• i più letti

  • archivio

  • RSS notizie

    • Si è verificato un errore; probabilmente il feed non è attivo. Riprovare più tardi.
  • fin dove arriva la nostra voce

  • temi

A Roma in Piazza della Libertà dibattito sulla UE

Il Movimento Federalista Europeo, sede “Altiero Spinelli” promuove il dibattito sull’Unione Europea mercoledì 28 novembre in un momento difficile per l’eurozonaA Roma mercoledì si svolge l’iniziativa del Movimento Federalista Europeo, che fondato da Altiero Spinelli con altri antifascisti nel secondo dopoguerra ha sempre sostenuto la necessità di arrivare ad una vera federazione europea. Di fronte all’Unione Europea di oggi, stretta tra la crisi economica globale e la crescita di estremismi sfavorevoli all’unificazione delle politiche europee, le difficoltà dell’area euro sembrano legarsi alle incertezze della Ue a ventisette.

Il rilancio della federazione europea è la proposta centrale del Movimento Federalista Europeo, di cui fanno parte persone di diversi orientamenti politici. Nella riunione del 28 novembre tutti gli europeisti potranno intervenire, l’incontro si svolge nella sede di Piazza della Libertà 13. Parteciperanno tra gli altri Sergio Bellucci (NetLeft), Ines Caloisi (TIA Formazione), Roberto Ceccarelli (Sinistra Europea), Roberto di Giovanpaolo (Senato), Federico Eichberg (Fare Futuro), Sandro Gozi (Camera dei Deputati), Francesco Gui (Presidente Movimento Federalista Europeo Lazio) Lorenzo Marsili (European Alternatives), Stefano Milia (Cime), Federica Mogherini (Camera dei Deputati), Gianni Pittella (Europarlamento), David Sassoli(Europarlamento), Alcide Scarabino (vice segretario MFE Roma), Patrizia Sentinelli (AltraMente), Debora Serracchiani (Europarlamento), Tommaso Visone (Presidente GFE Roma), Valerio Zanone (Fondazione Luigi Einaudi), oltre a Paolo Acunzo (vicesegretario nazionale MFE) ed a Paolo Ponzano (Presidente Movimento Federalista Europeo, Roma).

Aldo Ciummo

NOTIZIE SU REGIONI E CULTURE DEL NORDEUROPA SUL SITO DI INFORMAZIONE      www.nordeuropanews.it      NORDEUROPANEWS

Festival della Letteratura di Bologna, Svezia protagonista

Letteratura svedese

La letteratura svedese al festival di Bologna

Alla fine di marzo 2013 si svolgerà a Bologna la Fiera del Libro, decine di autori svedesi emergenti saranno rappresentati attraverso le diverse case editrici

Negli eventi che precedono l’importante appuntamento letterario di Bologna, il festival della letteratura, sono intervenuti nel dibattito Daniel Gustaffson Pech (“The Swedish Institute”), Susanne Bergstrom Larsson (“The Swedish Arts Council”) Asa Warnquist (Swedish Institut for Children’s Book). Le maggiori case editrici interessate al settore vengono rappresentate da Annakaisa Danielsson (Alfabeta publishers/Agency) , Lena Stjernström (Grand Agency), Kerstin öberg (Rabén & Sjogren/Agency), Katharina Lantz (Natur& Kultur/Agency) , Jeanna Eklund (Bonnier Carlsen/Agency), Marie Tomicic (OLIKA Publishers).

Il paese nordico è ospite d’onore ed Eva Ottosson, project manager, presenta i punti di forza della letteratura svedese in questo settore. Susanne Bergström Larrsson, dello Swedish Art Council e Daniel Gustafsson Pech (Swedish Institute) illustrano il supporto alla pubblicazione di letteratura svedese in Italia.

Cooperano alla realizzazione di questo progetto per l’evento del 2013 “The Swedish Institut”, “The Swedish Film Institute”, “Hamelin”, “Sala Borsa”, “START”, “Teater Testoni” ed altri, con proiezioni e workshop. Tra gli autori, Stefan Casta, Petrus Dahlin e Lars Johansson, Olof e Lena Landstrom, Pija Lindenbaum, Sara Lundberg e Ulf Stark, Frida Nilsson, Henrik Tamm, Anna-Clara Tidholm. Si parlerà anche del premio “Astrid Lindgren Memorial Award” (Alma) al suo decimo anniversario. La direttrice del premio, Helen Sigeland, presenterà il premio internazionale della letteratura per i giovanissimi.

