La Rappresentanza in Italia della Commissione Europea presenterà domani la quinta relazione sull’argomento
Si svolgerà domani a Roma una sessione di informazione sulla coesione economica e sociale: la quinta relazione elaborata dalla Commissione Europea sul tema sarà presentata alle 15.30 presso lo Spazio Europa, sede della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, in via IV Novembre 149. Il documento comprende una analisi dettagliata delle disparità regionali nell’Unione Europea e dell’impatto della politica di coesione sul territorio.
Il punto di vista che ha animato il presente sito fin dagli inizi si colloca nel quadro di una Europa basata sull’equilibrio sociale, in contrasto con la prospettiva di assalto da parte delle rendite acquisite ad ogni residuo di equilibrio sociale e pluralistico, come purtroppo stiamo vedendo continuativamente in molte parti d’Europa negli ultimi quindici anni, specialmente a sud nel continente e specialmente in Italia.
E’ evidente che riparazioni parziali del contesto socioeconomico e culturale, pur importanti come potrebbe essere il ritorno di una applicazione effettiva della Costituzione repubblicana in Italia, non basterebbero ad assicurare contenuto democratico alla UE.
La partecipazione dei cittadini in Europa richiede come presupposto la presenza di una Europa sociale, non limitata alle misure significative che le istituzioni comunitarie assumono e alla limitatissima conoscenza che le popolazioni ne hanno, ma che sia percepibile per il comune cittadino.
La maggioranza degli europei vecchi e nuovi sempre più spesso non appartiene alla categoria dei “colletti bianchi” come si usava dire in passato, nè a quella delle rendite e di profitti che sono esponenziali anche e soprattutto in tempi di crisi (secondo le statistiche non secondo gruppuscoli rivoluzionari) ma alle larghissime fasce dei liberi professionisti, dei precari, degli studenti, degli immigrati e dell’ex ceto medio, settori della cittadinanza da quest’ ultima sempre più di fatto esclusi e alle prese con le stesse questioni in tutta l’Europa.
L’Unione come istituzione può sperare di diventare uno stato soltanto riconoscendo l’esistenza di questa popolazione, non certo appoggiandosi su interessi ormai largamente indipendenti dalla volontà degli stati e spesso nettamente sovraordinati agli stati nazionali anche quando questi ultimi possono contare su dimensioni e pesi continentali (interessi finanziari che hanno dettato legge negli ultimi venti anni magnificando il liberismo incondizionato e che oggi continuano a dettare legge, dopo che in casi come la crisi greca hanno seriamente rischiato di trascinare l’intera Europa in una depressione dagli esiti più che incerti ed a oggi non scongiurati).
L’Unione Europea ha dimostrato nei decenni di avere la capacità e quindi la forza di riempire i suoi obiettivi economici di significati politici, solidamente fondati nel sentire degli europei ma strutturati ad un livello consapevole solo per delle élites cuturali: l’attuale situazione non permette più all’Europa di progredire nel suo percorso senza offrire elementi di democrazia formale e sostanziale ai cittadini, che solo in questo caso possono avere il tempo di accorgersi della sua esistenza e di occuparsene partecipando.
I dibattiti come quello di domani rappresentano quindi un valido contributo, che resterebbe inerte però senza la determinazione degli abitanti del continente a forzare la porta delle sedi decisionali e senza una scelta di classi dirigenti che politicamente corretto a parte esistono e sono determinanti in direzione di una costruzione realistica dello stato europeo, non ridotto a club dei potentati economici.
L’incontro verrà introdotto da Lucio Battistotti, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, interverranno Michele Pasca-Raymondo, vice direttore generale della Politica Regionale della Commissione Europea, Paolo Pasimeni (Occupazione, Affari Sociali e Pari Opportunità), Sabina De Luca (Direzione Generale per la Politica regionale comunitaria del Ministero dello Sviluppo Economico), Alessandra Tomai, Politiche per l’orientamento e la formazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Aldo Ciummo
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