L’Europarlamento prima della pausa festiva ha approvato norme riguardanti i brevetti al fine di semplificare l’intreccio di diverse regole nazionali
Un brevetto unitario, valido per tutto il mercato della UE, è la soluzione alla quale dopo tre decenni di discussioni sono approdati gli europarlamentari alla fine del 2012. Il taglio dei costi di questa opzione (fino all’ottanta per cento delle spese previste) renderebbe infatti la vita più semplice agli innovatori, offrendo un vantaggio competitivo all’Europa nel contesto internazionale.
Il nuovo sistema è stato studiato soprattutto per andare incontro ai bisogni delle piccole e medie imprese. L’Italia e la Spagna non parteciperanno ancora a queste nuove regole. Le norme introdotte riguardano principalmente brevetto unitario, regime linguistico, tribunali. Il principio alla base è che la proprietà intellettuale non debba più fermarsi ai confini nazionali.
Relatore per il regolamento del brevetto unitario è stato Bernhard Rapkay (Socialisti e Democratici, Germania), che ha affermato che il voto di dicembre è stato una buona notizia per l’economia dell’Unione Europea. Anche l’italiano Raffaele Baldassarre (Partito Popolare Europeo) ha criticato il precedente sistema di brevetti, ancora in vigore in Italia, come una tassa sull’innovazione.
Il Parlamento Europeo ha aggiunto compensazioni per le traduzioni e una maggiore protezione giuridica. Favorevole al cambiamento è stato anche il Presidente della Commissione Affari Giuridici, Klaus-Heiner Lehne, relatore sull’accordo internazionale in materia, che ha sottolineato le perplessità internazionali verso il ritardo europeo dell’adeguamento delle norme alla realtà attuale del mercato comune.
Nei venticinque stati che partecipano al brevetto comune (di cui non faranno parte al momento Italia e Spagna) i costi per le aziende risulteranno ridotti, quando il sistema sarà interamente funzionante ciò significherà che pratiche che oggi costano ad una azienda che innova ben trentaseimila euro ne costeranno meno di cinquemila complessivamente, stando alle stime della Commissione Europea.
Le spese di traduzione necessarie saranno totalmente rimborsate alle piccole e medie imprese, organizzazioni no profit, università, organizzazioni pubbliche. Le nuove norme si compongono di diversi capitoli, l’accordo internazionale che determina l’esistenza del tribunale unico per i brevetti entrerà in vigore il primo gennaio 2014, previa ratifica da parte di Francia, Germania, Regno Unito ed altri dieci paesi. La Spagna e L’Italia potranno decidere di partecipare a loro volta al nuovo sistema di protezione del diritto d’autore.
Aldo Ciummo
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