Per l’edizione del 2013 ci saranno duecentosette candidati da sessantasette paesi ed il vincitore sarà reso noto il 26 marzo 2013 a Vimmerby, luogo natale di Astrid Lindgren. Asa Warnquist ha riferito che “il numero dei titoli e delle copie dei libri per l’infanzia sono: Rabén & Sjogren, Egmont, Bonnier Carlsen, B/Wahlstroms.

Negli anni recenti, un fenomeno rilevante nel settore è stato ed è quello delle giovani autrici che scrivono storie di mondi fantastici, poi c’è tutta la letteratura per giovanissimi che esplora l’ambiente urbano come un universo sconosciuto. Altri esperimenti editoriali incoraggiano i lettori abituati alle nuove tecnologie ed investigano sugli stili di vita alternativi. Una tendenza evidente è quella di forti caratteri femminili, trasfigurati in personaggi del mondo delle arti magiche.

Kerstin Oberg, della Rabén e Sjogren, ha notato come alcuni libri in particolare rispecchino il particolare profilo delmondo così come viene visto dalla prospettiva dei più piccoli. Catharina Lantz, della “Natur & Cultur Agency”, ha sottolineato l’importanza di testi che affrontano la parentela osservata dalla prospettiva dei giovanissimi. Jeanna Eklund, della“Bonnier Group” ha ricordato titoli come “The Lasse&Maja Detective Agency”,scritto da Martin Widmark ed illustrato da Helena Wills.

Lo Swedish Arts Council (Kulturradet) è l’autorità governativa che sostiene, tra le altre iniziative a supporto della cultura svedese nel mondo, la traduzione in altre lingue delle opere svedesi. Lo Swedish Institute coopera con altre istituzioni che rappresentano la Svezia all’estero e con le università.

Aldo Ciummo

 

NOTIZIE SU REGIONI E CULTURE DEL NORDEUROPA SUL SITO DI INFORMAZIONE      www.nordeuropanews.it      NORDEUROPANEWS

Lofoten ancora oggetto di dibattito

Per tutto il prossimo quinquennio l’arcipelago nel nord della Norvegia rimarrà ancora al di fuori di qualsiasi nuova autorizzazione riguardante l’industria dell’energia

Nel 2013 si parlerà nuovamente dei piani riguardanti l’energia e gli idrocarburi in Norvegia: nel 2011 il governo ha deciso di rimandare ogni decisione sulle Lofoten, Vesterålen e Senja e di non aprire l’area all’esplorazione delle risorse petrolifere nemmeno nel periodo parlamentare 2013-2017 (sarà in ogni caso necessaria prima una dichiarazione di impatto ambientale dettagliata). Tra le organizzazioni più attive nel contrastare le ipotesi legate al petrolio ci sono le associazioni ambientaliste “Norges Naturnvernforbundet” e “Folkeaksjonen”, perchè la zona acquatica di cui si parla è rilevante per diverse specie di pesci, come merluzzi e aringhe. Anche il turismo è importante per l’economia delle isole Lofoten: nella zona dell’isola di Rost ci sono la più grande barriera corallina di acqua fredda e colonia di pulcinelle di mare del mondo e l’area vicino ad Andøya è importante per le balene. Le isole Lofoten sono caratteristiche per i loro villaggi di pescatori e per le montagne che sorgono direttamente dal mare.

Le attività commerciali al largo di Lofoten, Vesterålen e Senja sono guidate dal Management Plan per il Mare di Barents e per le acque dell’arcipelago delle Lofoten. L’ Agenzia per il Clima e l’Inquinamento, l’Istituto di Ricerca Marina, il Direttorato per il Management della Natura, l’Istituto Polare Norvegese sono tutti consapevoli della complessa morfologia dei luoghi: eventuali installazioni future verrebbero a trovarsi vicino alla costa, dove invece dei giorni interi che possono essere impiegati in caso di emergenze in mare aperto, nel mare di Barents o nel mare del Nord, un intervento a protezione dell’ambiente in questo tratto del Mare di Norvegia per essere efficace dovrebbe svolgersi in meno di una giornata.

