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Norvegia: a Trondheim nasce il Museo del Rock

 

Rockheim aprirà i battenti il 5 agosto: è un museo nazionale pensato per raccogliere, conservare e diffondere la musica pop e rock norvegese

 

Una esposizione permanente studiata come un viaggio attraverso la musica norvegese, in 1320 metri quadrati, ma anche una piccola “officina” dove le emozioni dettate dalle note non si disperdono nell’atmosfera del momento che le ha prodotte, ma vengono archiviate, fatte oggetto di ricerca e gestite certo non per ripetere l’istante che le ha strappate al silenzio, ma per evitare almeno che vengano dimenticate.

Allora gli anni che partono dal 1950 restano incasellati nella storia della cultura popolare norvegese ma possono essere ancora spunti utili e piacevoli per coloro che in Norvegia iniziano a suonare o coltivano la passione per la musica in stili e luoghi diversi e anche per i viaggiatori. La mostra è interattiva, si può ascoltare e vedere a seconda degli stimoli personali e delle preferenze. Suoni, video, fotografie, ma anche una serie di oggetti che hanno fatto la storia del rock e del pop del paese nordico sono al centro del percorso di questo spazio espositivo.

Ovviamente ci saranno mostre dedicate ad argomenti specifici, ma una novità che probabilmente attirerà gli amanti della musica, del rock in particolare è la raffica di eventi che i curatori del Rockheim hanno in programma per coinvolgere e incrementare costantemente il loro pubblico: da occasioni di imparare i segreti della chitarra da fenomeni del palco alla possibilità di provare apparecchiature professionali, fino al “trauma” di essere buttati in mezzo a una folla di spettatori e doversi esibire.

Il nuovo museo avrà una estesa mediateca e offrirà iniziative per immergersi nelle letture dedicate all’argomento e “specializzarsi” attraverso filmati originali e database di informazione del settore. Il Rockheim è dotato anche di un palco professionale con tutte le attrezzature necessarie, oltre che di una sala di 350 persone che sarà destinato a concerti veri e propri ed utilizzato come sala conferenze ma c’è da scommettere che qualcuno dei visitatori prima o poi ci proverà l’emozione del primo concerto davanti al pubblico. Per non togliere niente ad un immaginario europeo sulla Scandinavia, la struttura si affaccia su un fiordo.

Aldo Ciummo