L’Europarlamento ha confermato oggi una normativa che limita le possibilità di speculazione da parte delle agenzie di rating
Secondo la nuova legislazione votata oggi dall’Europarlamento, le agenzie di rating potranno emettere giudizi non richiesti soltanto in periodi specifici e vedranno controllati in maniera più stringente i conflitti di interessi, inoltre ci sarà un tetto alle quote azionarie che queste agenzie potranno possedere negli enti che sono chiamate a valutare.
Gli investitori potranno richiedere i danni causati da rating infondati. Le nuove regole sono state concordate con il Consiglio della UE ed ora hanno passato l’esame parlamentare. Il relatore Leonardo Domenici (Socialisti e Democratici, Italia) ha descritto il testo come un passo in avanti che favorisce un rating interno alla UE e garantisce una pluralità di voci affidabili, incrinando l’oligopolio conosciuto fino ad oggi.
La nuova legislazione infatti introduce l’obbligo di spiegare nel dettaglio gli elementi che hanno condotto ad una determinata valutazione e scoraggia tentativi di influenzare politiche nazionali. In sintesi i rating non richiesti sul debito sovrano potranno essere pubblicati un paio di volte l’anno, in date stabilite alla fine dell’anno precedente e potranno essere pubblicati soltanto dopo la chiusura dei mercati europei.
Le agenzie di rating potranno essere citate in giudizio dagli investitori eventualmente danneggiati da note emanate in contrasto con le regole e si interviene nella riduzione dell’affidamento ai rating: istituti di credito e privati di investimento dovranno valutare in anticipo il rischio creditizio ed a questo scopo la Commissione europea svilupperà delle linee guida per la UE: entro il 2020 nessuna legislazione europea dovrà fare riferimento a rating esterni e il ruolo delle agenzie mondiali si ridurrà.
In casi di conflitti di interesse, le agenzie non potranno pubblicare rating, oppure dovranno informare gli azionisti sul conflitto di interessi esistente e sarà vietato anche possedere più del cinque per cento di diverse agenzie. La relazione è stata adottata con 579 voti a favore, 58 contrari, 60 astenuti, la relativa direttiva ha avuto 599 voti a favore, 27 contrari, 68 astenuti.
Aldo Ciummo
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