Nel campo dell’opposizione di centrodestra attualmente Liberali (“Venstre”) e CristianoDemocratici (“Kristelig Folkeparti”) sono contrari al petrolio e i Conservatori (“Høyre”) ed il Partito del Progresso (“Fremskrittpartiet”) sono favorevoli. All’interno dell’esecutivo di Centrosinistra ci sono diverse opinioni, il Partito della Sinistra Socialista (“Sosialistisk Venstrepartiet”) ed il Partito del Centro (“Senterpartiet”) si oppongono a cambiamenti nella regione. Nel partito di maggioranza (“Arbeiderpartiet”) esistono posizioni diverse che probabilmente emergeranno in maniera più definita nel 2013 quando si svolgerà l’incontro più importante del gruppo. Nonostante in Norvegia siano applicate tecniche molto avanzate di protezione ambientale si sono registrati incidenti, come nel dicembre 2007 alla piattaforma dello Statfjord, nel Mare del Nord. Gli ambientalisti pensano perciò che rischi simili vadano evitati nelle isole.

Il dibattito sul nord dello stato norvegese si inserisce nel generale risveglio di interesse per l’area artica, dal quale non è esclusa la UE, che intende entrare come osservatore nel Consiglio Artico e che ha previsto un investimento di un miliardo di euro (per il 2014-2020) per promuovere le regioni artiche della UE. Nel marzo 2012 il governo norvegese ha accordato sessanta nuove licenze di estrazione di petrolio, delle quali trentaquattro nel mare del Nord, quattro nel mare di Barents e ventidue nel Mar di Norvegia (dove l’area delle isole Lofoten, Vesterålen e Senja non è stata ancora aperta a nuove concessioni, a causa delle molteplici implicazioni ambientali che toccano la zona). Tra le compagnie interessate alle aree artiche, la “Statoil” (azienda pubblica), le francesi “GDF Suez” e “Total”, le statunitensi “ExxonMobil” e “ConocoPhillips”, l’italiana “Eni”, la giapponese “Idemitsu”, la svedese “Lundin” e le tedesche “EON” ed “RWE”. Riguardo ad un altro mare, il Mare del Nord, alla fine di agosto “Statoil”, “Petoro”, “Det Norske Oljeskap” hanno annunciato di aver trovato grandi giacimenti. Nel Mare di Barents, tra dicembre e l’estate del 2013 si prevede la realizzazione di nove pozzi, essendosi aperte aree libere dal ghiaccio con i recenti cambiamenti climatici.

I lavori sui piani di gestione delle acque norvegesi sono coordinati da un comitato direttivo interministeriale guidato dal Ministero dell’Ambiente. Sono stati istituiti tre gruppi consultivi per implementare il piano di gestione per il Mare di Barents e l’area delle Lofoten, il “Management Forum” (guidato dall’Istituto Polare Norvegese), il “Gruppo Consultivo sul Monitoraggio” (guidato dall’Istituto della Ricerca Marina), il “Forum sulla gestione del rischio ambientale” (guidato dall’Amministrazione Costiera Norvegese). Il rapporto presentato nell’aprile 2011 potrebbe fare da base ad una futura dichiarazione d’impatto ambientale.

Aldo Ciummo

NOTIZIE SU REGIONI E CULTURE DEL NORDEUROPA SUL SITO DI INFORMAZIONE      www.nordeuropanews.it      NORDEUROPANEWS

Difendere la vera Europa federale contro i fascismi

Il Movimento Federalista Europeo in coordinamento con l’ANPI esprime preoccupazione per l’avvicinarsi di una manifestazione di estrema destra

