Si sono protratte per giorni le proteste nelle periferie della capitale, alla base delle tensioni nelle aree urbane ci sono problemi sociali inediti
A Stoccolma si sono registrati per giorni interi incidenti, in seguito alle proteste di strada scaturite dalla morte di un uomo che aveva aggredito agenti di polizia con un’arma da taglio. Le associazioni vicine agli immigrati hanno dichiarato che, oltre l’aspetto criminale degli scontri, occorre considerare il tema considerando nella prospettiva delle contraddizioni sociali che hanno causato tensioni simili anche altrove in Europa.
Il “Dagens Nyheter”, uno dei giornali più importanti in Svezia, ha riportato la dichiarazione di un portavoce della polizia, riferendo di una inchiesta avviata in merito all’accaduto. Le forze dell’ordine locali sono abituate al dialogo e gli incidenti hanno avuto conseguenze soprattutto a discapito di molti cittadini delle periferie, che hanno visto automobili e beni danneggiati da parte dei manifestanti, in alcune occasioni agenti sono stati aggrediti.
Parte degli osservatori ritiene che (anche in un paese all’avanguardia nella tutela delle minoranze e delle pari opportunità) occorrano ancora nuovi passi per assicurare l’integrazione della consistente parte della popolazione proveniente da altri paesi e continenti. Gli immigrati in Svezia possono contare su una serie di tutele e sugli stessi diritti di tutti i cittadini, ma la crisi economica europea sta colpendo anche stati che sulla base di una duratura solidità finanziaria hanno costruito nel tempo modelli di welfare.
Le cause delle proteste, trasmesse nei giorni scorsi dalle tv internazionali, sono prevalentemente sociali, in un paese che come il resto del mondo occidentale non è esente dalle crisi economiche, difatti, non si vedono grandi tensioni legate alla nazionalità, in uno stato che oggettivamente ha leggi ferree contro le discriminazioni e che secondo la maggior parte delle analisi internazionali ha sempre creato le migliori condizioni per l’integrazione dei nuovi cittadini, fatti sottolineati dal giornale “Svenska Dagbladet”.
Alcune organizzazioni giovanili hanno criticato le istituzioni, accusandole di avere a volte confuso l’intera comunità degli immigrati con gli autori degli atti che hanno disturbato la vita di Stoccolma per giorni. Le proteste hanno avuto inizio dalla morte di un uomo armato che la polizia ha colpito dopo che questi aveva brandito una grossa arma da taglio.Si può rilevare che nel Regno Unito un incidente simile, conclusosi con la morte di un pubblico ufficiale aggredito con un aggressione terroristica, non ha ovviamente lasciato le autorità esenti da critiche, che in quel caso si sono appuntate sull’epilogo dell’attacco e sulla scarsa protezione dei militari. Anche nella vicenda che ha dato inizio ai problemi qui menzionati, difficilmente un’aggressione con un arma avrebbe potuto avere un esito neutro. Un altro aspetto, riportato da commentatori di diversi paesi, è l’infiltrazione di organizzazioni malavitose, che utilizzando talvolta l’immigrazione come vettore, mette a dura prova il modello di integrazione, complessivamente efficiente.
Naturalmente, le azioni violente di una parte del tutto minoritaria dei nuovi cittadini non devono condurre in nessun modo ad una etichettatura negativa dell’immigrazione e gli sforzi di integrazione debbono continuare, a maggior ragione per evitare che si creino fenomeni di emarginazione che in tempi di crisi possono emergere anche nei paesi più avanzati. Il Primo Ministro svedese Fredrik Reinfeldt ha espresso l’intenzione di proseguire nella valutazione delle dinamiche sociali e nel dialogo con tutte le parti della società.
Aldo Ciummo
Filed under: Africa, Ambiente, America, Approfondimenti, Bruxelles, Danimarca, Economia, Europa, Finlandia, Immigrazione, In Italia, Inghilterra, Integrazione, Internazionale, Irlanda, Irlanda del Nord, Istruzione, Nord Europa, Norvegia, Politica, Politiche Comunitarie, Punto di vista, Scandinavia, Sinistra e Sindacati, Sociale, Società, Stati Uniti, Strasburgo, Svezia, Unione Europea, Usa | Tagged: aldo, Aldo Ciummo, barroso commissione europea, Bruxelles, Centrosinistra, centrosinistra vince in europa, ciummo, Commissione Europea, contrastare il populismo di destra, copenaghen, cultura europea, Danimarca, Economia Europea, EFTA, EU, europa, Europe, Finlandia, Fredrik Reinfeldt, grazie ai partigiani l'europa è libera, grazie ai partigiani l'italia è libera, Helsinki, Hermann Van Rompuy, i progressisti crescono in europa, il consiglio della unione europea, il movimento federalista europeo, il movimento federalista europeo a roma, il parlamento europeo di strasburgo, impegnarsi per difendere i diritti degli immigrati, Islanda, istituzioni della unione europea, l'unione europea e la valorizzazione delle regioni, la crisi economica e l'europa, la crisi economica e l'unione europea, la partecipazione politica in europa, lotta al fascismo nella ue, lotta al razzismo nella ue, manuel durao barroso, movimenti per i diritti civili, Nord dell'Europa, nord della unione europea, nordeuropa, Norvegia, Oslo, paesi dell'efta, paesi della unione europea, Parlamento Europeo, Politiche Europee, see, Sinistra, Sinistra e Libertà, sinistra e libertà ricostruzione della sinistra in italia, Stoccolma, Strasburgo, Svezia, titl la sinistra diffusa, U.E, Unione Europea, valorizzazione della immigrazione in europa, valorizzazione della immigrazione in italia, van rompuy consiglio della unione europea |