanguardia tedesca del fumetto e docenti di illustrazione.

La mostra itinerante ideata dal Goethe Institut assieme a Matthias Schneider riguarda due generazioni di fumettisti, l’avanguardia menzionata poco prima che ha consolidato la tradizione indipendente in questo settore e la più recente generazione di autori di fumetti.

All’inaugurazione dell’esposizione (l’8 marzo 2012), interverranno il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, l’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania con il primo segretario Dirk Lolke, l’assessore alla cultura del comune di Terni, Simone Guerra, e due autori di fumetti, Reinhard Kleist e Mawil. La conferenza stampa d’apertura, l’8 marzo, avrà luogo al Caos-Centro Arti Opificio Siri, viale Campofregoso 98, a Terni. L’esposizione continuerà fino al 9 aprile e comprenderà una apertura straordinaria il 10 aprile.

Aldo Ciummo

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Esposizione di arte danese a Roma

Officine Fotografiche , in via Libetta, ospita l’iniziativa promossa dal Circolo Scandinavo di Roma. L’esposizione continuerà fino al 24 febbraio

Le arti visive sono protagoniste alle Officine Fotografiche di Roma, in via Libetta 1. L’iniziativa è del Circolo Scandinavo di Via della Lungara. L’esposizione, che si inaugura venerdì 27 gennaio alle 18.30, andrà avanti dal lunedì al venerdì di ogni settimana dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, fino al 24 febbraio. La mostra si intitola “Obiettivi Obiettività” (“Objectives Objectivity”) ed è chiusa nel fine settimana. L’ingresso è libero. Gli artisti che presenteranno le loro opere sono KirsiMarja Metsahuone (Finlandia), Tero Puha (Finlandia), Mikkel Olaf Eskildsen  (Danimarca), David Morrow (Danimarca).

La selezione di opere audiovisive e fotografiche è curata da Mette Perregard, direttrice del Circolo Scandinavo di Roma. Tra i promotori dell’evento ci sono, oltre al circolo, il Ministero degli Affari Esteri ed Europei della Repubblica Francese, l’Istituto Pasteur, I Paesi Bassi, il Koninklijk Nederlands Institut Rome, The British School of Rome, l’istituto Svizzero.

Il Circolo Scandinavo di Roma è ormai una istituzione per i norvegesi, svedesi, finlandesi, danesi, islandesi residenti nella capitale e questo ormai da un secolo e mezzo, durante il quale le biblioteche danese (creata da Thorvaldsen e Hansen), svedese, norvegese hanno finito per unire le forze ed organizzare un centro di incontro e di discussione per gli artisti scandinavi che decidevano di risiedere a Roma per conoscere la cultura del paese ed elaborare le proprie idee.

Tuttora il circolo, che si trova a Trastevere, permette a diversi scultori, fotografi, artisti audiovisivi, scrittori e musicisti norvegesi, danesi, finlandesi, islandesi, svedesi, di soggiornare a Roma e confrontarsi con la cultura italiana. Richard Lydiker ha fatto molto nel corso degli ultimi anni per promuovere il ruolo dello Skandinavisk (questo è il nome del circolo scandinavo) in Italia e nel Nord Europa. Nella sede del Circolo, in via della Lungara, si sono svolte esposizioni, presentazioni di libri, concerti di musica classica.

Aldo Ciummo

 

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Ad Arhus rivive la “hygge” dei tempi andati

Botteghe del ferro e antichi oggetti di uso comune durante le feste hanno ritrovato il loro  posto nella “Gamle By”, la città vecchia di una città che oggi è  piena di vita universitaria