La vera Europa è democratica e federale, non ha nulla a che vedere con ideologie fondate sulla sopraffazione e sullo sfruttamento come quei fascismi di cui l’Europa si è liberata attraverso tanti drammi. La sezione “Altiero Spinelli” che raccoglie federalisti del Movimento Federalista Europeo di diversi orientamenti politici, esprime una forte preoccupazione (così come esprime preoccupazione l’Anpi, che rappresenta i partigiani e tiene viva la memoria delle lotte popolari in Italia ed in Europa contro l’oppressione fascista) per il fatto che l’estrema destra ha organizzato una manifestazione che si terrà a Roma sabato, chiamata dagli estremisti di destra “euroribellione” e che utilizza il nome dell’Europa per veicolare contenuti ultraconservatori di cui il continente non ancora è riuscito a liberarsi.
Il Movimento Federalista Europeo (Mfe) formato da persone di ogni orientamento politico convinte della necessità di una maggiore integrazione democratica del continente, si ispira agli ideali antifascisti del Manifesto di Ventotene, scritto nel 1941 da Altiero Spinelli e da Ernesto Rossi, durante il confino nell’isola di Ventotene che era stato imposto dalla dittatura fascista.
“Quando, superando l’orizzonte del vecchio continente, si abbracci in una visione d’insieme tutti i popoli che costituiscono l’umanità – vi scrivevano – bisogna pur riconoscere che la federazione europea è l’unica garanzia concepibile che i rapporti con i popoli possano svolgere sulla base di pacifica cooperazione”, su questi princìpi l’Europa è cresciuta fin dal secondo dopoguerra nella libertà.
L’Europa libera ed unita per cui il MFE (Movimento Federalista Europeo) si batte fin dagli anni della Resistenza, coerentemente con la Costituzione repubblicana, può essere soltanto democratica e federale, come espresso anche nella “Carta dei Diritti Fondamentali della Unione Europea” che individua i valori fondanti della UE nel rispetto della dignità umana, della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà, dello stato di diritto, con la persona al centro dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia rappresentato dall’Unione Europea: ecco perchè, in accordo con l’ANPI e con tutte le forze politiche che si ispirano ai princìpi da cui è nata la democrazia italiana considerano grave lo svolgersi di una manifestazione che ha dato appuntamento alle peggiori tendenze populiste di destra.
La matrice dell’iniziativa che si svolgerebbe a Roma infatti è chiaramente quella di estreme destre nostalgiche delle dittature di cui l’Europa si è liberata al termine della Seconda Guerra Mondiale a prezzo di terribili sacrifici, inoltre i gruppi di estrema destra che promuovono la manifestazione estremista indicano in Mosca, la capitale della Federazione Russa, un esempio cui guardare, dimenticando cosa succede nella Russia di Putin e quali sono le pessime condizioni del rispetto dei diritti umani e del pluralismo in quel paese oggi, una provocazione probabilmente intenzionale da parte di quelle minoranze populiste di destra che ancora oggi ripropongono spettri di tendenze politiche fasciste che avevano ridotto l’Europa ad un insieme di macerie nel secondo conflitto mondiale e che non a caso scelgono per attaccare la democrazia europea di porre ad esempio regimi neonazionalisti di paesi a democrazia ridotta e controllata.
Il Movimento Federalista Europeo chiama perciò i cittadini a rifiutare i contenuti antidemocratici delle iniziative neofasciste ed a riaffermare l’urgenza di costruire una Europa sempre più democratica, federale, solidale al suo interno ma anche con le altre popolazioni, nello stesso spirito di progresso che ha permesso al continente di sconfiggere i fascismi e costruire la democrazia.
Aldo Ciummo

Riconferma di Obama, Occidente più unito

Problemi ed obiettivi comuni per UE ed USA nel prossimo futuro

Problemi ed obiettivi comuni per UE ed USA nel prossimo futuro

I risultati delle elezioni mantengono gli Stati Uniti nel percorso di riforme sociali e strategia di crescita determinanti anche per il resto dell’area euroatlantica

Il candidato democratico Barack Obama, presidente riconfermato nelle elezioni presidenziali statunitensi, ha prevalso sia nel conteggio dei grandi elettori designati stato per stato che nelle proporzioni elettorali nazionali. Le proposte liberiste ripresentate all’elettorato americano dai Repubblicani di Mitt Romney non hanno convinto la maggioranza dei cittadini (compresi quelli che hanno assistito alla campagna elettorale dal resto del mondo) e difficilmente avrebbero potuto, dato che se ne vedono i risultati socioeconomici disastrosi in tutto l’occidente, da quando le presidenze Bush hanno innescato definitivamente la crisi mondiale, inasprendo le diseguaglianze sociali e le licenze della finanza.

I problemi finanziari e sociali degli Stati Uniti travalicano ovviamente le differenze tra le proposte di governo e affondano le loro radici non solo nella delega in bianco che dagli anni ottanta in poi sono state accordate all’economia finanziarizzata, ma anche nella pressione economica che l’Occidente affronta con la concorrenza spesso sleale e segnata da condizioni inaccettabili del lavoro e del ruolo totalizzante dello stato da parte di paesi emergenti il cui peso è cresciuto rapidamente negli ultimi due decenni.