di   Aldo Ciummo

In Danimarca si chiama “hygge” una atmosfera intraducibile di  intimità e calore che inizia quando si avvicina il Natale. Le tradizioni tornano  a infondere una luce particolare nella vita quotidiana di alcune delle metropoli  più moderne del Nord Europa: con 300.000 abitanti, Arhus è la seconda città  della Danimarca, il centro urbano con l’età media più giovane nel paese (dovuta  anche alla presenza di 25 università e istituti) ma vanta una storia antica,  essendo stata fondata dai Vichinghi nell’ottavo secolo.
Nata come  porto in questa parte nordorientale della penisola dello Jutland, dopo la  Riforma religiosa nel 1536 Arhus ha visto la vita sociale riunirsi attorno alla  Cattedrale. Alla metà dell’ottocento, i traffici si sono concentrati al porto:  oggi il cuore pulsante sono le università e il centro urbano non dimentica il  suo ruolo storico in Danimarca e attira molti visitatori con iniziative che  valorizzano gli aspetti più antichi della vita danese.
Tra l’autunno e l’inverno  la suggestione delle abitudini natalizie raggranellatesi nei secoli riempie di  nuovo le bancarelle dell’antica cittadella del mercato. In  Danimarca la chiamano “Den Gamle By”, la città vecchia, una zona di Arhus dove  le strade si risvegliano in decine di mercatini diversi, tra edifici d’epoca che  è possibile visitare e ricostruzioni nelle quali si trovano gli oggetti  originali delle scene che si voglione rievocare.
La manifestazione natalizia è  composta da più di trenta iniziative grandi e piccole, in ogni stanza, i  visitatori entrano in un mondo che non c’è più: si incontra un intarsio di  differenti periodi, partendo dalle sedi dei ricchi mercanti di carne nel 1625,  passeggiando attraverso il diciannovesimo secolo e osservando le luci dei primi  alberi di Natale.
L’evento è nato proprio per permettere al  pubblico di sperimentare come i danesi hanno celebrato il Natale per secoli: si  va dai negozi storici agli alberi danesi tradizionali. C’è la storia vivente  della casa dei mercanti (1864) e quella dei negozi storici, che includono uno  spaccio di libri, una panetteria e il banco di un mercante, il venditore di  oggetti di ferro (giochi meccanici, locomotive). Le mele decorative nei primi  alberi festivi erano la più popolare delle decorazioni, in ricordo del primo  Natale della storia, perchè la tradizione voleva che tutte le piante dessero  frutti in anticipo sulla stagione.
La manifestazione ad Arhus è patrocinata  dalla Regina della Danimarca, Margrethe II, ed è una delle attrazioni  raccomandate dalla Guida Michelin, l’unica fuori Copenaghen. Nell’esposizione ci sono gnomi danesi, carretti della posta  tradizionali, una tavola di Natale del 1723 ricostruita con le suppellettili del  tempo. Attraverso il museo, i visitatori colgono uno scorcio di come il Natale è  stato festeggiato in Danimarca dal 1600 al 1974.
“Den Gamle By” (The Old Town),  è un insieme no-profit di musei all’aperto, prende il nome di “the National Open  Air Museum of Urban History and Culture in Denmark” ed è stato fondato infatti  nel 1909 come il primo museo di storia e cultura urbana all’aperto: oggi conta  75 case storiche in Danimarca, molte di queste si trovano ad Arhus e descrivono  i caratteri di una città danese come sarebbe apparsa nei giorni di Christian  Andersen, con strade, cortili, abitazioni e botteghe, di cui è possibile  visitare soggiorni, stanze, cucine.
Den Gamle By, è una serie di  suggestive scatole: ne apri una, e un altro affascinante panorama si apre,  lasciandotene scorgere un altro ancora come ti inoltri un pò: oltre ai manufatti di uso comune non vanno trascurati gli  edifici, come la residenza del mastro degli aromi, che risale al diciottesimo  secolo; la casa del sindaco che raccoglie la cultura locale dal 1600 al 1850; il  palazzo “del mercante”, in sè illustrazione dei negozi fin dal 1864; il Museo  dei Giocattoli (il più grande della Danimarca) e il negozio di radio e  televisori (modernariato recente) dove si trovano molti pezzi degli anni  settanta.
Un’area ricrea il panorama della città come  sarebbe apparsa nel 1927, con biciclette e marciapiedi, un museo cittadino ed un  centro dei telefoni. Un intero edificio viene  dedicato alla storia dei giochi dei bambini. I giocattoli più antichi risalgono  ai primi dell’ottocento e la rassegna arriva fino agli anni sessanta. La mostra, in tutta la parte antica della città, è andata avanti dal 19  novembre al 30 dicembre. Anche nel corso del nuovo anno la ricostruzione della città si ripropone con i suoi musei.
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