Romney, con tutte le critiche che giustamente vengono rivolte alla campagna condotta ed ai contenuti che l’hanno caratterizzata, ha proposto il suo appoggio all’esecutivo che entrerà in carica e (sempre nell’immediato lasso di tempo che ha seguito le elezioni) il presidente eletto Barack Obama ha espresso delle congratulazioni all’avversario. Molto diverso è stato il trattamento degli avversari degli esecutivi di Cina e Federazione Russa in questi anni, lo stesso si può osservare anche di strani alleati della UE come Turchia e Pakistan, dove la prospettiva dei nati dalle minoranze nazionali si distanzia significativamente dall’opportunità di raggiungere le più alte cariche dello stato.

E’ positivo per l’Europa il fatto che le spinte isolazioniste e militariste allo stesso tempo, che hanno spesso condizionato i Repubblicani, siano state rigettate (assieme ad una proposta liberista che non ha ancora finito di causare danni anche nell’Unione Europea, una ripetizione di politiche economiche ultraconservatrici che oggi sono promosse dai tecnici) gli Stati Uniti hanno iniziato a superare quelle tendenze conservatrici con riforme sociali come l’estensione dei diritti alla sanità pubblica e con politiche di crescita che stanno già dimostrando effetti concreti. Ma tutto l’esempio che si è sviluppato durante la campagna, dalle primarie che hanno dato effettivamente la possibilità di scegliere i candidati ad elettorati di diverso orientamento nei diversi stati, fino all’atteggiamento propositivo della formazione battuta nelle consultazioni, rappresentano un sistema di coesione che difficilmente può essere archiviato come formalità. Le regole civili sono importanti, l’Unione Europea farebbe bene a darsene, al di là di manuali e vincoli fiscali.

Inoltre, l’attesa per i risultati in tutte le capitali dei ventisette, dovuta alla consapevolezza dei danni che una nuova presidenza liberista dopo quelle di Bush Junior avrebbe apportato anche alla Ue, ha mostrato in modo evidente l’interrelazione tra le due maggiori economie dell’occidente, Usa e Ue, legame che la crisi aveva già sottolineato in maniera pesante. Stati Uniti ed Europa servono all’Occidente, un’area geopolitica indubbiamente accomunata dalla promozione del pluralismo, dell’economia sociale di mercato, dei diritti del lavoro, le gravi contraddizioni che esistono in questa regione del mondo vanno risolte facendo leva su questi princìpi, se si intende dirigersi verso una nuova crescita socioeconomica. Gli Stati Uniti se non intendono restare schiacciati dal debito e dalle diseguaglianze hanno bisogno di restituire diritti agli immigrati e cittadinanza alle fasce svantaggiate della popolazione, hanno necessità della crescita dell’Europa. L’Unione Europea se intende evitare ritorni alla frammentazione economica e politica deve accelerare l’integrazione, rendendo effettiva la sua costituzione, superando l’impostazione liberista ricalcata su una visione degli Usa sorpassata da lustri e cooperando con gli Usa.

Cina e Federazione Russa, sono realtà emergenti ed interessanti, ma non sono modelli nè di pluralismo, nè di economia sociale di mercato, nè tantomeno di diritti del lavoro. Europa e Stati Uniti sono limitate da carenze strutturali, però hanno sviluppato (a livelli molto alti di resistenza alle instabilità) quelle che chiamiamo strutture democratiche e che come il presidente rieletto ha ricordato in un passaggio del suo discorso sono comprensibilmente oggetto di speranze in molte parti del mondo: questo mondo è in rapido mutamento e registra una crescita di peso da parte di stati emergenti spesso non accompagnata da una altrettanto rapida maturazione democratica nei paesi interessati, Unione Europea e Stati Uniti dovranno formare un Occidente sempre più unito se vorranno restare interi, a vantaggio anche delle altre aree geopolitiche come è stato storicamente.

Aldo Ciummo

 

NOTIZIE SU REGIONI E CULTURE DEL NORDEUROPA SUL SITO DI INFORMAZIONE      www.nordeuropanews.it      NORDEUROPANEWS